giovedì 22 settembre 2011

equinozio d'autunno

finisce l'estate, inizia l'autunno

Ciao a tutte/i, volevo parlarvi della vicina importante data di passaggio: l'equinozio di domani. E' importante essere più attenti a questi passaggi della natura, ci fa ricordare che stiamo su un pianeta madre e in un sistema cosmico. Il prestare mente al fatto che si sta attraversando l'equinozio, ci permette di entrare un poco in armonia con i cicli naturali del tempo, che sono stati da sempre celebrati con riti appositi. Il nostro amico Pumaquero delle Ande ecuadoriane (che alcuni di voi hanno conosciuto) festeggia il Killa (=la luna) Raymi (o Coya Raymi, riferito alle spose) con moltissimi altri suoi compagni di cultura andina, in questa giornata dell'equinozio di primavera (...siamo all'emisfero sud!) che apre il tempo femminile Warmi Pacha, con la prima semina e le piogge (mentre per loro l'inizio dell'autunno sarà il 21 marzo con il Pawkar Raymi). Nel calendario ebraico mercoledì 28 sarà il Capodanno.
Noi potremmo intanto semplicemente offrire col cuore i nostri pensieri a questa transizione da una stagione ad un'altra, che potrebbe essere anche il passaggio ad una nuova stagione della vita.
La grande ruota delle stagioni, è interpretata anche come una Rosa dei Varchi, con una interpretazione che è poi una visione simbolica antichissima, anzi ancestrale, e comune a tutti i popoli, in cui certi passaggi dell'anno sono concepiti come passaggi da sottolineare con specifiche celebrazioni e riti, che ci permettono di soffermarci a riflettere e prendere consapevolezza delle diverse condizioni in cui ci troviamo a vivere, che comportano trasformazioni del nostro essere e del nostro animo, e a sentirci maggiormente in sintonia con i cicli della natura, pensando anche ai nostri cicli vitali individuali.
Con l'equinozio d'autunno si assiste ad una grande trasformazione attorno a noi: dagli alberi cadono le foglie secche. Essendo già vissute le vecchie foglie diventeranno ora il nutrimento stesso degli alberi per una rinascita del verde in un prossimo futuro.  Le radici si nutriranno dei minerali delle foglie cadute. Si crea così lo spazio per la nuova stagione nell'incessante Grande Ciclo. 
Potremmo osservare il fenomeno da un'altra prospettiva: gli alberi oramai stanno iniziando a lasciar andare le loro foglie, che dopo un volo di Icaro, volteggiando si adagiano secche sulla terra e ne rientrano dolcemente a far parte. 
Questo passaggio di stagioni dunque è sempre come un varco. Ed è importante. 
Avete presenti le porte, le soglie, nei dialoghi platonici? Passando questo varco entreremo nella dimensione invernale, il che comporta un'altra natura, un altro ambiente, un altro paesaggio, altre sensazioni.
Come siamo fortunati a vivere in climi con quattro stagioni, vero? E dunque oltre ad osservare questa trasformazione fuori di noi, impegnamoci dunque a partecipare ad essa con consapevolezza. 
Predisponiamoci ad alleggerirci anche noi delle cose superflue, ma anche cerchiamo di vedere questo lasciar andare sotto un profilo simbolico, cioè ad alleggerirci di certi pensieri, o contenuti mentali, scrollandoci il passato e vivendo di ciò che è adatto a quel che noi siamo diventati oggi. Può essere una occasione per aggiornare l'immagine di sè al presente. L'immagine esterna di noi che noi stessi abbiamo proiettato nel mondo delle relazioni durante la stagione estiva la dovremo modificare un poco... e già solo nell'apprendere a lasciar andare troveremo una nuova libertà, che è quella che fa evolvere la vita, perché ci predispone ad accogliere il nuovo.
In ogni modo l'autunno influirà comunque su di noi, sarebbe bene prenderne consapevolezza, e anche proporci nuovi approcci alla vita in questa prossima stagione dell'anno. Iniziamo dunque a frequentare il mistero e ad assaporare il gusto dell'introspezione rilassata e serena, a volgere lo sguardo della mente verso l'interiorità dopo una estate che è stata probabilmente molto solare ed estrovertita.
Pensate dunque a sensazioni forse un po' dimenticate: vi ricordate ancora delle belle giornate autunnali passate? provate a ricordarle e a scriverne. Potrebbe essere un "compitino"-suggerimento di qualcosa da poter fare in attesa di adattarci alla nuova stagione, così rimarrà un filo sottile di continuità con le nostre passate sensazioni. Come eravamo? come avevamo vissuto l'autunno? le soluzioni che avevamo adottato le condivideremmo ancora? in che rapporto ci sentiamo con quell'io passato? ma scrivete non tanto di eventi, ma appunto di sensazioni, emozioni, atmosfere, cioè del vissuto, di come avete attraversato momenti e situazioni. (Poi se volete me le inviate a pnc@unife.it, e/o le condividiamo sul blog...)
ciao, buon 23 settembre...

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