lunedì 28 dicembre 2020

VITA E CULTURA DEI VILLAGGI TRIBALI DI ETIOPIA 


Buon fine anno a tutti i miei pochi ma affezionati lettori


È uscito il mio libro sul gran viaggione che io e Annalisa abbiamo fatto tra agosto e settembre del 2017 nel Sud-Ovest dell'Etiopia, tra i villaggi della regione lungo la valle del fiume Omo:


Carlo Pancera

VITA E CULTURA DEGLI ULTIMI VILLAGGI TRIBALI D’ETIOPIA

Appunti di osservazioni etnografiche e riflessioni antropologiche


EDITORIALE  JOUVENCE
Milano, fine ottobre 2020
 ISBN: 9788878017764


Jouvence è un logo del gruppo editoriale  Mimesis - Meltemi.

costa 28€uro (ma per acquisti su internet lo si trova anche a meno), vedi su:

https://www.jouvence.it/catalogo/vita-e-cultura-degli-ultimi-villaggi-tribali-detiopia/

Uno dei più straordinari viaggi di conoscenza dentro ad altre culture che abbia mai fatto !


Spero che l'argomento possa interessare qualcuno di voi, oppure possa suggerirvi un'idea per un regalo di capodanno a un parente, amico, conoscente. 

O comunque per dirlo in giro, una segnalazione può sempre avviare una catena di scambi colloquiali.

ciao a tutti voi, buon inverno (e intanto sognate la valle del fiume Omo)





un certo numero di foto (ovviamente tra quelle non pubblicate) lo potete vedere qui sul Blog cliccando su settembre/ottobre  2017


eccovi un assaggino per aperitivo:
I
l volo diretto con Ethiopian Airways e i suoi passeggeri, poi la grande capitale Addis Abeba, poi si inizia ad andare giù per la Rift Valley con i suoi panorami. Infine ci si inoltre nella valle del fiume Omo, fino alla sua parte inferiore, vicino al confine con le regioni nord del Kenya. 
E in questi ultimi due tratti le visite consistevano nell'andare sino a lontani villaggi -chi più chi meno isolati- e osservare i suoi abitanti e le loro abitazioni, e modalità di vita. 
E poi gli usi e costumi, le lingue, e i tipi fisici. E anche gli animali e la flora.
Paesaggi mutevoli e vasti, dalla fitta vegetazione alla polvere dei territori aridi. 
Tutto era diverso dal nostro mondo, e dunque tutto era interessante per noi. A volte emozionante e anche sorprendente. A volte il contesto umano e fisico emana un grande fascino, a volte suscita una reazione di una presa di distanza.

Ma che fatica! giornate e giornate tutte in auto, con traballii e sballonzolamenti continui, con il rumore di fondo incessante della strada sterrata o della pista. Curve controcurve, tornanti, buche da evitare, guadi. Si arriva e si scende dalla 4x4 un po' tramortiti, con un po' di maldauto, e lo stomaco sottosopra.
E inoltre si passano vari climi, e la strada va su e va giù passando da una altitudine ad un'altra. Mentre intanto le scelte alimentari divengono sempre più ridotte e monotone.

Ma il prezzo da pagare in fatica,  vale la candela!






Ci vorrà un bel po' di tempo per rielaborare, cercare di comprendere, e digerire e accettare certe realtà. Siamo stati dunque principalmente in quella parte della Repubblica federale democratica dell'Etiopia che costituisce la Regione autonoma delle nazionalità, etnie e popoli del Sud (indicata dalla sigla: SNNPR).
Quanta diversità, quanta commistione e mescolamento, specie nei borghi, cittadine e mercati. Popoli diversi che convivono ( a volte con problemi) l'uno accanto all'altro, rendendo ricche e colorate le realtà di molti luoghi. E in un certo senso anche tempi "storici" che si incontrano, o si ignorano e si passano l'uno accanto all'altro, per proseguire ognuno secondo le proprie normalità.


Ora comincia un'altra avventura, che è iniziata già appena tornati a casa, di cercare di raccontare, di rispondere a domande, a richieste di sapere com'era quel che abbiamo visto. E per questo cercherò di descriverlo e di illustrarlo scegliendo alcune immagini dalle migliaia di foto fatte. Ma non sarà facile ridurre in poche righe i circa 3000 km percorsi a rilento da Addis Abeba a Omorate (vicino al lago Turkana) e ritorno per un percorso parallelo. Quindi accennerò alla capitale sia all'inizio (due giorni) sia alla fine (tre giorni), ma cercherò di entrare più nei dettagli da Arba Minch in poi, illustrando alcune caratteristiche delle diverse etnie e culture (in totale 23 post ovvero puntate su questo mio Blog inserite in settembre '17).

Intanto ringrazio il tour operator locale che ci ha seguito in tutto il percorso, l'amico Belayne Kassie, e la sua compagna Feven, e poi Messay che ci ha accompagnato attraverso Addis e soprattutto nei suoi dintorni, e il bravo Izack che ha guidato per tutto il percorso del nostro giro, e infine tutte le guide di villaggio che ci hanno introdotto alle loro culture nei territori nella Regione di Oromia e nella Regione delle etnie del sud.






https://www.jouvence.it/catalogo/vita-e-cultura-degli-ultimi-villaggi-tribali-detiopia/



lunedì 7 dicembre 2020

L' EBRAICITA'  DI  GESU'  - uno sguardo laico sulla sua vita

È stato finalmente pubblicato a fine giugno 2020 un mio nuovo libro ! 

(che avevo finito di scrivere a fine ottobre 2019, ma a causa del covid tutto è stato rallentato).

Intanto auguro Buone prossime feste a tutti  :-)

Cari lettori del Blog, vi comunico che è uscito il mio libro sulla figura storica di Gesù in quanto ebreo galileo del suo tempo. Il libro è pubblicato dalle edizioni Europa di Roma (ma sono presenti in vari paesi: fa parte del gruppo editoriale Europa Verlag). 

Guardate su 

https://www.europaedizioni.com/prodotti/lebraicita-di-gesu-carlo-pancera/




Spero che l'argomento possa interessare qualcuno di voi, oppure possa suggerirvi un'idea per un regalo natalizio a un parente, amico, conoscente. O comunque per dirlo in giro, una segnalazione può sempre avviare una catena di scambi colloquiali.



ciao a tutti voi, buon inverno

vedi anche in

https://www.ebay.it/itm/Lebraicita-di-Gesu-Pancera-Carlo/363055071390?hash=item5487c4c09e:g:5LkAAOSwlK1fStHG

https://www.amazon.it/Lebraicit%C3%A0-Ges%C3%B9-Carlo-Pancera/dp/B08B7G8FJP/ref=sr_1_4?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&dchild=1&keywords=Carlo+Pancera&qid=1608102920&s=books&sr=1-4


il dipinto è di Rembrandt e si intitola "vultus Christi", del 1648. L'intensità della espressione e dello sguardo è straordinaria, è l'interpretazione di Rembrandt resa intuibile per mezzo dell'immagine. 

Ben si confà al mio testo che è volutamente problematico e denso di interrogativi (quasi sempre lasciati senza risposta), e certamente la mia personale interpretazione, il mio punto di vista prospettico è di minor complessità e densità rispetto allo sguardo del grande artista e genio olandese che ha saputo ritrarre i sentimenti più profondi. Rembrandt fece diversi "ritratti" di Gesù, facendo posare un ebreo della comunità di Amsterdam, da lui scelto. La resa con quelle sfumature di colori e di luce/ombra era per allora (e lo è ancora) rivoluzionaria e non solo nel campo dell'arte figurativa, poiché come dicevo si tratta di una vera e propria interpretazione culturale. Ma questa testa inclinata con quegli occhi stanchi ma interrogativi, e la bocca leggermente semiaperta, in cui si mostra un volto di Gesù che sembra interpellare lo spettatore su una serie di dubbi e questioni che lo attanagliavano, è la più espressiva essendo la più tormentata nel suo posar lo sguardo sull'uomo, ed è magnetica e attrae, e resta impressa nella memoria.