ANNIVERSARIO
E' passato oramai un anno da quando il mio testo su identità e differenze, finito in febbraio, fu accettato dalla casa editrice Franco Angeli di Milano, fu impaginato presso la sede romana, e fu messo in programmazione (poi è uscito nella distribuzione in libreria a metà novembre scorso...).
Sto parlando dunque del mio libro, "Le maschere e gli specchi", con sottotitolo "Identità e differenze tra omologazione e eterogeneità, osmosi e complessità".
Una sfida è quella di mantenere sempre presente il parallelismo tra la costituzione e la composizione dell’identità personale e di quella collettiva, insistendo sulla processualità delle stesse, e sulla costante mutevolezza dei punti di equilibrio interni via via raggiunti. Come autore ritengo che su questa delicata e complicata tematica della identità, il ricercatore si dovrebbe – quando e quanto possibile – trattenere dal dare definizioni o risposte defintive di carattere generale, per cercare di non categorizzare e non semplificare eccessivamente in un mare mosso da tanti interrogativi e dubbi.
Ritengo anche che sia importante comunicare soprattutto il senso della complessità e la dimensione della problematicità, dunque lasciando anche aperte varie questioni. Il frequente ricorso a narrazioni, fossero esse biografiche, autobiografiche, o concernenti storie famigliari o di grandi gruppi umani, o relative a storie su conflitti identitari, mi è parso il modo migliore (rispetto a molta saggistica) per dare uno sguardo all’interezza di situazioni e per fornire una cornice più realistica, cioè sfaccettata e sfumata, quali la sensibilità e le capacità espressive dei testi narrativi sanno renderci, evitando schematizzazioni e razionalizzazioni eccessive.
Il volume consiste dunque in una riflessione svolta in tono discorsivo su identità e differenze (tematica infinita e per questo affascinante). Per far ciò si parte dai miti antichi perchè là si trovano i simboli che tutt'oggi in Occidente ci portiamo dietro, e i temi fondamentali dell' identità sono là espressi con un fascino che ha una grande forza di suggestione.
Il discorso prosegue in modo interdisciplinare e integrato sulla identità personale nella Prima parte, e su quella collettiva, sociale, culturale nella Seconda, nella quale si fa riferimento piuttosto a testi di letteratura o di carattere narrativo, e anche a film.
Il discorso prosegue in modo interdisciplinare e integrato sulla identità personale nella Prima parte, e su quella collettiva, sociale, culturale nella Seconda, nella quale si fa riferimento piuttosto a testi di letteratura o di carattere narrativo, e anche a film.
Il testo è non solo interdisciplinare, ma ho inteso scriverlo in un linguaggio scorrevole, non da opera saggistica sistematica, e appunto perciò spazia su molti settori delle discipline umanistiche e non presenta un approccio specialistico, né vuole essere legato ad una specifica scuola di pensiero. Si intende comunicare piuttosto il senso della complessità della questione e della ricchezza delle problematiche coinvolte, fornendo strumenti in modo che chi legge si formi una propria idea...
Il testo procede con una modalità spesso informale, ma di ampio respiro, in cui si intrecciano gli apporti delle discipline umanistiche e di varie angolature prospettiche al riguardo. Le definizioni vengono evitate, e vengono riportati punti di vista anche differenti e divergenti, per stimolare il lettore e dare più rilievo ai quesiti che non a responsi preconfezionali.
Il testo procede con una modalità spesso informale, ma di ampio respiro, in cui si intrecciano gli apporti delle discipline umanistiche e di varie angolature prospettiche al riguardo. Le definizioni vengono evitate, e vengono riportati punti di vista anche differenti e divergenti, per stimolare il lettore e dare più rilievo ai quesiti che non a responsi preconfezionali.
le etnie abitanti in Sudamerica lungo la linea dell'equatore (nel museo La Mitad del Mundo)
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