giovedì 10 maggio 2012

Cuba bella, Viñales (n.26)

(seguito di martedì 24)
Pranziamo un po' tardi, con pesce pargo lesso, pomodori (pelati), patate molto buone, e frutta mista. Si danno un gran daffare attorno a noi, poverine sono gentili, si preoccupano. Chiedo se per caso hanno in frigo qualche bibita tipo aranciata, e subito spediscono Melba in bici a comprarne. 
note tristi: La nonna mi racconta che l'anno scorso le è morto il figlio maggiore a 48 anni per un cancro alla vescica... Il vecchio cagnetto di casa è del tutto cieco, e ora è diventato anche sordo ...
Liuba invece ci racconta che lei è di famiglia di pescatori, di Puerto Esperanza, è cresciuta sul mare e poi si è trasferita qui in campagna. 
Qualche casa più in là sentiamo che si alzano grandi urla, tutta la calle, e forse anche tutto il barrio, accorre e partecipa: una anziana sta male e con la prima auto che trovano la portano di corsa all'ospedale, e quella che urla è una figlia che non poteva starci in macchina. Dopo un bel po' tutti pian piano ritornano alle loro case (che hanno lasciato incustodite e con le porte spalancate)....  (questa del radunarsi dei vicini all'accadere di un evento è una scena presente in vari film cubani).
Questo barrio di periferia in cui siamo, è (come avrete notato dalle foto precedenti) un po' una mezza baraccopoli, almeno nel suo lato destro (ma non solo), con scoli, terra e sassi, animali da cortile ovunque in strada, le casette di legno, e quelle in corso di rifacimento oppure in ampliamento (per questo non occorre aspettare una licenza, mentre per il primo sì), il vocìo del vicinato, i gridi dei venditori ambulanti,  cani, cavalli, ecc...
Faccio un giro per i negozi in moneda nacional, e osservo gli almacenes (magazzini, depositi) di distribuzione con la libreta (quello che da noi nell'immediato dopoguerra si chiamava il tesseramento) di un certo piccolo quantitativo di generi di prima necessità. Il che è un grande cosa per i poveri (queste cose non bastano per vivere, ma tutti ne hanno diritto e a volte può rappresentare un aiuto importante).
(Sul tema si veda il documentario http://www.youtube.com/watch?v=LhzCiEEx7AQ&feature=g-all-u)
Il problema è che questo è in generale ancora un Paese povero...
Di solito, almeno qui, le persone tengono tutto pulito, tutto in ordine, li vedi che scopano e lavano il patio, e i pavimenti, e il porticato, e anche la parte esterna in cemento ... però molti non hanno un gran concetto dell'igiene.
Alla sera Liuba viene da noi e ci dice che si vergognano a chiedere la cifra che ci avevano detto all'inizio, perché vedono che noi mangiamo poco e cose molto semplici, non elaborate da preparare, e quindi hanno pensato di farci una riduzione ... (così era accaduto anche con altri precedenti dove siamo stati). A questo punto siamo imbarazzati noi, e diciamo che per domani a cena, al ritorno dalla gita, prendiamo l'aragosta, che costa di più, e così per domani sera non devono farci alcuna riduzione, anzi.
Elias è incontenibile! d'altronde ha tre anni... Ghila ci passa parecchio tempo a farlo giocare e chiacchierare, è carino e simpatico e anche intelligente.



bimbe delle elementari






una delle bancarelle private: direttamente dal produttore al consumatore
una rivendita in casa privata: café, mayonesa, tortilla, jugo natural
"non c'è sulla terra una via onorata se non quella che uno si apre con le proprie braccia" (J.Martì)

Nessun commento:

Posta un commento