mercoledì 13 novembre 2013

anniversario del mio libro su identità e diversità

 2° ANNIVERSARIO
Se non vi dispiace, voglio ricordare il mio testo su identità e differenze, finito in febbraio 2011, e che fu accettato dalla casa editrice Franco Angeli di Milano (e impaginato presso la sede romana). Il libro poi è uscito nella distribuzione in libreria appunto a metà novembre 2011…. Sono dunque passati oramai due anni, e l'editore ha fatto ben poco (o niente) per pubblicizzarlo e promuoverlo (nonostante che le spese di stampa gli siano state coperte da un finanziamento che ottenni dal ministero dell'istruzione…).

Sto parlando dunque del mio libro intitolato: "Le maschere e gli specchi",
con sottotitolo "Identità e differenze tra omologazione e eterogeneità, osmosi e complessità".

Il volume tratta dell’ importanza della comunicazione a livello simbolico nei percorsi di strutturazione delle appartenenze, e nei percorsi di individuazione/ costruzione della identità, è evidente quanto sia  complesso il viluppo tra aspetti di maturazione ed evoluzione, e aspetti di inculturazione e di condizionamento, che sono contestuali ai processi formativi. E' risultato necessario, allora, evidenziare la reciproca influenza tra queste componenti e costituenti.


Una sfida è quella di mantenere sempre presente il parallelismo tra la costituzione e la composizione dell’identità personale e di quella collettiva, insistendo sulla processualità delle stesse, e sulla costante mutevolezza dei punti di equilibrio interni via via raggiunti. Come autore ritengo che su questa delicata e complicata tematica della identità, il ricercatore si dovrebbe – quando e quanto possibile – trattenere dal dare definizioni o risposte esaustive di carattere generale, per cercare di non categorizzare e non semplificare eccessivamente in un mare mosso da tanti interrogativi e dubbi.


Ritengo anche che sia importante comunicare al lettore interessato soprattutto il senso della complessità e la dimensione della problematicità, dunque lasciando anche aperte varie questioni. 
Dunque il frequente ricorso a narrazioni, fossero esse biografiche, autobiografiche, o concernenti storie famigliari o di grandi gruppi umani, o relative a storie su conflitti identitari, mi è parso il modo migliore (rispetto a molta saggistica) per dare uno sguardo all’interezza di situazioni e per fornire una cornice più realistica, cioè sfaccettata e sfumata, quali la sensibilità e le capacità espressive dei testi narrativi sanno renderci, evitando schematizzazioni e razionalizzazioni eccessive.


Il volume consiste in una riflessione, svolta in tono discorsivo, su identità e differenze  (tematica infinita e per questo affascinante). 
Per far ciò si parte dai miti antichi perché là si trovano i simboli che tutt'oggi in Occidente ci portiamo dietro, e i temi fondamentali dell' identità risultano là espressi con un fascino che ha tuttora una grande forza di suggestione. 


Ghilgamesh sconfigge la Grande Bestia

Il discorso ha un andamento che taglia trasversalmente passando attraverso varie discipline umanistiche e si svolge in modo integrato, focalizzando sulla identità personale nella Prima parte, e su quella collettiva, sociale, culturale nella Seconda, nella quale si fa riferimento piuttosto a testi di letteratura o di carattere narrativo, e anche a film. 


Il testo ha una impostazione interdisciplinare, ma ho inteso scriverlo non in forma di opera saggistica sistematica, e appunto perciò spazia su molti settori delle discipline umanistiche e non presenta un approccio specialistico, né vuole essere legato ad una specifica scuola di pensiero. Come dicevo, si intende comunicare piuttosto il senso della complessità della questione e della ricchezza delle problematiche coinvolte, fornendo strumenti in modo che chi legge si formi una propria idea…  




Come accennavo, si intrecciano gli apporti delle discipline umanistiche e di varie possibili angolature prospettiche al riguardo. Le definizioni perentorie vengono evitate, e vengono piuttosto riportati punti di vista anche differenti e divergenti, per stimolare il lettore e dare più rilievo ai quesiti che non a responsi preconfezionati.


le etnie abitanti in Sudamerica lungo la linea dell'equatore (nel museo La Mitad del Mundo a nord di Quito)



Nessun commento:

Posta un commento