domenica 25 novembre 2012

Note sul viaggio e il viaggiare

La parola italiana "viaggio" deriva dal provenzale viatge, che a sua volta proviene dal latino viaticum, un derivato di via. Viaticum in latino era la provvista necessaria per mettersi in viaggio, e passò più tardi a significare il viaggio stesso.
Nel suo significato più generale il viaggio è l’azione di muoversi per andare da un luogo a un altro.  L’uso attuale più frequente di viaggio è quello che indica un giro in paesi diversi dal proprio, che dura un periodo variabile ma comunque limitato.
(http://www.educational.rai.it/lemma/testi/viaggiare/viaggio.htm)

La parola "viaggio", ad ascoltarla, dà subito una duplice sensazione che genera due aspetti contrastanti del tema stesso: uno di curiosità, fascino, ricerca; l'altro di timore, ansietà, paura dell'ignoto. Queste due, sovente inconsce, sensazioni si ritrovano anche nelle parole, nei vocaboli che al viaggio si riferiscono e che appunto lo presentano come evento che insieme unisce desiderio, curiosità, attesa dell'ignoto,fascino del nuovo, timore, sacrificio, rinuncia, impegno ed ineluttabile fatalità.



La parola viaggio deriva dal latino viaticum, il corredo cioè da portare da chi, accingendosi a partire, deve avere con sé le provviste necessarie al lungo cammino, la bisaccia, il bastone, la lettera di presentazione. ( ... )
Il viaggio ha, dunque, questo duplice aspetto di attrazione, preoccupazione, ricerca, fatalità. Si può dire che il viaggio non è mai stato studiato a livello antropologico quale disciplina particolare delle scienze umane o quale elemento fondamentale ed importante dello sviluppo ed evoluzione della civilizzazione umana.
(http://www.cigv.it/ilviaggio/ilviaggio.html )

Ognuno di noi dà al viaggio un significato diverso a seconda delle proprie esperienze, del proprio carattere, della propria sensibilità. Può essere interessante, quindi, e stimolante, confrontare i propri pensieri con quelli espressi da altri, che siano viaggiatori esperti oppure no.
(http://allaricercadeltempoperduto.forumcommunity.net/ )


Lanza del Vasto, autore del "Pellegrinaggio alle Sorgenti"

"Sia la strada al tuo fianco, il vento sempre alle tue spalle, che il sole splenda caldo sul tuo viso, e la pioggia cada dolce nei campi attorno e, finché non ci incontreremo di nuovo, Iddio ti protegga nel palmo della sua mano." (Benedizione del Viaggiatore, S.Patrizio)

Probabilmente leggendo queste poche righe si potrebbe pensare ad una frase rivolta ad un amico appena partito oppure ad un'amata. La particolarità di questo intervento riguarda proprio il viaggio intrapreso non solo come il passivo movimento verso la meta, ma inteso come esperienza di ricerca e d'incontro con la bellezza. Il viaggiatore quindi non è solo e disperso bensì guidato ed assistito dal misterioso amore di una Potenza più grande.
pubblicato da "Plutone" (http://viaggiasticando.blogspot.it/ )


Viaggiare per me significa vivere, significa perdersi, significa anche imparare perchè non si finisce mai di conoscere, significa crescere, significa migliorarsi e "vedere", sentire che siamo fatti per "scappare"....
Viaggiare significa abbandonarsi e dimenticare, smettere di pensare e perdersi....
Io viaggio perchè lo devo fare per prima cosa.
Non amo viaggiare per raccontarlo, non amo viaggiare per raccogliere solamente esperienze, amo viaggiare perchè continuamente vengo a conoscermi, arrivo in un luogo diverso dal mio e mi vedo allontanarmi e abbandonarmi in silenzio, carico come non mai, assorbendo ogni cosa che mi faccia capire chi sono, e come devo continuare a vivere !
( Michele Spiriticchio su www.viaggiareliberi.it )



Solo facendo quel viaggio, si capirà perché lo si doveva fare, e si darà voce ad una parte di sé che chiede di venir fuori. E se qualche volta è difficile partire, le abitudini, il dovere, gli impegni, la mancanza di tempo, il dubbio, le aspettative della altre persone… sembrano ostacoli insormontabili, non dimentichiamo che
"C’è solo una cosa peggiore del viaggiare, ed è il non viaggiare affatto." (Oscar Wilde ) 
(http://www.ilsensodelviaggio.com/ )




"Dobbiamo andare, e non fermarci finché non saremo arrivati", "ma dove andiamo?", "non so, ma dobbiamo andare", J.Kerouac, On The Road.





"On the Road", Sulla Strada



Nel mio saggio sul viaggiare, nel libro "Ermeneutica dell'educazione" prendevo spunto da un verso del poeta spagnolo Antonio Machado, in cui esprime il seguente concetto: "il cammino si fa nell'andare"...
(vedi post del luglio 2011 su questo mio Blog: "Il senso di ogni viaggio è rivelato dal farlo")

e, sempre in quel saggio, citavo il poeta greco-moderno Kavafis:

"Non perdere di vista Itaca,
poiché giungervi è il tuo destino. 
Ma non affrettare i tuoi passi;
è meglio che il viaggio duri molti anni
e la tua nave getti l'ancora sull'isola
quando ti sarai arricchito di ciò che hai conosciuto nel cammino.
Non aspettarti che Itaca ti dia altre ricchezze. 
Itaca ti ha già dato un bel viaggio;
senza Itaca, tu non saresti mai partito.
Essa ti ha già dato tutto, e null'altro può darti"



K.Kavafis

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