Venerdì 20
Stamane il tizio col suo carro viene in anticipo. E' un bellissimo Dodge del 1956. Alle 8 si parte, andiamo a Caibarién e da qui ci porta alla strada sul terrapieno che collega ai cayos del Norte. Stupefatti a quella visione gli facciamo varie domande. Ci spiega che è stata veramente una grande opera, che per anni c'erano camion e camion pieni di massi che andavano verso il mare e che ritornavano vuoti attraverso Caibarién e i paesini della costa, giorno e notte ... incessantemente ...
Ora è in fase di miglioramento e manutenzione, stanno aumentando il numero dei ponti (ora sono 50 su un percorso di 52 km.) per consentire il transito delle acque nel sottopasso per andare da qua a là e viceversa quando c'è alta e bassa marea, anche per consentire ai pesci di circolare. Infatti sostiamo a osservare e dove è stato aperto un nuovo passaggio c'è veramente corrente forte che va da una parte all'altra a causa della marea. Grande impresa.
Ci sono molti pellicani, e gabbiani (gaviotas), ma anche auras, e gavilanes (che mangiano le gaviotas). Io credevo invece che gaviotas e gavilanes fossero semplicemente il femminile e il maschile di gabbiano...
Ci sono molti pesci, qui il mare è pescosissimo, si pescano bene le aragoste e i gamberoni.
E' proprio un'opera straordinaria, simile al causeway che avevamo visto in Florida, che collega le keys.
Giungiamo a Cayo Santa Maria.
Fortunatamente non ci sono solo i grandi complessi di hotel e resorts, ma anche spiagge libere. Finita la pista asfaltata andiamo per uno stradello di terra sino alla fine del Cayo dove posteggiamo all'ombra
e proseguendo a piedi si arriva alla spiaggetta la Perla Blanca, bellissima, allo stato naturale. Siamo soli, ci siamo solo noi tre. Stiamo nudi e facciamo il bagno nell'azzurrino verdino blu.
Poi più tardi ci trasferiamo al Salar di Cayo La Bruja, verso la spiaggia detta La Salina
dove c'è una Bahìa splendida, è come stare in una cartolina o poster pubblicitario! dove si parcheggia l'auto ci sono solo alcune strutture in legno, per stare all'ombra, o per gabinetti, e sulla riva un pontile, ma assolutamente nient'altro; ci sono solo alcune poche persone in spiaggia, cubani. Si sta da dèi!
Restiamo il più possibile, mangiando la merienda che ci aveva preparato Haydée (dato che qua non c'è assolutamente nulla). Una cubana col suo bimbo a cui chiediamo se da qualche parte c'è un bar ci dice di no, e poi dopo ritorna per regalarci una lattina di una bibita. Diamo un regalino al bambino. Ma chi è che ha diffuso la voce che questi cayos sono proibiti ai cubani? (forse è stato così in anni passati? da noi in molti casi lo è di fatto, dato che gli accessi vengono privatizzati da hotel e residence, e poi i costi sono inavvicinabili).
Arrivano due italiani, man mano che si avvicina lui comincia a fare "ooooh" e poi dopo qualche passo ancora di più "ooooooh!", e infine quando con la vista la abbraccia tutta, esce un sospiro liberatorio: "oooooooooh". (poi subito scappano via per andare a pranzo).
In effetti non ci sono parole per descrivere l'incanto di questa baia, né sono capace di fare foto che rendano l'effetto d'insieme, è una baia circolare con una apertura là in fondo, e ci sono sui bordi le varie spiagge spiaggione spieggette, la vegetazione le divide debordando verso il mare, e in mezzo tutti i colori (i "soliti" blu azzurro verdino più o meno intensi), e l'acqua: cristallina (e fresca-tiepida). Il cielo azzurro con qualche rara nuvoletta bianchissima. L'arietta dolce piena di ossigeno. La sabbia bianca e soffice.
Poi pur essendo all'ombra delle palme, frastornati dopo alcune ore dal sole, torniamo a metà pomeriggio.
Ma ancora adesso ce l'ho davanti agli occhi quello spettacolo, perfetto.
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