lunedì 3 giugno 2013

Sicila jonica ( 2 ) Naxos e Alcantara

27 lunedì
Naxos e Alcàntara

Passiamo la mattina a riscaldarci le ossa giù in spiaggia, 


poi per l'ora di pranzo ci mettiamo in macchina per andare a vedere Taormina. Ghila si accorge dopo un po' di aver dimenticato la sua borsa in spiaggia, telefona per avvertire ma già se ne erano accorti e gliela avevano messa da parte. Torniamo indietro a prenderla, e non vogliono nemmeno sentir parlare di mancia. 
Riprendiamo la strada, e ammiriamo i magnifici paesaggi naturali della costa tra Isola Bella e l'altro promontorio. 



Purtroppo non si riesce a fermarsi e quindi proseguiamo per la strada stretta e con tutte le auto posteggiate ai lati. C'è traffico, anzi un traffico terribile, confusionario, del tutto indifferente ad ogni regola, e persino molte volte al buonsenso. Però se uno ha bisogno di fermarsi un momento per qualche ragione, si blocca in mezzo alla strada e aspettano tutti in coda, e inoltre ci sono motorini, ragazzi e ragazzini che sfrecciano da ogni dove, chi deve immettersi in quella strada lo fa senza nemmeno guardare, ed è tutta piena di curve, in salita, e spesso in salita assai ripida (da fare in prima), per cui non è facile capire dove si deve andare, né si ha tempo di leggere tutti i cartelli (a parte che la segnaletica non è ben fatta), e intanto qualcuno deve decifrare la cartina... e inoltre ci passano pure camion, pullmann, ecc. Insomma è pesante, e dopo poco c'è da impazzire, sembra che non si possa entrare in una zona riservata solo ai residenti, e comunque i parcheggi appaiono all'improvviso subito dopo una curva mentre magari da dietro ti suonano o ti stanno a un centimetro di distanza.... Forse bisognava posteggiare ai parking e poi prendere un autobus o andare su a piedi... certi posteggi ci sembrava che fossero parcheggi privati a pagamento (quanto?), e certi invece fossero comunali... (quali?). Insomma è davvero allucinante, e ci ritroviamo oramai dall'altra parte del paese e dei due capi o promontori, e già si deve scendere dall'altra parte senza assolutamente poter invertire la marcia. Esasperato, nervoso e intimorito da tutte le sorprese, non ho più nessuna voglia di ritentare l'impresa.

Scendiamo dunque al paese chiamato Giardini Naxos. E' stato il primo insediamento greco in Sicilia, anche se non pare ci sia alcunché da vedere di quei tempi antichi, e finiamo col parcheggiare sul lungomare nell' unico posto con dei posteggi gratuiti. La passeggiata lungo la spiaggia è bella, anche se è tutto troppo turisticizzato. 

Troviamo per caso una rosticceria-tavola calda con tavolini. Siamo un po' incerti, ma un signore anziano ci dice che lì si mangia bene e a buon prezzo. Ci dice che c'è un pochino da aspettare per il piatto più richiesto, che sono i maccheroncini "alla Norma", che fra poco usciranno dal forno, e ci sorride. Sono tutti piatti di preparazione casalinga, dice, e ne vale la pena. Allora ci fermiamo, il locale si chiama da "Mister Fantasy", dove prendiamo, oltre alla Norma, anche un arancino di riso, un' insalatona di mare, e degli ottimi involtini di pesce spada. 

Il signore anziano, dopo mangiato ci dice che lui ha qui la casa ma è spagnolo, e d'estate canta e suona in un locale di Marbella, e ci canta sottovoce "La vie en rose" in modo delicato e lento, che ci affascina tutti, poi se ne va con quel suo sorriso enigmatico... Un incontro indimenticabile, per il fascino della sua voce, dei suoi modi e del suo volto.
pesci nel porticciolo di Naxos
ALCANTARA
Poi andiamo a visitare le gole laviche che ci sono lungo il fiume Alcàntara (tipico nome di origine araba). Bellissimo posto, ombreggiato e tranquillo a soli 20 km da Taormina. Si percorre una valle ricca di agrumeti. Si trova lungo la via Nazionale nel comune di Motta Camastra (da cui si vede l'Etna che sfumacchia).

 All'interno del Parco Naturale e Geologico ci sono vari sentieri, e un giardino botanico. C'è pure un negozio dei prodotti naturali locali. I greci lo chiamavano Assinos, e gli arabi appunto Al-Quàntarah, che significa "ponte ad arco" in riferimento ad un antico ponte romano sul fiume. E' dovuto a colate laviche di 8 mila anni fa che hanno creato delle gole e delle grotte. Dopo aver ammirato gli scorci panoramici dall'alto dei bordi, e le varie piante dell'orto botanico, si scende con una ascensore che porta giù alla rive del fiume in fondo alla gola. Da qui si possono fare sport vari, oltre al trekking,  e al canoeing, è possibile anche fare una passeggiata con alte imbracature impermeabili, tipo pescatore di fiume.



Restiamo un po' sulla riva sassosa, mentre certi si bagnano, e altri attraversano o giocano. Poi rinunciamo ad andare a visitare un vicino convento di frati cappuccini a Francavilla, e ritorniamo.
A Letojanni giriamo un po' per il paesino, e ci fermiamo ad una gelateria in piazza per prendere una cassatina, e una meringata alle nocciole e cioccolato.

Poi dal nostro terrazzo ammiriamo lo spettacolo delle lucine della costa che si accendono.

E....stanotte c'è il fenomeno della luna rossa. Ammaliante!


(prosegue)

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