il quartiere La Candelaria (cioè la città vecchia, il settore storico del Centro) è in gran parte di epoca o in stile coloniale
i jugos de fruta sono veramente infiniti quanto i frutti tropicali (e non solo): lulo, milo, limòn de coco, pittaya, guanàbana verde, feijoa, guayaba, gulupa, uchuva, curuba, mora, fresa, mango, mandarina, naranja, platano, ecc. eccetera.
anche i negozietti e le bottegucce, e le bancarelle di prodotti d'artigianato sono infiniti
…e i posti dove prendere all'intervallo qualcosina da sgranocchiare…
e i locali carini per pranzo o cena
moltissimi sono pure i murales, sopratutto a partire dalla piazzetta del Chorro de Quevedo, e nelle strette stradine a nord (come avete già notato con la foto di una piccola casetta nel primo Post sul viaggio che ho messo il 22 marzo).
la calle 11 nella parte alta, poco prima di incrociare la carrera segunda
il nostro albergo è in un edificio coloniale, è quello con fuori la bandiera italiana perché ha un ristorante italiano (il proprietario è Paolo Rocchi)
la nostra stanza
un istituto di studi secondari superiori, in un patio coloniale
Sono molto belle queste parti coloniali con le chiese barocche, i monasteri, e i palazzi signorili, chi ha letto "Del amor y otros demonios" di Màrquez si vede ripassare dinnanzi luoghi e patii, e chiostri in cui il libro è ambientato.
bei palazzi ben restaurati da poco
i jugos de fruta sono veramente infiniti quanto i frutti tropicali (e non solo): lulo, milo, limòn de coco, pittaya, guanàbana verde, feijoa, guayaba, gulupa, uchuva, curuba, mora, fresa, mango, mandarina, naranja, platano, ecc. eccetera.
anche i negozietti e le bottegucce, e le bancarelle di prodotti d'artigianato sono infiniti
…e i posti dove prendere all'intervallo qualcosina da sgranocchiare…
e i locali carini per pranzo o cena
moltissimi sono pure i murales, sopratutto a partire dalla piazzetta del Chorro de Quevedo, e nelle strette stradine a nord (come avete già notato con la foto di una piccola casetta nel primo Post sul viaggio che ho messo il 22 marzo).
in mezzo alla plazoleta c'è la fontanella (chorro) che il padre agostiniano Quevedo installò nel 1832
Questa piazzetta corrisponde allo spiazzo da dove il Zipa muiska poteva vedere tutti i villaggetti nella savana sottostante che era nel suo governatorato, ed è qui che i conquistadores stabilirono la prima guarnigione militare spagnola. Tutto è stato poi ricostruito nel 1969 in base a stampe e disegni del Seicento, compresa la chiesetta dell'Eremitaggio di San Miguel, la prima chiesa cattolica di Bogotà.
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