Volevo segnalarvi l'uscita con La Repubblica e L'Espresso, del libricino n.17, di Mark Twain, "Viaggio in paradiso", leggero, ironico, e gradevole. Ovviamente questo viaggio immaginario è una occasione per prendere in giro preconcetti, pregiudizi, stereotipi comuni e prevenzioni diffuse, e più in generale anche gli usi e costumi degli americani del periodo a cavallo tra fine ottocento e inizio novecento. Già qualche anno prima aveva scritto una satira dell' escursionista, e dei primi turisti.
Ma è ancora divertente perché per certi aspetti è ancora attuale e quindi godibile. Si legge in una serata, magari a letto prima di addormentarsi, e lo si può usare come piacevole avviamento al sonno, favorendo sogni col sorriso.
Per certi versi a questo si potrebbe affiancare un altro libricino, di nuovo di Herman Hesse, "Un viaggio di cent'anni fa", che fu pubblicato dalle edizioni Studio Tesi (EST). Raccoglie tre brevi scritti giovanili dei primi anni del novecento anteguerra. Il tema è quello del Wanderung, del vagabondare alla scoperta del mondo; i viaggiatori di cui si narra compiono una esperienza -cioè la traversata del lago di Costanza con il traghetto- che ha per ciascuno un significato differente. Nel lasciarsi andare ad assaporare quel momento magico della traversata, si dovrebbe saper gustare di tutta la bellezza che ci viene fugacemente offerta in visione durante questa occasione o opportunità della vita, durante la quale una serie di persone sono accomunate (un viaggiatore di commercio, uno studioso filologo, un pittore, e una ragazza), e la natura ci mostra i suoi impareggiabili e fugaci (o effimeri) spettacoli.
Nessun commento:
Posta un commento