venerdì 29 luglio 2011

fantasticherie di un viaggiatore

PAROLE IN DISUSO: fantasticherie.

Diamoci dunque un po' anche alle fantasticherìe....Non è forse bello guardare qualcuno che passeggiando, facendo jogging (parola in uso, podismo è in disuso), andando in bici (velocipede è da molto tempo in disuso), si ascolta il suo walkman (il termine in disuso era: mangianastri portatile con cuffie), e si vede che percepisce le cose sotto la prospettiva indotta dalla sua musica, e si capisce che è immerso in fantasticherìe che gli sorgono spontaneamente alla mente in quella sua deambulante (in disuso: peripatetica) meditazione.
Quante libere associazioni..., quanti sogni (rêveries), quanti scenari (situazioni ipotetiche), quanti viaggi (non ferie) mentali, e quanti film (in disuso: pellicole) con tanto di copione abbozzato (canovacci per recitazioni a soggetto, ora detti script)  si sta inventando. Persino l'immaginario politico ne potrebbe venire beneficiato...
E' poi un viaggio autentico questo, inteso come viaggio mentale, e lo aveva individuato per tale J-J. Rousseau, e poi lo ritroviamo sotto il termine "vagabonding" nel libro di Rolf Potts. E inoltre come metafora (vedi il libro di Claudio Windmann) si può dire che tutto il percorso della nostra vita sia un viaggio (alla Campbell) nel senso di una incessante produzone di fantasticherìe, stimolata dal continuo osservare ciò che ci accade o passa attorno (tutti ricordiamo il grande romanzo di Robert Pirsig). Infatti il viaggiare è uno dei più potenti stimoli al divagare, fantasticare, produrre immaginari, e supporre spiegazioni o associazioni di idee riguardo a ciò che vediamo e di cui facciamo esperienza.

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