mercoledì 6 giugno 2012

lettera di C.Lucarelli al Signor Terremoto

Anna B. mi manda questo testo che volentieri vi giro in lettura.
:-)
A voi, cari amici Emiliano-Romagnoli, con un caro abbraccio
Anna



Gentile Sig. Terremoto,

c'è una cosa che non hai capito della mia terra, ora te la racconto.

Per chiamarci non basta una parola sola : Emilia Romagna, Emiliano Romagnoli, ce ne vogliono almeno due e anche un trattino per unirle, e poi non bastano neanche quelle.

Perché siamo tante cose, tutte insieme e tutte diverse, un inverno continentale, con un freddo che ti ghiaccia il respiro, e una estate tropicale che ti scioglie la testa, e a volte tutto insieme come diceva Pierpaolo Pasolini, capaci di avere un inverno con il sole e la neve, pianure che si perdono piatte all’orizzonte, e montagne fra le più alte d’Italia, la terra e l’acqua che si fondono alle foci dei fiumi in un paesaggio che sembra di essere alla fine del mondo.

Città d’arte e distretti industriali, le spiagge delle riviere che pulsano sia di giorno che di notte, e spesso soltanto una strada o una ferrovia a separare tutto questo; e noi le viviamo tutte queste cose, nello stesso momento, perché siamo gente che lavora a Bologna, dorme a Modena, e va a ballare a Rimini come diceva Pier Vittorio Tondelli, e tutto ci sembra comunque la stessa città che si chiama Emilia Romagna.

Siamo tante cose, tutte diverse e tutte insieme, per esempio siamo una regione nel cuore dell’Italia, quasi al centro dell’Italia, eppure siamo una regione di frontiera, siamo anche noi un trattino, una cerniera fra il nord e il sud, e se dal nord al sud vuoi andare e viceversa devi passare per forza da qui, dall’Emilia Romagna, e come tutti i posti di frontiera, qualcosa dà e qualcosa prende a chi passa, e soprattutto a chi resta, ad esempio a chi è venuto qui per studiare a lavorare oppure a divertirsi e poi ha deciso di rimanerci tutta la vita… in questa terra che non è soltanto un luogo, un posto fisico dove stare, ma è soprattutto un modo di fare e vedere le cose.

Perché ad esempio qui la terra prende forma e diventa vasi e piastrelle di ceramica, la campagna diventa prodotto, e anche la notte e il mare diventano divertimento, diventano industria, qui si va, veloci come le strade che attraversano la regione, così dritte che sembrano tirate con il righello.

E si fa per avere certo, anche per essere, ma si fa soprattutto per stare, per stare meglio, gli asili, le biblioteche, gli ospedali, le macchine e le moto più belle del mondo.

In nessun altro posto al mondo la gente parla così tanto a tavola di quello che mangia, lo racconta, ci litiga, l’aceto balsamico, il ripieno dei torellini, la cottura dei gnocchini fritti e della piadina e mica solo questo, sono più di 4000 le ricette depositate in Emilia Romagna; ecco la gente lo studia quello che mangia, perché ogni cosa, anche la più terrena, anche il cibo, anche il maiale diventa filosofia, ma non resta lassù per aria, poi la si mangia. Se in tutti i posti del mondo i cervelli si incontrano e dialogano nei salotti, da noi invece lo si fa in cucina, perché siamo gente che parla, che discute, che litiga, gente che a stare zitta proprio non ci sa stare, allora ci mettiamo insieme per farci sentire, fondiamo associazioni, comitati, cooperative, consorzi, movimenti, per fare le cose insieme, spesso come un motore che batte a quattro tempi, con una testa che sogna cose fantastiche, però con le mani che davvero ci arrivano a fare quelle cose li, e quello che resta da fare va bene, diventa un altro sogno.

A volte ci riusciamo a volte no, perché tante cose spesso vogliono dire tante contraddizioni. Che spesso non si fondono per niente, al contrario non ci stanno proprio, però convivono sempre.

Tante cose tutte diverse, tutte insieme, perché questa è una regione che per raccontarla un nome solo non basta.

Ora ti ho raccontato quello che siamo, non credere di farci paura con due giri di mazurca facendo ballare la nostra terra, io questa terra l’amo e come mi ha detto una persona di Mirandola poche ore fa… questa è la mia casa.

Carlo Lucarelli.
- - - - - - - - - - -

grazie Lucarelli. tutto vero, e tutto giusto. ci voleva qualcuno che ci tirasse un po' su di morale...!
Però purché con tutto ciò, non si sorvoli poi un po' troppo sui gravi problemi esistenti. Al di là dell' ennesima pacchia per le Banche con la raccolta dei fondi pro-poveri terremotati, in cui non ci si racconta mai che cosa si progetta di fare, a chi darli, e cosa si stia facendo sin d'ora.... con 'sti soldi... Ma c'è il problema dell'economia che va a rotoli, del mercato del lavoro che perde pezzi da tutte le parti, e di come si possa fare per far sì che certa gente si possa ri-tirare su (e non solo di morale per un momento), quando ha perso i magazzini, la merce, i capitali, e dovrà lasciare a casa i lavoratori, e  presto si ritroverà senza clienti...  (che intanto si rivolgeranno altrove). E poi c'è chi ha perso pure la casa stessa ... Ma chi li aiuterà? e quando i fondi raccolti saranno stati tutti distribuiti? Comunque lo sappiamo che per aver accesso agli aiuti (pochi e scarsi) dello Stato bisogna presentare domanda compilando un modulo, e documentando tutto, e poi bisogna attendere che una commissione (chi?) decida a chi dare, e quanto e come. Ma lo sapete che i moduli ancora neanche sono stati stampati? non esistono proprio. Comunque prima o poi qualcosa si farà (chi gestisce il tutto?) e poi mi dicono che manca totalmente informazione e soprattutto coordinamento e comunicazione tra i soggetti preposti... (e che non c'è una progettazione).
Ma fra dieci o venti mesi, chi ci penserà più a questa gente? E quelli che ora sono provvisoriamente ospitati in sistemazioni di emergenza, e usufruiscono di un letto e di una mensa, fra un po' vedranno queste strutture chiudere... lo sanno che sono provvisorie? stanno cercando casa? e lavoro? lo trovano?
Intanto si debbono pagare le tasse per l'anno scorso, e il valore sul mercato di immobili e di beni è drasticamente crollato...
Insomma non dimentichiamoci quali gravi problemi sociali ed economici (per non accennare neppure allo stress psicologico, nervoso, e morale ...) sono in ballo in questo momento, dicendo e dicendoci che la gente emiliana è forte e intraprendente, e così consolandoci e guardando con fiducia all'avvenire....(?). La realtà per ora è che l'Emilia ha subito un grave colpo, e che domani molta gente sarà povera sul serio...

Nessun commento:

Posta un commento