giovedì 28 luglio 2011

W il rilassamento estivo dei costumi

"Viva il rilassamento estivo dei costumi!"

Sì, mi piace l'atmosfera estiva, tutto è più rilassato, e più lento, tutto più tranquillo, perchè il caldo montando rende tutti nervosi (vedi giugno), ma poi ti sfianca e alla fine (ora) tutti si rilassano. Soprattutto si rilassano i costumi, intesi anche proprio nella loro accezione materiale. Abiti leggeri, semplici, colorati. Uno si infila dei pantaloncini e una maglietta T-shirt, e via. Le belle ragazze sono ancora più belle, con l'abbronzatura e sottili veli trasparenti, i ragazzi pure loro hanno camiciole aperte sul petto e le gambe pelose e muscolose in bella vista. I non-più-giovani sembrano più giovani...E i costumi si rilassano, intesi nel senso di mores, moeurs, abitudini, modi di fare e di stare, e di comportarsi. Scatta in vigore la curiosa legge non scritta, per cui in determinati luoghi e situazioni, per esempio entro 100 metri dall'inizio della spiaggia verso l'interno del tessuto urbano, le abitudini balneari restano valide, sono ammesse, la spiaggia esercita anche lì, ed espande, la sua supremazia. Per cui si va in giro in costume, inteso come slip. Cioè praticamente (pur che sia colorata!, o fatta di un certo tessuto materiale !), si può stare in biancheria intima. Uno va in giro tranquillamente in mutande, si siede al bar e chiacchiera con estranei come se nulla fosse. E perchè no? Una egualmente se ne viene in mutandine e reggiseno e se ne sta lì in pubblico del tutto indifferente, quando pochi metri più in là, dentro il territorio urbano, la cosa sarebbe inammissibile, inconcepibile, scandalosa e riprovevole. Beh, e non è una bella cosa? non si sta più rilassati? non è la prova provata che tante convenzioni ritenute di valore assoluto e universale, sono solo appunto convenzioni, e che se non ci facessimo tanti problemi inutili, tutti saremmo più sereni ? E poi così c'è più eguaglianza, tutti sono ridotti senza uniforme, senza l'abito del ruolo, senza segni distintivi di status. E non solo i belli e le belle, ma anche i medio-normali, anche i brutti e le bruttine, i non-giovani e le signore di mezza età, tutti quanti ci mostriamo così come siamo. Che forse non si sapeva che i corpi risentono anche loro dell'età? e allora? che c'è di strano? Sinanche il re sarebbe "nudo", e i sudditi potrebbero smetterla di vederlo sempre tutto bardato, proprio come nella fiaba. E così ad esempio quel che poteva essere conciliabile ai tempi di Re Carlo (che come sappiamo tutti al ritorno dalle crociate andò a messa prima di rientrare in città... non senza essersi anche un po' "rilassato"), non ci apparirebbe più così assolutamente inconciliabile, e tornerebbe a non fare problema.
Certo che è ben curiosa questa nostra società, che varia le regole del comportamento e della morale, a seconda delle stagioni, della temperatura, e del luogo. Ora persino il topless (parola in disuso) non offende più il comune senso del pudore. Però solo se praticato in spiaggia, e se lo slip non è quello delle mutande da biancheria intima, Differenze minimali sottilissime e che tuttavia tutti sono pronti a cogliere in una rapidissima occhiata. Idem per un reggipetto anzichè un top del costume. Una sottoveste di nylon invece si può sfoggiare addirittura come abito da sera, purchè certi particolari non la rivelino come sottoveste, allora no, sarebbe inammissibile. Ci vogliono occhi assai esperti. Chi proviene da culture extra comunitarie queste cose non le coglie, non può capire, e si rivela come un estraneo. Proprio come decenni addietro accadeva a chi si era da poco inurbato e proveniva da culture abitudini e morali campagnole. La diversità infatti abita anche nella nostra stessa storia recente. Ora ciò che più vale e a cui tutto si subordina è l'estetica dell'abbronzatura. Una volta le signorine e le vere signore della buona società, vantavano pelli bianche candide, per distinguersi dalle volgari mondine, bancarellaie, e zingare. Oggi per gli occhi di allora viviamo in un mondo a rovescio, il mondo di cuccagna della società affluente e dei consumi. Niente male però! a me piace che la lunga era in cui dominavano i bacchettoni e le beghine (parole in gran disuso per fortuna) sia tramontata e che ci si confronti coi costumi in modo più rilassato. Mi piacerebbe che se ne avesse maggior consapevolezza, e che da qui alla relativizzazione delle convenzioni, si giungesse a maggiore tolleranza (e rispetto) per chi ne segue altre, senza pretendere di dettar legge, una sola per tutti, ché non è questo il caso e il campo in cui farlo. Ognuno si comporti come crede purchè non leda il suo prossimo nel regolarsi a proprio modo. Il tutto con moderazione, buon senso, e senso della misura (e qui si apra un dibattito su cosa si può intendere con queste espressioni). Viva l'estate, la stagione più bella (purchè il caldo, anche lui, sia moderato, e non troppo umido-afoso, ovvero appunto entro la misura del tollerabile....).

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