sabato 19 ottobre 2013

Bali 14 (Gili T.)

sèguito del 15°giorno (merc. 18 sett.)
LE GILI (leggi ghili)

Gili (nella lingua sasak della vicina isola Lombok) significa "isoletta", noi andiamo nella maggiore delle tre gili, detta Trawangan. Dopo solo un'ora e mezza di corsa sulle creste delle onde con questa vecchia lancia un po' scassata, arriviamo!

Il barcone si àncora il più avanti possibile, e dall'interno si sale con una scalettina verticale sulla prua, per poi scendere da lì con un'altra scalettina metallica verticale con soli 4 pioli (quindi non va sino a terra), dal cui ultimo si fa un saltino giù sul bagnasciuga (basta attendere quando l'onda si ritira, perciò se non vuoi inzupparti le scarpe devi cogliere l'attimo fuggente).


Per Ghila verranno con una scala di legno alta fatta a triangolo rettangolo (che in un primo momento mettono con l'ipotenusa verso la prua...!!), e una volta posizionata, poi un po' tutti aiutano a tenerla ferma vicino alla scalettina di metallo, ma anche la barca si sposta di continuo a causa delle onde ...). in fine brava Ghila!

Comunque non si capisce perché non usino il molo di cemento che c'è un po' più in là (come vedremo solo pochissime barchette lo adoperano), o forse viceversa come mai lo hanno costruito in un punto sbagliato...

Insomma eccoci qui sulla spiaggia con la nostra valigia, in mezzo al casino di gente che è scesa e di quella che vuol salire. Ci incamminiamo nella stradina sterrata lungomare dirigendoci intuitivamente a sinistra, cioè verso sud. Su tutta l'isoletta sono proibiti i  mezzi a motore, per cui volendo prendere un "taxi" ci sono molti carrettini tirati da cavallini con le ruote coi pneumatici. Qui si va solo o a piedi o in bicicletta, o con questi calessini (in sasak si chiamano cidomo).


Anche per sgranchirci le gambe e muoverci per far passare la sensazione del dondolio della barca, ci avviamo a piedi tirando la valigia. Arriviamo in breve all'albergo che avevo prenotato, il "Dream Divers". Anche questo è un posto dedicato ai sub, con una piscina per l'addestramento. Chiediamo di vedere la camera, è una casettina e il bagno effettivamente è interno, e quindi coperto, ma non ha la porta per dividerlo dalla stanza coi letti... e anche la sottile parete è "alta" sì e no un metro.... Chiediamo di vedere l'altra sola camera che hanno libera, che è molto più cara ed è in cima a una ripida scala. Ci piace, e dopo aver contrattato (insistendo sul fatto che da oggi inizia la media stagione) la prendiamo, entra tanta aria dalla vetrata aperta, e dà sul mare.


Ci costa 14€ a testa a notte, ne vale la pena, il bagno è chiuso, è bella grande, con una gran terrazza con poltroncine di vimini e tavolino, e sdraio, al mattino gli apprendisti-sub escono presto e quindi c'è pure disponibile la piscina qui davanti, e siamo sulla stradina lungomare, ecc... Paghiamo per 4 notti (si paga anticipato).
Andiamo subito nella spiaggia bianca davanti all'albergo, ma è tutta piena di frammenti di conchiglie e di coralli rotti ... Comunque il bagno nell'azzurro chiaro dell'acqua trasparente è ristoratore.
Dopo di ché andiamo a pranzare al Black Penny del Trawangan Cottages. Ci raggiunge Francesca che Ghila ha contattato tramite Coach Surfing, una ragazza abruzzese carina e tranquilla, chiacchieriamo di viaggi e di lavori possibili da fare all'estero. Lei sta in un appartamentino in affitto con cucina e tutto, un po' all'interno, che costa meno della metà della nostra camera. Prendiamo chiken burritos, petto di pollo impanato, misto vegetariano, e un risotto ai frutti di mare, totale 24€.

Poi loro due vanno per conto loro, e noi a farci una doccia e riposare. (così ci accorgiamo che dallo scarico della doccia esce acqua). Intanto si alza il vento sempre più forte e ci sono delle folate a raffiche notevoli, che dopo un po' fanno crollare la parete divisoria in terrazza che era fatta di grosse canne di bambù.

Più tardi facciamo dei giri, per ambientarci. Ci sono anche qua dei bar dove ci si sdraia, e dei posti di massaggi, aperti lungo la stradina. Tavolini sulla spiaggia, locali carini. C'è un ambiente quasi esclusivamente giovanile, che conferisce una atmosfera simpatica.

manicure, pedicure, e massaggi alle gambe




E infine ammiriamo la luna piena e la sua potente scia argentata nel mare.
la famosa scaletta di legno

Gironzoliamo per il cosiddetto "mercatino notturno", night market, che viene allestito in piazza, dove ci sono le bancarelle dove fanno al momento cibo alla brace, e pesce fresco di giornata. Bello (ci ricorda un po' Mirissa in Sri Lanka). Ci sono anche frutti strani, ...come il dragone rosa.
Ma per cena preferiamo andare di fianco al nostro albergo, al "Pesona-indian cooking". Mangiamo cibi indiani e del buon nanh, per chiudere c'è pure una bella tazzona di yogurt (6€ a testa).
Qui c'è sempre tanta aria, tanto ossigeno pulito, è come fossimo al largo in alto mare... le tre gili sono solo delle emergenze sabbiose e di detriti corallini, che affiorano sul pelo dell'acqua.
Poi in camera si sente il casino che fanno gente un po' alticcia fino alle 3 e mezza di notte, forse sono quelli del pub irlandese un po' più in là... domattina dormiremo fino a tardi.

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