martedì 23 agosto 2011

Octavio Paz: critica alla cultura popolare USA

Scriveva Octavio Paz nel suo capitale testo intitolato "Il labirinto della solitudine" (del 1950, trad. it. Silva editore, 1962; poi Mondadori - il Saggiatore, 1990 e segg.) riguardo al processo di formazione della cultura popolare americana negli Stati Uniti:

"L'uomo non è soltanto frutto della storia e delle forze che la muovono, come ora si pretende; neppure la storia è il risultato della sola volontà umana — presunzione su cui si basa, implicitamente, il sistema di vita nordamericano. 


L'uomo, mi sembra, non è nella storia: è storia. 
Il sistema nordamericano vuole solamente vedere la parte positiva della realtà. 
Fin da bambini uomini e donne sono sottoposti a un inesorabile processo di adattamento: alcuni princìpi, racchiusi in brevi formule, sono ripetuti senza sosta dalla stampa, la radio, le chiese, le scuole e da quegli esseri affettuosi (e un po' "sinistri") che sono le madri e le mogli nordamericane.
Imprigionati in quegli schemi, come la pianta in un vaso che la soffoca, l'uomo e la donna non crescono o maturano mai. 
Un tale complotto non può che provocare violente ribellioni individuali. La spontaneità si vendica in mille forme, sottili o terribili. La maschera benigna, cortese e spoglia, che sostituisce la mobilità drammatica del volto umano, e il sorriso che la immobilizza quasi dolorosamente, mostrano fino a che punto l'intimità può essere devastata dall'arida vittoria dei princìpi sugli istinti."

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