Vorrei citare dei brani da un romanzo di Elizabeth Gilbert, del 2006, che era divenuto un best seller tradotto in trenta lingue,
per cui poi nel 2010 ne fecero anche un mediocre filmetto (con Julia Roberts e Bardem) cioè in it. appunto: "Mangia, prega, ama". Ho appena finito di leggere questo best-seller, che dedica la prima parte a un viaggio in Italia, poi la seconda al suo soggiorno in india in un ashram da una maestra-guru, dove praticò lo yoga, la meditazione e vie di crescita spirituale, e la sua terza parte relativa alla sua seconda visita a Bali. Riporto degli stralci dalla seconda parte, che ritengo potrebbero interessarvi:
per cui poi nel 2010 ne fecero anche un mediocre filmetto (con Julia Roberts e Bardem) cioè in it. appunto: "Mangia, prega, ama". Ho appena finito di leggere questo best-seller, che dedica la prima parte a un viaggio in Italia, poi la seconda al suo soggiorno in india in un ashram da una maestra-guru, dove praticò lo yoga, la meditazione e vie di crescita spirituale, e la sua terza parte relativa alla sua seconda visita a Bali. Riporto degli stralci dalla seconda parte, che ritengo potrebbero interessarvi:
"Ho incontrato la mia parola [...] una parola in sanscrito: antevasin, o colui che vive sul confine. Nei tempi antichi, era una descrizione letterale. Indicava una persona che aveva lasciato la frenesia della vita mondana per andare a vivere ai margini della foresta, dove abitavano i maestri spirituali. L'antevasin non era più un abitante del villaggio - non aveva una casa e una vita regolare. Ma non era ancora un trascendente, uno di quei saggi che vivono nel folto di boschi inesplorati, nella piena realizzazione della vita spirituale. L'antevasin stava dunque sul confine: poteva vedere tutti e due i mondi, ma guardava verso l'ignoto. Ed era uno studioso. [...] Anch'io vivo su quel limitare, sul confine sfuggente tra il mio vecchio modo di pensare e il mio nuovo modo di comprendere, continuando senza sosta a imparare. E' un confine che si sposta in continuazione - anche se tu avanzi nei tuoi studi e nelle tue realizzazioni, la misteriosa foresta dell'ignoto rimane sempre a qualche metro da te. E devi viaggiare molto leggero per continuare a seguirlo. […] Ho passato così tanto tempo, negli ultimi anni, a domandarmi cosa dovevo essere. Una moglie? Una madre? Un'amante? Una zitella? Un'italiana? Una golosa? Una viaggiatrice? Un'artista? Una yogi? Adesso so di non essere nessuna di queste cose, almeno non completamente. E non sono neanche Zia Liz la Pazza. Sono solo un'antevasin - né questo né quello - una cercatrice sul confine sempre in movimento della magnifica, temibile foresta del nuovo".
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