(continua giovedì 24 agosto)
Al Key Afer Tribal Market le varie etnie si incontrano e si scambiano non solo merci, ma anche informazioni, conoscenze, e aneddoti. Siamo nel territorio del popolo Tsemay, ma il mercato è affollato più che altro da Banna e da Hamer, e altri.
Ci facciamo un po' aiutare dalla guida a tradurre per contrattare, ma poi continuiamo per conto nostro.
Una ragazzina più grandicella mi chiede se possiamo comprarle un paio di infradito di plastica.
Ma si presenta lentamente una ragazzina che ha problemi ai piedi, un po' deformati, e cammina piano, anche lei è a piedi scalzi, e ci dice che vorrebbe tanto avere delle scarpe. Così troviamo quelle che forse le si potrebbero adattare, e insomma a questo punto c'è una gran folla di bambini che ci viene a chiedere scarpe.
Ma sono stati tutti abbastanza "garbati" e ben educati (nei limiti del contesto) e ci lasciano una buona impressione, dato che ci aspettavamo molto di peggio (ripensando a certe situazioni in Pakistan, in India o in Egitto o altri Paesi).
Proseguiamo a gironzolare e curiosare. Ogni tanto dei nuvoloni coprono il sole, e poi si sgombra e il sole è davvero fortissimo, spaccacranio.
Ci sono diverse donne della etnia Hamer (che poi visiteremo nei prox giorni).
Ripartiamo
(continua)
Al Key Afer Tribal Market le varie etnie si incontrano e si scambiano non solo merci, ma anche informazioni, conoscenze, e aneddoti. Siamo nel territorio del popolo Tsemay, ma il mercato è affollato più che altro da Banna e da Hamer, e altri.
una pellegrina
la via che dal posteggio va verso il mercato
donna Hamer stupìta perché le offriamo una saponetta
l'ingresso al mercato
uomini Banna
il piccolo Michael ci accompagna all'ingresso del "bar"
tutti a bere la loro birra fermentata e alcolica di sorgo e mais
abbigliamento di tipo Hamer ma con un gilet colorato
vendita verdure
giovani Banna
Una ragazzina più grandicella mi chiede se possiamo comprarle un paio di infradito di plastica.
Ma si presenta lentamente una ragazzina che ha problemi ai piedi, un po' deformati, e cammina piano, anche lei è a piedi scalzi, e ci dice che vorrebbe tanto avere delle scarpe. Così troviamo quelle che forse le si potrebbero adattare, e insomma a questo punto c'è una gran folla di bambini che ci viene a chiedere scarpe.
Ma sono stati tutti abbastanza "garbati" e ben educati (nei limiti del contesto) e ci lasciano una buona impressione, dato che ci aspettavamo molto di peggio (ripensando a certe situazioni in Pakistan, in India o in Egitto o altri Paesi).
Proseguiamo a gironzolare e curiosare. Ogni tanto dei nuvoloni coprono il sole, e poi si sgombra e il sole è davvero fortissimo, spaccacranio.
Ci sono diverse donne della etnia Hamer (che poi visiteremo nei prox giorni).
con la gonna di pelle di capra e una Tshirt (e una zucca cava)
ci sono solo due mosche bianche che si avviano verso il mercato
balle di fieno
area souvenirs per turisti
statuine in legno che sembrano una caricatura di loro stessi
gonne di pelle, un gioco tradizionale, ed altro (si direbbe una cultura in svendita)
Ripartiamo
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