giovedì 24 ottobre 2013

Bali 19 (Besakih)


BESAKIH
Continuiamo per una strada secondaria a salire verso Pura Besakih che si trova a quasi mille metri di altitudine ai piedi del vulcano. Lui pronuncia bSakì o bSaké, che è il Tempio-Madre dell'hinduismo balinese. E' ricco di meru, cioè di pagode a più piani (fino a 11 tetti fatti con la fibra nera di palma). E' il complesso templare più importante ma anche più grande e venerabile di Bali, contiene 22 templi, in un'area di tre km quadrati.
Molto è stato danneggiato da un terremoto nel 1917, e poco invece dalla eruzione del Gunung Agung di cinquant'anni fa, nel 1963. Si paga un biglietto di un €uro per entrare nell'area, ma dopo 500 metri fitti di bottegucce (dove ci soffermiamo per comprare un "turbantino" da regalare a Michele),

non si può avere accesso alla parte consacrata dato che la scalinata di ingresso è riservata ai fedeli. E dunque si guardano i templi (dove peraltro non si può entrare) a distanza. Ed è uno spettacolo, "una foresta" di pagode fitte e alte, e una moltitudine di pellegrini in visita che portano offerte.







E' un incessante arrivare di gente che raggiunge Pura Besakih con i più diversi mezzi, in auto, in moto, a piedi, col taxi, in pullman, ... portando una gran quantità di offerte che non so dove si possano accumulare in così gran quantità ...


Il tempio principale è dedicato alle tre supreme divinità hindu, cioè a Brahma, inteso come il fuoco creatore, Wisnu in quanto acqua calma e protettrice, e Siwa come il vento che disperde (mentre in altri casi simboleggia la terra fertile che produce incessantemente forme di vita).



Ci avviciniamo ancora un po' ma poi ci fermano. Salendo sulla destra le statue degli spiriti cattivi fanno la guardia, e sulla sinistra gli spiriti buoni sorridono sereni.

La festa più grande e solenne che si tiene al Tempio Madre, è chiamata Ekà Dasa Rudra, e si tiene una sola volta per secolo. Nel Novecento si svolse nel marzo di cinquant'anni fa, e in quei giorni si sentivano i primi borbottii, e rimbombi premonitori del grande vulcano, che dieci giorni dopo l'inaugurazione dei festeggiamenti, il 20 marzo dopo 120 anni di quiete eruttò e la lava mancò Pura Besakih per pochi metri, ma morirono migliaia di persone e decine di migliaia persero tutto, casa, campi, beni...

Quando la Terra aveva soltanto 70 anni di vita, l'isola di Bali soffriva per le piogge torrenziali eccessive, continui lampi e fulmini, e terremoti che duravano mesi ... allora il dio Pacupati, che risiede sul monte Sumeru (o Meru) vedendo questa instabilità inviò i suoi tre figli per calmare la situazione. Uno si stabilì sul monte Batur, uno sull'Agung, e uno sulle colline Belibis a Lempuyang, e assicurarono stabilità. Perciò il tempio più antico di Bali è quello di Lempuyang Luhur, dedicato a Iswara, il garante di pace. Ma il più sacro è questo sul monte Agung. Mentre il territorio del Batur è luogo di riposo.

Ora lo spettacolo qui è triplice, il complesso di templi, il gran vulcano subito dietro, e la gente vestita a festa che porta doni.











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