Riporto qui un altro brano dal libro "Urania nei secoli (la storia dell'astronomia romanzata)", pubblicato ad agosto del 1945, alcuni mesi dopo la sua morte. Da cui un primo racconto già l'avevo riportato il 2 ottobre scorso ( http://viaggiareperculture.blogspot.it/2015/10/viaggio-allalba-del-mondo.html ).
Il libro è intitolato alla Musa Afrodite Urania, sotto la cui egida si svolgono l'ammirazione per la bellezza del cielo stellato e l'osservazione e gli studi degli astri e della volta celeste
Il libro è intitolato alla Musa Afrodite Urania, sotto la cui egida si svolgono l'ammirazione per la bellezza del cielo stellato e l'osservazione e gli studi degli astri e della volta celeste
Si tratta del primo capitolo della seconda Parte, intitolata alla frase di Platone riportata sopra,
(che simboleggia l'atteggiamento tipicamente greco, già quasi di tipo scientifico verso queste conoscenze), e riguarda i viaggi che i greci facevano in Egitto dove potevano attingere a importanti studi che nei secoli si erano là compiuti sui corpi celesti, spinti dalla curiosità e dal gran desiderio di conoscere (quella "volontà di sapere" di cui parlerà Aristotele).
- aeì ho Theòs ho Mégas geōmetreî tò sým pan= sempre il Grande Dio geometrizza tutto
(che simboleggia l'atteggiamento tipicamente greco, già quasi di tipo scientifico verso queste conoscenze), e riguarda i viaggi che i greci facevano in Egitto dove potevano attingere a importanti studi che nei secoli si erano là compiuti sui corpi celesti, spinti dalla curiosità e dal gran desiderio di conoscere (quella "volontà di sapere" di cui parlerà Aristotele).
E Claudio Tolemeo operò nell'Egitto romano ad Alessandria, dove scrisse il Grande (Meghiste) libro di calcoli matematici applicati all'astronomia (poi detto "Almagesto").
Kébes (Cebete)
ricostruzione del famoso grande faro di Alessandria d'Egitto
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