venerdì 17 maggio 2013

Kypros: ( 5 ) Nikokleia, Kouklia, Petra tou Romiou

domenica 12 maggio
Facciamo il breakfast sulla terrazza osservando le attività mattutine del paesino che c'è giù.

e intanto riguardo anche i quadri con ritratti di caratteristici personaggi tipici ciprioti.



NIKOKLEIA
Partiamo presto, per tornare verso i dintorni dell'aeroporto. Avendo precedentemente risolto direttamente per telefono (+357.26432211 o 352, opp. 99309279) il problema della prenotazione dell'ultima notte che ci aveva fatto il Tourist Board degli Agriturismi, con date sbagliate, prendiamo l'autostrada e raggiungiamo il nostro nuovo e ultimo agriturismo in campagna. Il paese è Nikokleia, ma noi saremo in un casale fuori dal paese. E' il posto più vicino all'aeroporto che abbiamo trovato, e ci tenevamo dato che dovremo andarci presto di prima mattina per aver tempo di restituire l'auto, e fare poi il check-in.

Si tratta di Vasilias Nikoklis Inn (www.vasiliasweddings.co.uk/contact-and-directions/12), il posto è carino in piena campagna, tranquillo, isolato, è un casale a pietre a vista, che ha più di un secolo ed è stato restaurato benissimo. C'è un giardino, un prato attorno, un pergolato, e anche una piscinetta per l'estate. E' in pratica un bed&breakfast gestito dalla famiglia Constantinou. Aspettiamo la signora, conversando un po' con la domestica bulgara, e poi usciamo per usufruire di tutta la giornata.





SOTTO IL SEGNO DI AFRODITE (la venerazione della Bellezza)

Ci rechiamo subito a Kuklia (ta Koùklia) per visitare l'antico santuario di Afrodite (to ierò tis Aphroditis), i cui i resti rimontano al XV secolo avanticristo. Afrodite, detta dai latini Venere, era la cipride, appunto perché nata qui (da cui l'epiteto di tanti prodotti di bellezza dell' antichità, come la famosa polvere di Cipro, la polvere cipria). Il biglietto di ingresso all'area e al museo costa €1,70.


Il sito è vasto ed è sotto a un sole forte (sempre con carenza di ripari all'ombra e senza panchine) ma fortunatamente c'è un bel venticello dal mare vicino, e l'aria salsoiodica è piena di ossigeno. Così lo attraversiamo senza problemi, ma del santuario (Naos) è rimasto men che pochissimo, anche se si comprende che in tutta l'area c'erano templi e costruzioni. 

In fondo c'è un edificio medievale che era stato il maniero dei Lusignano, da cui governavano i loro ampi latifondi, e poi fu adibito alla lavorazione del sale marino, e infine ora ospita il museo di Palaipaphos, della Pafos più antica (che dunque non era quella del sito che si visita a Pafos-bassa, che allora chiamavano nea Paphos). Un piccolo museo ma con reperti molto belli e interessantissimi. 

Ci sono pezzi di epoca micenea, uno stupendo sarcofago di 25 secoli orsono in pietra calcarea, scoperto sette anni fa, con riferimenti a Omero, portando scolpite (e ancora con i colori) scene di Ulisse e i suoi compagni che nascosti sotto le pecore sfuggono a Polifemo (Odissea), e di Ajace in combattimento (Iliade), molto raro e straordinario (cfr. "Il Messaggero" del 05.09.2008). Poi un grande otre in terracotta, molto ben conservato, con decori tipo onde marine, e con incisioni sui manici di scene di caccia, che è del 1400 circa a.C., e una pietra nera impressionante, antichissima, smussata, liscia e sinuosa, che era in origine sull'altare all'aria aperta nel sito del tempio più antico ad Afrodite, sinché poi gli fu costruito attorno un riparo o cappelletta circolare, di cui si è conservato il modellino in terracotta di epoca romana.




scene di caccia incise sul manico

la sacra pietra nera
il modellino della cappelletta

Compriamo qualche souvenir al negozietto (che come abbiamo visto si trova ben raramente nei siti archeologici), tra cui un poster del famosissimo mosaico, ritrovato nelle vicinanze, raffigurante Leda e il cigno, (he Lida kai o kyknos). Leda era la regina di Sparta, che fu madre di Clitennestra e di Elena, ma anche dei due gemelli i Dioscuri, nati dall'innamoramento di Zeus per questa mortale, per la quale si abbassò a manifestarsi sulla Terra come cigno bianco (mio nonno Enrico, scultore bergamasco-milanese, ebbe sempre come obiettivo quello di fare una statua alla Leda, che abbozzò in creta).

Le leggende individuano in Cinira, Kynira, il primo re di Cipro, un musico proveniente dal porto di Biblo, il cui nome deriva forse dalla cetra fenicia kinnor, colui che introdusse il culto ad Astarte (detta in greco Afrodite), e anche che fu lui a scoprire le miniere di rame di Cipro, e come utilizzare quel metallo. I sacerdoti del culto infatti erano detti Ciniradi, o Kinneridi.


PER PAESINI
Poi giriamo per alcuni paesini, come Mandrià e dintorni, carini, per dirigerci infine verso la spiaggia deserta e immensa con pochissime persone o nessuna (ma con due asini al sole), che c'è un po' più a est.



Timi, Anarita, quindi risaliamo lungo la valle del fiume fino alla diga (Dam) di Asprokremmos.



Infine torniamo giù a Koùklia per pranzare, posteggiamo davanti a un grande pannello pasquale inneggiante al saluto che ci si dice nel giorno di Pasqua, Christòs anèsthi (Cristo è risorto), e con davanti due grandi uova pasquali finte, con la scritta kalà Paskha, buona Pasqua.



E andiamo in una delle trattorie dietro la chiesa, che ha i tavoli all'aperto sul marciapiede, come tutte le altre, ed è proprio sull'incrocio centrale del paese. Prendiamo le solite salsine con la pità calda: formaggino piccante rosa, lo tsatsiki, e la thinà o tahini, che sono davvero molto buoni, si vede che la crema di sesamo l'hanno appena fatta. Poi io prendo un'ottima insalata dell'orto, e Ghila crocchette vegetali e un piatto di assaggini di verdure cotte, funghi, e del formaggio halloumi caldo. Pane e patatakia al forno buonissimi. Chiacchieriamo un po' con la romena che è la compagna del giovane proprietario e vive qui da due anni.

PETRA TOU ROMIOU (dove si scoprì la Bellezza)
Torniamo in camera all'agri, e poi nel tardo pomeriggio andiamo a Petra tou Romìou (la roccia del Romano,


era così chiamata in riferimento all'impero romano d'Oriente con capitale Costantinopoli) per ricordare l'eroe bizantino del VII s. d.C. Digenis Akritas, che tenne lontani i saraceni dalle coste cipriote lanciando loro contro quei grandi massi che giacciono ora in acqua.
E la bellezza emerse dalla spuma delle onde nella brezza primaverile, sostenuta su una conchiglia bivalve, sì, è proprio qui che è nata Afrodite secondo il mito.
Ecco una Afrodite alessandrino-tolemaica, dal viso stupendo (nel museo del sito):
Esiodo, il poeta della Beozia, del settimo secolo avanticristo, scrisse un poema sulla genesi degli dèi, la Teogonia. Dice Esiodo che Crono per prendere il potere tra gli dèi, tagliò i coglioni al padre Urano, che caddero in mare spargendo il suo seme, e nel punto in cui le onde (e quindi le Nereidi, o Ondine, ninfe delle acque marine; ricordiamoci della ninfa Pafo cui accennavo all'inizio del diario) rimasero fecondate nacque una ragazza bellissima, "amante del sorriso", che sprigionava una energia irresistibile, una vera forza della natura, la forza di attrazione dovuta al potere ammaliante e affascinante della bellezza. E' la dea del desiderio, sia sul piano biologico, erotico, che psicologico e affettivo, che è desiderio del piacere e del godimento spensierato che da felicità. Ammirando questo spettacolo a Petra tou romiou, gli antichi  riuscirono a vedere nelle onde del mare non più solo un mezzo per la navigazione, ma la bellezza, e si innamorarono dei paesaggi naturali, e presero a rendere culto a questa presenza divina.
Si tratta di una costa scoscesa con faraglioni, molto suggestiva e con un panorama veramente grandioso.  Ci sono vari slarghi della strada per potersi fermare a prendere fotografie. E un parcheggio che è in assoluto il posto più affollato di pullman di turisti organizzati che abbiamo mai visto da una settimana, ma... nonostante ciò merita assolutamente andarci (almeno in bassa stagione come ora). Anche qui comunque si trovano anfratti deserti e stupendi.




In uno spiazzo c'era una chiesetta ortodossa in miniatura (come già ne avevamo viste altre) che è un posto in cui poter lasciare un obolo per opere di  beneficenza, o per aiutare la chiesetta suddetta.

FINALE ALL'AGRI
Torniamo all'agriturismo, e ci riposiamo sul prato, poi ci mettiamo a un tavolino a leggere. Poi a un certo punto mi ricordo, chiedo indicazioni al figlio e facciamo un salto dal benzinaio più vicino per lasciare domani l'auto col serbatoio pieno ( full tank ) ...



Alle 8 la cena è pronta, la signora ci propone il kleftikò, cioè l'agnello al forno, piatto caratteristico per la Pasqua, cucinato nel modo tipico cipriota e io lo assaggio volentieri (ed è morbidissimo, non troppo saporito, e non c'era grasso),
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Kleftiko, o agnello dei banditi, chiamato così perché si racconta che quando i greci combattevano per liberarsi dai turchi, tra il ‘700 e l’800, mettevano tutti gli ingredienti in grandi contenitori di coccio… e li seppellivano sotto terra insieme ai carboni ardenti, in modo da non farsi scoprire dai soldati.
E' uno stufato di agnello con limone, olio d'oliva, cipolla, carota, aglio ed erbe, al forno; le ricette variano e possono includere feta e patate
Ingredienti per 6 persone: 1 coscia d’agnello, 1 grossa cipolla, 2 pomodori pelati, 10 spicchi d’aglio,1 cucchiaio d’origano, 1 cucchiaio di menta, 5 patate medie, 100 grammi di pecorino grattuggiato, 1 carota grande, 1 bicchiere di vino rosso, 1 bicchiere d’olio extra-vergine, sale e pepe q.b.
Pulite tutte le verdure e tagliatele a pezzi grossi. La cipolla tagliatela in quarti, e gli spicchi d’aglio sbucciateli e lasciateli interi. Accendete il forno a 160° per riscaldarlo. In una ciotola molto grande mischiate tutti gli ingredienti con le mani, in modo che la carne e le verdure s’impregnino bene di vino e olio, e che le spezie e il formaggio si distribuiscano in modo omogeneo.
Mettete il tutto in una grossa teglia provvista di coperchio.
Infornate per almeno 3 ore e mezzo.
Una variante di questa pietanza sostituisce il bicchiere di vino rosso con il succo di limone.

(cfr.: http://www.madeinkitchen.tv/blog/ricette/la-pasqua-greca-a-tavola-agnello-kleftiko/ )

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mentre Ghila prende delle fette di prosciutto saltate in padella, che erano un po' troppo salate, e infine dello yogurt col miele e noci.



Poi ci prepara dei tramezzini da portarci via al posto della prima colazione di domattina.

13 maggio lunedì

Ci alziamo alle 5 e mezza, e andiamo a riportare l'auto, e infine saliamo in aereo e il viaggetto a Cipro è finito. Si decolla alle 7 e mezza.
Mi è piaciuto. E' stata giusta la decisione di girare prevalentemente per paesini di campagna e di pernottare solo in agriturismi e case rustiche restaurate (poi in spiaggia ci si può andare lo stesso...).

ciao isola di Afrodite! sei proprio bella...  :-)



carlo_pancera@libero.it
(e ghila_pancera@yahoo.it )

questo diario è presente anche in:
http://www.viaggimiraggi.it/Diari/?number=629
http://viaggiculturali.worldpress.com/

e sui siti di Viaggiare Liberi e di Cipiaceviaggiare.


e in versione abbreviata anche in:
http://itertrav.com/it/in-viaggio-verso-lisola-di-cipro/


PS: tra le Guide vedi quella della Lonely Planet, EDT, del 2013; quella di H.Jack, edizioni Mondadori - Electa, (1997), aggiornata 2012; poi quella del Touring Club TCI; e la Guida del Gabbiano, delle edizioni Primavera; e una vecchia guida di Zanfi editore. Su internet si trovano diverse guidine che uno si può stampare da sè.

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