mercoledì 27 marzo 2013

plenilunio di marzo

Questa magica notte è quella della prima luna piena di inizio primavera, non a caso la pasqua ebraica la precede e quella cattolica la segue appena di qualche giorno, è la luna piena di liberazione e di rinascita, è la grande dea nella pienezza del suo splendore, la dea finalmente realizzata.

La antica gilda degli "omerici" dell'isola di Chio (Xìos) tramandava questo inno a Selene, forse databile al settimo o ottavo secolo avanticristo:


"Selene eterna dalle ali distese celebrate o Muse dalla dolce voce, 
figlie di Zeus cronìde, esperte nel canto:

Da lei, dal suo immortale capo, un diffuso chiarore
si spande sulla Terra e una sovrumana bellezza appare
sotto la sua luce: l'aria buia si fa luminosa
di fronte alla sua corona dorata, e i raggi splendono
quando dall'Oceano, lavate le belle membra,
indossata la veste lucente, la divina Selene,
aggiogati i bianchi puledri dal collo robusto,
lancia in avanti il cocchio splendente
e appare, dopo il tramonto, al culmine del mese.

Il suo vasto ciclo si compie, e allora i raggi di luna crescente discendono sfolgoranti
dal cielo: Ella è indice e segno per i mortali.  ( ... )
Salve, Signora, Dea dalle candide braccia, divina Selene,
benigna, dalle belle trecce  (...)."


In questa magica notte di resurrezione della dea della fertilità e della natura, vorrei aggiungere un altro testo, più antico ancora, un inno egizio alla grande dea Iside, rinvenuto nella località oggi chiamata Dag Hammadi :


( ...) "Perché io sono la prima e l’ ultima 
Io sono la venerata e la disprezzata, 
Io sono la prostituta e la santa, 
Io sono la sposa e la vergine, 
Io sono la madre e la figlia, 
Io sono le braccia di mia madre, 
Io sono la vergine, eppure sono numerosi i miei figli, 
Io sono la donna sposata e la nubile, 
Io sono colei che dà alla luce e colei che non ha mai partorito, 
Io sono la consolazione dei dolori del parto. 
Io sono la sposa, ...
E fu il mio uomo che nutrì la mia fertilità, 
Io sono la Madre di mio padre, 
Io sono la sorella di mio marito, 
Ed egli è il mio figliolo respinto. 

Rispettatemi sempre, 
Poiché io sono la Scandalosa e la Magnifica."


Che incanto la notte di luna piena di inizio primavera ...! c'è da rimanere ammaliati per tanta meraviglia. Potente è in questo caso lo stimolo ad ammirare in sincronia la presenza della luna -piena e splendida- che è  anche nei cieli della profondità interiore. Cercate di specchiarvi nella vostra luna ...! Lasciatevi attrarre da quel magnetismo in grado di sollevare le acque marine; tutti noi siamo composti in gran parte di liquido... che gli uomini scoprano il lunare che è anche in loro, e le donne sappiano portarlo in sè a totale pienezza.



vedi ad es.:
http://www.youtube.com/watch?v=cKdUvNM6zJs


Ma poi a questi potremmo aggiungere un altro inno di pochi anni fa, "Canto alla luna" di Ivano Fossati, perché anche questo lo suscita la luna piena di primavera.
si ascolti per es. in un paio di interpretazioni cantate da Mia Martini:


http://www.youtube.com/watch?v=1Y83Z7Ldmro
http://www.youtube.com/watch?v=D7fmsBcJuXs&noredirect=1

il cui testo dice:

"Io sto abbaiando come un cane alla luna
anche stasera
stessa preghiera
ma chi si aspetta una risposta dal cielo
ha sangue negli occhi
e pianto nel seno;
è che purtroppo il nostro canto alla luna
cade spesso nel deserto della tranquillità,
è che purtroppo sulla nostra allegria
cresce spesso la gramigna
della sterilità.
[ Lyrics from: http://www.lyricsty.com/ivano-fossati-canto-alla-luna-lyrics.html ]
Io che seduta sulle labbra del mare
l'acqua nel cuore
ad aspettare,
io che tristezza o non tristezza ho cantato
ancora non vedo
dove ho sbagliato,
io che strappavo con le unghie il sorriso
al desiderio delle cose di girare così
io sto abbaiando come una cane alla luna
e questo canto non vola e non si alza di qui.

Io sto abbaiando come un cane alla luna
anche stasera
stessa preghiera
ma chi si aspetta una risposta dal cielo
ha sangue negli occhi
e pianto nel seno. . ."

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