Domani sera lunedì 14 ci sarà la prima luna piena di primavera, uscite a contemplarla, è sempre un grande spettacolo che la Natura ci offre.
E domani sera, secondo il calendario lunare sarà il primo giorno (15 Nissan 5774) della pasqua ebraica (Pèsah), che da inizio alla settimana santa. Questo è il giorno in cui si celebra con una cena rituale (sèder) la resurrezione del popolo dalla condizione di schiavitù cui era inchiodato in Egitto, con tutti i patimenti e la disperazione connessi, e inizia la liberazione e il viaggio verso la salvezza, verso una nuova terra, per dar vita a un nuovo regno fondato su una più profonda consapevolezza di Sè e del Mondo, che permetta di darsi nuove leggi più eque. (il vocabolo pesah significa passaggio). Questo anelito messianico è una speranza che può sorreggerci tutti sempre.
Noi andremo a Milano dai parenti che celebrano questa data, sarà una occasione per rileggere la storia di quell' evento paradigmatico.
Ma in epoche ancora precedenti, nell'antica Grecia, in questo periodo, si celebrava il giorno natale di Apollo, chiamato anche con l'epiteto di Febo (=lucente) per essere venuto al mondo durante il plenilunio (vedi qui sotto in un mosaico romano)
(e alcuni poi in quell'occasione celebravano ogni anno anche il compleanno di Platone).
Inoltre questa magica notte di lunedì quest'anno è anche, come dicevo in apertura, quella della prima luna piena di inizio primavera, che nell'antichità per molti era la luna piena di liberazione (dall'oscurità), è la Dea Selène (=la risplendente) nella pienezza del suo splendore, la Dea Luna che ci illumina durante la notte buia. La antica gilda degli "Omerici" dell'isola di Chio, tramandava un bellissimo inno a Selene, forse databile al settimo o ottavo secolo avanticristo.
E in questa magica notte di resurrezione della Dea della fertilità e della natura, vorrei ricordare anche un inno più antico ancora, un inno egizio alla grande Dea lunare Iside (genitrice di Horus).
E in questa magica notte di resurrezione della Dea della fertilità e della natura, vorrei ricordare anche un inno più antico ancora, un inno egizio alla grande Dea lunare Iside (genitrice di Horus).
(per entrambi i testi, e anche altri, vedi il mio post del 27 marzo dello scorso anno).
In più -in certi casi- coincide con il primo plenilunio di primavera, dopo le Idi di Marzo, dopo l'equinozio (che quest'anno è stato il 20 marzo).
Che incanto la notte di luna piena di inizio primavera ...! c'è da rimanere ammaliati per tanta meraviglia. E la disponibilità a lasciarsi meravigliare è, come vi ho da poco ricordato nei miei ultimi post, un prerequisito per mettersi a riflettere. Potente è in questo caso lo stimolo ad ammirare in sincronia la presenza della luna -piena e splendida- che è anche simbolo dei cieli delle nostre profondità interiori. Cercate di specchiarvi nella vostra luna ...! Lasciatevi attrarre da quel magnetismo in grado di sollevare le acque degli oceani; tutti noi siamo composti in gran parte di liquido... che gli uomini scoprano il lunare che è anche in loro, e le donne sappiano portarlo in sè a totale pienezza.
Inoltre in questo anniversario della antico esodo dei lavoratori ebrei dal giogo del faraone egizio (dopo le numerose e insistenti richieste di Mosé, "Lascia partire il mio popolo" verso le sue messianiche speranze). Durante la cerimonia (sèder) pasquale ebraica si ricordano con tristezza e compassione anche i morti innocenti tra gli egizi.
Vorrei fare riferimento anche al mio post dell'anno scorso, del 9 aprile '13, sulla libertà di movimento, la libertà di viaggiare, la libertà di scegliere dove vivere, e dove lavorare…
Quindi domani sera sarà un plenilunio di incanto, di comunione con la natura e la sua rinascita a nuova vita, con la grandiosità del cielo stellato, un plenilunio di memorie, di solidarietà con gli oppressi, coi migranti, un plenilunio di speranza, di rinnovamento, di inni e celebrazioni, e di introspezione ...
Nessun commento:
Posta un commento