mercoledì 19 settembre 2012

la perfetta diarchia di solare e lunare


Ciao a tutte/i, volevo dirvi ancora alcune cose sulla importante data di passaggio: l'equinozio di sabato prossimo. La notte e il dì si pareggiano. Il sole e la luna, l'oro e l'argento, il maschile e il femminile, l'emisfero cerebrale destro e quello sinistro, sono in un meraviglioso equilibrio.
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E poi avete visto quante foglie sono già a terra? la natura sta cambiandosi d'abito. E' importante essere più attenti a questi passaggi della natura, ci fa ricordare che stiamo su un pianeta madre e in un sistema cosmico. Il prestare mente al fatto che si sta attraversando l'equinozio, ci permette di sentirci maggiormente in sintonia con i cicli della natura, pensando anche ai nostri cicli vitali individuali. La Grande Ruota delle stagioni, è interpretata anche come una Rosa dei Varchi, il che è poi una visione simbolica antichissima, anzi ancestrale, e comune a tutti i popoli, in cui certi passaggi dell'anno sono concepiti come passaggi da celebrare con dei riti, che ci permettono di soffermarci a riflettere e prendere consapevolezza delle diverse condizioni in cui ci troviamo a vivere, che comportano trasformazioni del nostro essere e del nostro animo.
L'equinozio settembrino simboleggia il punto mediano tra il principio dell'evoluzione e quello dell'involuzione, tra luce e oscurità. Per tale motivo si apre con il segno zodiacale della Bilancia, con i suoi due piatti in equilibrio. Il che ci induce a meditare sull'armonia tra le polarità dei complementari, tra cura dell'esteriore e dell'interiore, e anche sulla giustizia e sulla equanimità ad es. tra l'importanza che diamo all' Io e alle sue esigenze, e quella che diamo alle esigenze degli altri e al nostro rapporto con loro.
Con l'equinozio d'autunno comunque si assiste ad una grande trasformazione attorno a noi: gli alberi lasciano cadere le foglie vecchie. Autunno in inglese americano si dice Fall proprio per questo. Le lasciano andare proprio tutte le loro foglie, che dopo un volo di Icaro, volteggiando si adagiano secche sulla terra e ne rientrano dolcemente a far parte. Essendo già vissute le vecchie foglie diventeranno ora il nutrimento stesso degli alberi per una rinascita del verde in un prossimo futuro. Le radici si nutriranno dei minerali delle foglie cadute, e si crea così lo spazio per la nuova stagione nell'incessante Grande Ciclo. Predisponiamoci ad alleggerirci anche noi delle cose superflue ..., ma anche cerchiamo di vedere questo lasciar andare sotto un profilo simbolico, cioè ad alleggerirci di certi pensieri, o contenuti mentali, e certi atteggiamenti e modi di relazionarsi, scrollandoci di dosso il passato e vivendo di ciò che è adatto a quel che noi siamo diventati oggi. Può essere una occasione per aggiornare l'immagine di sè al presente. L'immagine esterna di noi che noi stessi abbiamo proiettato nel mondo delle relazioni durante la stagione estiva la dovremo modificare un poco... e già solo nell'apprendere a lasciar andare troveremo una nuova libertà, che è quella che fa evolvere la vita, perché ci predispone ad accogliere il nuovo.
Questo passaggio di stagioni dunque è sempre come un varco. Ed è importante. Avete presenti le porte, le soglie, che si incontrano in varie occasioni come metafore nella letteratura, e ad es. nei dialoghi platonici? Passando questo varco entreremo nella dimensione autunnale, il calendario civile nel periodo della rivoluzione francese iniziava il 22 settembre con i tre mesi di vendemmiaio, brumaio e frimaio, che alludevano al nuovo clima. Un nuovo clima che comporta un'altra natura, un altro ambiente, un altro paesaggio..., altre sensazioni forse un po' dimenticate; vi ricordavate ancora delle belle giornate autunnali passate? 





provate a recuperarle mentalmente e a scriverne. Potrebbe essere un "compitino"-suggerimento di qualcosa da poter fare in attesa di adattarci alla nuova stagione, così rimarrà un filo sottile di continuità con le nostre passate sensazioni. Come eravamo? come avevamo vissuto l'autunno? le soluzioni che avevamo adottato le condivideremmo ancora? in che rapporto ci sentiamo con quell'io passato? ma scrivete non tanto di eventi, ma appunto di sensazioni, emozioni, atmosfere, cioè del vissuto, di come avete attraversato momenti e situazioni. (Poi se volete me le inviate via mail, e/o le condividiamo sul blog...).

Siamo fortunati a vivere in un clima con quattro stagioni, vero? In ogni modo l'autunno influirà comunque su di noi, sarebbe bene prenderne consapevolezza, e anche proporci nuovi approcci alla vita in questa prossima stagione dell'anno. Iniziamo dunque a frequentare il mistero e ad assaporare il gusto dell'introspezione rilassata e serena, a volgere lo sguardo della mente verso l'interiorità, dopo una estate che è stata probabilmente molto estrovertita. E dunque ci dovremo rassegnare ad una vita un po' meno svolta all'esterno, e recuperare una dimensione più raccolta nelle case.
 Noi potremmo intanto semplicemente riorientare i nostri pensieri a questa transizione da una stagione ad un'altra, ... che potrebbe essere, chissà, anche il passaggio ad una nuova "stagione" della vita... 

Quindi tre grandi temi sono quelli su cui vi suggerisco di meditare: impermanenza; equanimità (o equilibrio e armonia); e trasformazione.


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