La scrittrice e analista Carol S.Pearson, è divenuta famosa con il suo libro "Hero Within -six archetypes we live by" (1990, 2a ed. rivista e ampliata 1998) tradotto per l'editrice Astrolabio "L'eroe dentro di noi -sei archetipi della nostra vita"(1991), cui poi ha fatto seguito "Awakening the Heroes Within" (1991) tr.it. "Risvegliare l'eroe dentro di noi -dodici archetipi per trovare noi stessi", anch'esso nella collana "Cambiare sè stessi" (1992).
Nel primo, traendo spunti dalla letteratura, dall'antropologia culturale, dalla psicologia dello sviluppo, e dalle teorie junghiane, l'autrice giunge ad individuare sei principali archetipi di configurazioni interiori che accompagnano il viaggio della nostra vita, e ci mostra come ciascuno di noi potrebbe fare ricorso alle potenzialità di essi servendosene come guide per scoprire le nostre doti nascoste, avviare a soluzione difficoltà e problemi, e trasformare le nostre vite con la ricchezza della fonte delle nostre stesse forze interiori. Essi sono la resilienza dell'Orfano, l'indipendenza del Cercatore, il coraggio del Combattente, la compassione dell'Altruista, la fede dell'Innocente, e la capacità nascoste simboleggiate dalla figura del Mago.
L'autrice aveva approfondito il tema dell'Eroe e del Fool, del Trickster (il folle, lo sciocco, l'imbroglione) nella letteratura contemporanea (1970), poi ha partecipato anche ad altri studi sul tema dell'aiuto alle persone affinché cerchino di imparare a prendersi cura di sè stessi, come ad es in: "Educating the Majority: Women Challenge Tradition in Higher Education" (1989) di tre autori.
Ma il testo forse più noto è il secondo citato più sopra, in cui ha più approfonditamente cercato di prendere spunti contemporaneamente dalla teoria degli archetipi psicologici, e da quella di Myers - Briggs sui Tipi psicologici, per cui è partita dalla considerazione che molte persone che avrebbero bisogno di aiuto e assistenza nel loro percorso interiore possano rientrare in una di queste tipologie: coloro che ritengono di sapere già bene chi sono, e contemporaneamente hanno un senso profondo del valore della vita; coloro che sembra abbiano perduto il bandolo della matassa della propria esistenza e si sentano sempre come forzate nei rapporti personali e nel lavoro che svolgono; coloro che sembra non imparino mai ad aprirsi uno spazio in mezzo agli altri, e a dar retta ai segnali interiori che li potrebbero instradare; coloro che si sentono come vuote, e ritengono che tutto sia privo di senso e nulla valga la pena di essere esplorato.
Rifacendosi all'analisi dei personaggi di testi letterari, miti, favole, leggende, delinea dodici tipologie riguardo agli obiettivi, ai timori, ai problemi, alle risposte, e alle virtù personali che sembrano prevalere in ciascuno di essi (di noi). Queste figure potrebbero aiutarci e sostenerci come nostre guide interiori, e sono: l' Innocente, l'Orfano, il Combattente, l'Angelo custode, il Cercatore, l'Amante, il Distruttore, il Creatore, il Sovrano, il Mago, il Saggio, e il Folle.Ciascuna presiede ad una fase, ad uno stadio del grande Viaggio, e ciascuna ha qualcosa di importante da insegnarci e una sua particolare lezione da impartirci.
Si potrebbero concepire queste figure come paradigmi, o metafore, o schemi mentali che influenzano il modo in cui sperimentiamo il mondo. Ma ci sono anche coloro che li vedrebbero come figure trascendenti; e coloro che li vedono come divinità o figure angeliche; altri li chiamano archetipi dell'inconscio; altri come facce, sfaccettature del divino, del numinoso; altri che li considerano come guide, come portatori di un compito per realizzarci nella nostra vita, e in definitiva come un dono interiore che ognuno di noi possiede. "Questo vuol dire che ciascuno di noi ha in sè stesso l'intero potenziale umano" (p.18). Tutti e dodici sono importanti per il Viaggio: Lungo un percorso che alla Pearson sembra essere come a spirale, "possiamo incontrare ciascuno di essi anche più volte, e nel percorso possiamo valorizzare e conquistare nuove doti a livelli evolutivi più alti (o più profondi). Ciascun incontro lascia nella psiche una impronta, che opera come una rete o una trama. Quando sperimentiamo una realtà e abbiamo il reticolo appropriato per trattenerla, possiamo integrare quella esperienza e dotarla di un senso. " (p.22).
Mercurio in un affresco rinascimentale riportato in un manifesto dall'Università di Salamanca
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