viaggiare per culture: Cuba bella, Viñales (n.22)

mercoledì 9 maggio 2012

Cuba bella, Viñales (n.22)

(continua lunedì 23) Viñales

La signora Aracelis* ci viene incontro all'angolo della strada dove c'è la colchoneria (un piccolo laboratorio artigiano dove confezionano materassi). La casetta sta in periferia, in un viottolo di campagna, in una fila di villette tutte uguali con il porticato davanti alla porta d'ingresso sotto la tettoia tenuta da colonne e con delle robuste sedie a dondolo in legno massello.

il nostro viottolo

Aracelis chiacchiera con Annalisa

Aracelis è la proprietaria assieme al figlio Papo e alla sua moglie Liuba (che in russo vuol dire amore, ed è lei quella con cui parlavo al telefono). Hanno sul porticato due uccellini in due gabbiette, uno tipo canarino, un po' nervoso e agitato, l'altro negrito tranquillo. Di fronte, in questo momento, c'è un cavallo, che è dei dirimpettai, e tutto in giro razzolano polli e pulcini. Ma se la strada è proprio campagnola, dentro la casa è tutta ben ordinata, pulita, e ben arredata.

Più tardi ci viene a prendere uno col triciclo e ci porta in giro per il paesone. Quindi a partire dalla piazza della chiesa gironzoliamo un po' a piedi vedendo vecchi negozi, una libreria, la sede del partito, la farmacia, alcuni paladares, altre case in affitto, il magazzino di distribuzione con la libreta, eccetera. Ci sono molti turisti, che arrivano e ripartono dalla fermata dei pullman dove c'è anche l'agenzia turistica. E passano i bus delle escursioni organizzate. Reincontriamo la ragazza spagnola che è stata a Ferrara e il suo compagno. Sul sagrato della chiesa ci sono bancarelle, e negozietti e ristoranti. Un po' troppo forse per un paesone di campagna. Comunque tutto il movimento finisce alle cinque/cinquemezza. Ci fermiamo al bar della piazza ad ascoltare una orchestrina.