Wole Soyinka, poeta e scrittore nigeriano, premio Nobel 1986, che vive in Inghilterra, così dice in occasione della presentazione del suo libro "Sul far del giorno" (traduzione it. Frassinelli editore):
"Nel suo libro Lei mostra la convivenza tra due identità, quella Yoruba e quella occidentale; come è riuscito a integrarle?"
"Mi considero di cultura yoruba perché sono nato in Africa. Altri nigeriani invece nati in Inghilterra sono diversissimi da me, non hanno respirato la stessa atmosfera.
Della mia cultura apprezzo soprattutto la pluralità di Dèi, che riflettono vari aspetti dell'animo umano, e che corrispondono di più a una democrazia, mentre mi sono convinto che i monoteismi riflettono gli assolutismi.
Poi mi piace il senso di famiglia allargata, rispetto alla concezione molecolare europea.
Ma preferisco di gran lunga il vino italiano a quello di palma...."
"Nel suo libro Lei mostra la convivenza tra due identità, quella Yoruba e quella occidentale; come è riuscito a integrarle?"
"Mi considero di cultura yoruba perché sono nato in Africa. Altri nigeriani invece nati in Inghilterra sono diversissimi da me, non hanno respirato la stessa atmosfera.
Della mia cultura apprezzo soprattutto la pluralità di Dèi, che riflettono vari aspetti dell'animo umano, e che corrispondono di più a una democrazia, mentre mi sono convinto che i monoteismi riflettono gli assolutismi.
Poi mi piace il senso di famiglia allargata, rispetto alla concezione molecolare europea.
Ma preferisco di gran lunga il vino italiano a quello di palma...."
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