Eccoci in pre-primavera, con il prossimo plenilunio di giovedì 8 festa in cui si celebra il principio creativo femminile. Con il mese del coraggio inizia l'anno dell'antico calendario romano stabilito da Numa Pompilio (corretto poi da Giulio Cesare), il pio re sabino ispirato dalla ninfa Egeria, che fondò l'istituto delle Vestali. Il 15 saranno le fatidiche Idi di marzo. L'Equinozio sarà martedì 20, e la luna nera (quindi poi luna nuova) giovedì 22. siamo dunque in prossimità di un "varco", uno di quei periodi di transizione, o varchi, di cui ad alcuni di voi già altre volte ho parlato negli scorsi anni. Passato il "varco di Lupercalia" in febbraio, e superato quel senso di sgomento, e incertezza che può dare, ora ci avviamo liberi da paure verso il ritorno della luce. quindi in questo ponte tra l'istintuale e la piena consapevolezza, ci possiamo affidare con abbandono e tranquillità a quell'istinto che fa fluire il Sè nell'intuito. poi rinasceremo ciclicamente con la nostra prima vera stagione di realizzazione.
Ora intanto è accaduto il miracolo di poter passare dal gelo, la neve, il ghiaccio e l'aria fredda, al tepore che ci consente di riprendere a vivere nel mondo, all'aperto, e quindi di socializzare più facilmente, grazie al ritorno anche della luce e dei colori. La luna nera dell'Equinozio è stata assunta anche come simbolo dell'apparizione del lato oscuro (che possiamo dunque contemplare e accettare) e quindi della scomparsa del chiarore lunare (notte fonda, notte di civette, in latino strix, ma piena di stelle, che ci ricorda la sumera e biblica Lilith, e la tracia Ecate); ma poi anche come simbolo della sua trasformazione che genera la rinascita di una luna nuova che andrà inesorabilmente in crescendo.
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