Alludo al viaggio di domenica 20 dall' appennino reggiano alla pianura ferrarese.
Entro in casa poco dopo la seconda scossa.
Vedendo le cose rotte, e perdute, oppure assurdamente rimescolate ad altre come in un frullatore, mi sto facendo un viaggio in altre dimensioni, ma non è gradevole, mi sono arrivati vari ricordi, che portavano malinconia, ... e anche pensieri di nuove prospettive, che mi facevano immaginare realtà diverse... ma sotto forma di immagini disturbanti.
certo che Madre Terra a volte è anche una mater terribilis, e si prova un sacro timore...
certo che Madre Terra a volte è anche una mater terribilis, e si prova un sacro timore...
Ma fortunatamente nel weekend ero a un bell' incontro di viaggiatori indipendenti, fatti convergere là grazie al sorridente michele s., e ho potuto sognare, come entrando in certe foto che ritraevano una natura meravigliosa e prorompente, o in mondi alternativi sorprendenti, di grande bellezza e fascino. E mi figuravo in quelle realtà lontane affascinanti. Questo era gradevole e apriva prospettive allettanti ... mi dava una carica positiva, mi imprimeva nella mente e nello spirito uno sprint dinamico.
Nella giornata di domenica dunque hanno convissuto in me queste due fantastiche estremità ... la mattina (come alba di nuovi orizzonti) e la sera (come tramonto).
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