venerdì 31 agosto 2012

Il saggio


già a fine gennaio vi avevo riportato dei suggerimenti morali che sarebbero stati ritrovati nella cattedrale di Baltimora e datati 1692 (anche detti "Desiderata" oppure "Orazione Astrale") nella loro versione originale (spesso si trovano versioni ridotte o ritoccate di quel testo). 
Per certi versi un po' comparabili a quelli, sono questi versi tratti dal "Dhammapada" (o Dharmapada in sanscrito). Tra le varie edizioni e traduzioni in italiano si veda per esempio:
Genevienne Pecunia (traduzione e cura di), Dhammapada - La via del Buddha, Feltrinelli Editore, Milano, 2006 (anche nelle edizioni URRA).

Il Dhammapada, cioè "Il sentiero della Legge", la legge che sottende l'universo e la realtà, ma anche la condotta umana, (o "La Via della Liberazione"), è il libro più noto del Canone buddhista Theravada, scritto in lingua pali intorno al III secolo a.C. Nei suoi 26 capitoli raccoglie in 423 strofe i detti di Gautama il Buddha che ci appaiono, dopo più di duemila cinquecento anni (il Buddha morì a circa ottant'anni nel 486 a.C.), di estrema modernità, meritevoli di studio, e che sono stati oggetto di molteplici interpretazioni. 
Buddha non predicò una religione, né si inoltrò in discussioni su Dio, né insegnò una filosofia come sistema di pensiero, offrì invece una spiegazione dell’infelicità umana e mostrò una pratica per liberarsi dalla sofferenza. La liberazione, che è essenzialmente libertà dai propri stessi condizionamenti, si realizza attraverso la meditazione e il risveglio dal sonno della consapevolezza, ovvero il raggiungimento della bodhi, l'illuminazione.

"Come il fabbro raddrizza una freccia, /così il saggio governa i suoi pensieri, /per loro natura instabili, irrequieti /e difficili da ordinare. /Non lasciare che la ricerca del piacere /ti distragga dalla meditazione /e dal tuo stesso bene. /Anziché badare agli errori altrui /osserva i tuoi, /esamina ciò che hai commesso /e ciò che hai omesso di fare. /Controlla la rabbia come un buon auriga /governa il suo carro che sbanda. /Pratica ciò che predichi. /Prima di cercare di correggere gli altri /fa una cosa più difficile: /correggi te stesso. / Nobile è colui che non fa del male /ad alcuna creatura vivente. /Tu sei il tuo solo maestro, /chi altro può guidarti? /Diventa padrone di te stesso /e scopri il tuo Maestro interiore. /La padronanza della propria mente, /instabile, capricciosa e vagabonda, /è la strada verso la propria realizzazione."

Nessun commento:

Posta un commento