mercoledì 17 febbraio 2016

film sugli "indiani" pellerossa

Ahimè sto leggendo cose sul tentato genocidio dei nativi americani negli Usa dell'Otto e Novecento... ed è una gran pena pensare che non si fosse mai riusciti a trovare un modo per coesistere ... Oggi ci sono tanti libri sull'argomento, ma certi classici non sono certo superati, tipo "Alce Nero parla", o il romanzo di Michael Blake, "Balla coi lupi"(da cui il famosissimo film), ma appunto ci sono tanti bei film da vedere per capire la cultura degli "indiani".
Ve ne nomino alcuni in un breve elenco, a partire dal 1970:

"Piccolo Grande Uomo", Little Big Man, 1970 (di Arthur Penn) da un romanzo di Thomas Berger, (morto nel luglio '14) del 1964 (che vinse il premio del National Institute of Arts and Letters, e poi anche lo Heritage Award) , è stato tratto un

grande film con i giovani Dustin Hoffman e Faye Dunaway, e tante scene commoventi e indimenticabili, se per caso ancora non lo avete ancora visto, considerate che è imperdibile, e se lo avevate già visto, è ora di rivedervelo con calma ... dura più di 2 ore



poi "Soldato blu", Soldier Blue, anche questo del 1970  (di Ralph Nelson) 
con la giovane Candice Bergen


e anche "Un uomo chiamato cavallo", A man called horse, sempre del 1970  (di Elliot Silverstein).


Poi "Corvo rosso non avrai il mio scalpo", titolo originale: Jeremiah Johnson, del 1972   (di Sidney Pollack) con Robert Redford, 

e inoltre: "Buffalo Bill e gli indiani", col sottotitolo Sitting Bull's History Lesson, cioè la lezione di storia di Toro Seduto, del 1976  (di Robert Altman) con Paul Newman

infine si può citare anche Shunka Wakan, "il trionfo dell’uomo chiamato cavallo", del 1983.

E poi il grande  "Balla coi lupi", Dance with wolves, 1990  (di Kevin Costner), tratto dal romanzo  del 1988, di Michael Blake, scrittore morto nel maggio scorso. Merita vedere il film nel suo formato originale (director's cut), molto lungo, di 236 minuti. Anche questo assolutamente imperdibile, e da ri-vedere. Con Kevin Costner e Mary McDonnell, Graham Greene, Floyd Red-Crow:





Negli anni '90:
"L’ultimo dei Modicani", 1992, che dura più di due ore, in cui si torna alle origini del problema, cioè alla metà del Settecento quando inglesi e francesi si contendevano tra loro il possesso del Nord America:



E poi ci fu il film "Cuore di Tuono", Thunderheart, del 1992, che invece ci parla dell'oggi, con un film poliziesco di detectives, anche questo con il bravissimo Graham Greene:


E il grande Geronimo, Geronimo An American Legend, 1993 (di W.Hill) con Scott Wilson e Gene Hackman


Mettiamoci pure Pocahontas, 1995 cartone della Walt Disney ispirato ad una vicenda storica reale sui primi sbarchi di coloni inglesi all'inizio del 1600 nel territorio della tribù degli Algonquini, della nazione Ojibwa.

Famoso il film Crazy Horse, "Cavallo-pazzo", 1996, anche questo ispirato alla vicenda storica reale di Capo Tashunka Witko, che significa "grande cane (nome attribuito dagli indigeni ai cavalli, la prima volta che li videro) che scalcia" (witko era il titolo per gli sciamani quando erano in trance). Fu tra i capi della coalizione che sconfisse Custer nella battaglia di Little Big Horn (=piccolo grande corno) nel 1876.


Un po' particolare il film The Brave, "il coraggioso", 1997 (di Johnny Depp) con J.Depp e Marlon Brando, ci riporta ai giorni nostri, tratto da un romanzo di Gregory McDonald.

Poi mi era piaciuto Grey Owl, gufo grigio, 1999 (di R. Attenborough), con Pierce Brosnan, da una storia vera ambientata in Canada nel 1934, di uno che poi è stato considerato tra i primi ecologisti, e che fu tra i primi rangers di parco naturale, in Canada.


Si può citare anche "Il Nuovo Mondo", The New World, 2006 (di T. Malick), con Colin Farrell, la stessa storia del cartone Pocahontas, cioè sulla fondazione di Jamestown sulle coste della Virginia, nel 1607 da parte dell'inglese John Smith, che si innamora della figlia del capo-tribù locale. Un film romantico e struggente su un amore impossibile per quei tempi.


E per ultimo, appunto "L’ultimo pellerossa",  del 2007, titolo originale Bury my heart at Wounded Knee cioè "seppellite il mio cuore a Wounded Knee" (=ginocchio ferito):


Tratto da un romanzo basato su una storia vera degli aa.'80 dell'Ottocento, che si incentra su tre uomini: il primo, Charles Eastman (un tempo Ohiyesa), è un giovane Sioux che è stato affidato alle cure dei bianchi americani, che si è assimilato ed è diventato in seguito medico. Poi c’è Toro Seduto, l’ultimo dei capi indiani a cedere ai bianchi, successivamente impiegato come attrazione da circo da Buffalo Bill e quindi ucciso in una retata in cui avrebbe dovuto venire semplicemente arrestato da agenti indiani della polizia locale. Il terzo è il senatore Henry Dawes che si è adoperato in favore dell’integrazione dei nativi americani ma le sue buone intenzioni si sono poi scontrate con l’avidità della nuova classe politica statunitense.


3 commenti:

  1. Grazie mille: è stato davvero interessante :)

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  2. Grazie davvero! Il mito dei pellerossa é intramontabile! mi son sempre chiesto se invece degli inglesi o spagnoli, fossimo stati noi italiani a sbarcare in quelle terre chissá come sarebbe andata! Mi piace pensare che saremmo stati di gran lunga migliori

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  3. Sono un 80enne appassionato da sempre dei nativi americani
    Ho letto,studiato e documentato sulla loro cultura, ma non sono mai riuscito a condividere questa passione con alcuno.Grazie ad una discreta manualità ho anche "costruito" alcuni oggetti tipici dei nativi americani come un casco da guerra di 30 piume,una pipa da cerimonia intarsiata e dipinta,una scure,un coltello con fodero.Mi piacerebbe poter condividere questo interesse con altri.
    Alberto

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