"noi sappiamo che al di sopra di tutto, di ogni essere vivente, di ogni manifestazione della natura è presente un'anima, uno spirito, insito dentro di essa, e al di là e al di sopra di essa. Ma la strada per cogliere con consapevolezza la totalità delle cose, dell'Unità dell'Universo, passa attraverso il particolarismo e l'individuazione di ogni persona, di ogni famiglia, di ogni tribù, di ogni specie del genere umano, attraverso le esperienze e le voci della propria storia. Cercando di collegarci attraverso la meditazione con l'Universale dobbiamo trovare la strada che ci consenta di non profanare la sacralità di ogni esperienza individuale e particolare, e di ogni esperienza religiosa specifica.
Dalla comunità ebraica di Firenze Vi mando quindi la benedizione del Sabato, nella quale, secondo tradizione, si riuniscono in armonia celeste il lato maschile ed il lato femminile della presenza divina. Da quest'armonia spero potrà nascere l'unità della somiglianza e della diversità, della continua presenza divina in contenitori diversi tra loro per farci meditare ancora sulla grandezza di D-o (=Dio) che con un solo conio chiamato Adam ha creato tutta la diversità della specie umana. Che sia con Voi la benedizione e la dolcezza di D-o."
Sarebbe meraviglioso che tutti intraprendessimo quella strada che ci consenta di non profanare la sacralità individuale e particolare e di ogni esperienza religiosa specifica. Tuttavia mi sono resa conto di quanto il nostro cervello sia un organo stupido... assorbe tutto. Allora forse bisogna tornare a fidarsi del cuore per percepire il divino che c'è nell'"altro".
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