venerdì 10 febbraio 2012

"corso" sulla cultura tradizionale andina kichwa (3)


se ci sono domande mi piacerebbe che intervenissero almeno due maschi e due femmine. 
/Domanda di una ragazza: come considerate gli altri popoli stranieri e le loro culture?/ Dal 1992, cioè in questo Nuovo Tempo, nuovo Pachakuti, o nuova Era, abbiamo la aspettativa che gli altri ci ascoltino, e ci vengano a visitare per conoscerci, pertanto abbiamo uno sguardo, un atteggiamento più aperto verso gli estranei, di amicizia e di comunicazione con gli altri, perchè dobbiamo ora comunicare con tutti affinchè conoscano la nostra cultura.
Ora che intevenga p.f. un ragazzo. /Domanda di uno studente: Qual'è il vostro calendario ?/ Nei tempi antichi la nostra divisione el tempo era regolata secondo le fasi della Luna, si misurava seguendo le progressioni lunari. La Luna (Quilla, o Killa) ha quattro fasi o parti, il calendario così si muove con la donna, con i cicli femminili di 28 giorni. Questo significa che moltiplicato per un anno da tredici mesi, alla fine rimane un giorno, che è dedicato a celebrare un grande evento denominato Inti Raymi, la festa del Padre Sole. Ogni figura, ogni grafico ad esempio che possiamo vedere qui /indica le decorazioni del tessuto del suo poncho/ rappresenta un mese lunare. Questo poncho ha come vedete 13 figure di questa forma, e alla fine ce n'è una in più dedicata al Sole e alla Luna.

Ecco hanno parlato un maschio e una femmina, ora intervengano altri due. /Un ragazzo interviene per chiedere come concepiscono il matrimonio/ Uno sposalizio dovrebbe consistere in alcuni passi che si devono compiere. Il primo si dice invialgo, in questa fase ci si conosce e si diventa molto amici; e così si impara a rispettarsi molto, ed è poi quando percepisci che questa persona è quella che fa per te, che senti che tra voi c'è una connessione profonda. Una persona è per te quando senti che senza quest'altra persona non puoi vivere, quando sai che è come l'aria che respiri, come il Sole che ti riscalda, e sei sicuro che quella è la persona giusta, allora in questo caso vuol dire che c'è amore e che c'è connessione, e non solo innamoramento. Questo allora è un amore di significato cosmico. Quando invece c'è solo innamoramento e sentimento di conquista, o di possesso, una persona in qualsiasi momento potrebbe desiderare di liberarsi dal vincolo, e allora ne consegue una pena, una sofferenza. Lo sposalizio consiste in alcuni riti. Il primo è quello di chiedere il permesso ai genitori, alla famiglia. Ogni fase contempla delle celebrazioni.
/torna a mostrare alcuni oggetti che ha portato/ Qui vediamo un attrezzo che si chiama kalliwa, con questo si può tessere e lo usano le donne anche per tessere, mentre questo siccome è più grande lo usano gli uomini per tessere. Però il filo lo prepara sempre una donna. Perchè è importante che ci sia sempre cooperazione. Perchè gli uomini e le donne sono uguali, e nessuno è superiore. Con la conquista spagnola è stato introdotto il maschilismo, sinchè durava la vecchia epoca, sino al 1992, dominava il machismo, il maschilismo, mentre ora nel Nuovo Tempo crescono tutti con eguali condizioni e la donna sta riconquistando dignità. L'uomo ha la potestà di decidere, però deve anche rispettare la volontà della donna. Il Sole e la Luna sono due astri che hanno la potestà suprema però non si contrastano. Così pure l'uomo e la donna non devono combattersi ma in questa Epoca devono incontrarsi in amore e avere tra loro molta amicizia. E' questo ciò che rappresenta questo tessuto che hanno contribuito entrambi a fare. Fa parte del principio complementario del nostro popolo, del valore della complementarietà, non possono essere separati l'uomo e la donna, il Sole (Inti) e la Luna (Killa), il dì e la notte, perchè entrambi si necessitano reciprocamente.

Tutto, sino all'ultimo semino, tutto, l'aria, tutto ciò che c'è nell'ambiente, ha una connessione profonda con maschile, femminile, anziano e giovane. Persino le pietre hanno una energia maschile o femminile. /batte tra loro due pietre/ ecco...sentite questi suoni con questo ritmo? questo accompagna le attività di cura, serve per curare, rallegra, può purificare l'ambiente. Ciò accade perchè si congiungono le due energie maschile e femminile. Se fossero solo di una energia non funzionerebbero così bene. 
Ciò fa parte dell'antico sapere andino: è benvenuto l'incontro tra le due componenti, e inoltre ci si deve rivolgere alle quattro direzioni cardinali, perchè le energie si accumulano negli angoli, per cui bisogna dirigere il suono ai quattro angoli, alle quattro direzioni. Il suono, il ritmo, la musica sono elementi che possono tranquillizzare quando una persona ha una condizione d'animo alterata, quando si è giù d'animo.
Questo strumento ad esempio è fatto con una pianta che cresce lungo la laguna di Colta, e si chiama totòra. Avevamo visto nelle foto una pianta verde stretta e alta nell'acqua lacustre, lo strumento è fatto con quel materiale. Tutto -vi dicevo- partecipa delle energie maschile o femminile, e esse sempre devono essere congiunte o compresenti , così come avevamo visto ad esempio nelle decorazioni del poncho. 
Altre domande?
/Domanda: ma come si può distinguere una pietra dall'energia maschile anzichè femminile?
Si riconosce dal suono che produce. Se è grave o acuto, proprio come nella voce umana, quella maschile è bassa e grave, quella femminile è più gradevole, piacevole, dolce. Per esempio questo piccolo sassolino, se battuto con un'altro maschile, non produce un bell'effetto, perchè sono eguali, e il risultato non è gradevole. Quindi ci si riferisce alla energia che si manifesta nelle vibrazioni.

/Domanda di Camilla: come viene considerata la morte ?/ Nella nostra cultura tutto è un passaggio. L'essere umano non comincia la sua vita propriamente alla nascita, e tantomeno la termina alla morte. E' così dunque che la consideriamo, un passaggio ad altra forma di vita. Comunque la morte quando uno è in connessione con la madre natura, con il suo corpo, può essere un passaggio dolce. Tra gli antenati per esempio e anche tra i nostri nonni e bisnonni, certi vecchi vissero sino a 120 anni, ed erano serene, si addormentavano e non si risvegliavano. E' per questo che gli anziani nostri generalmente non fumano, non bevono, riposano bene, non passano brutti incubi notturni, si coricano già alle nove di sera, e al mattino seguente già sono attivi alle sei e fanno molti esercizi fisici al mattino. Questi esercizi, compatibilmente con le possibilità, sono pratiche che si tramandano al medesimo modo da secoli, o millenni. Mi piacerebbe se avessimo del tempo condividere con voi queste attività...
Ora però volevo mostrarvi alcuni capi di abbigliamento specifici nostri. Per esempio questa borsa per donne che si chiama sigra, è frutto di un lavoro che fanno le donne, le bambine, le anziane, e serve per portare con sè qualcosa da mangiare, per quando si è fuori e si ha fame, o se no per portare alcuni oggetti personali, ed è fatto con lana di pecora e di lama. La si porta così... 
E invece questo è un nastro, una cinta, e serve a raccogliere i capelli. Se viene qualche volontaria ve lo mostro. Ecco così, si fa come un tubino dietro la nuca avvolgendo una ciocca e stringendo la cinta a forma tubolare. La utilizzano anche gli uomini. La nostra gente si dedica a farsi i vestiti, i capi d'abbigliamento, come nastri, cinture, o le tele, ... 

Così come ci si prende del tempo per l'alimentazione, la preparazione degli alimenti. certe cose le tessono gli uomini, come quel nastro che abbiamo visto prima. Non abbiamo tutta quella vostra fretta, così abituandosi a preoccuparsi forse un po' meno, e a prendersi il tempo necessario per farsi le cose, per la coltivazione, l'agricoltura, la raccolta, l'artigianato, con calma e serenità, si arriva a vivere cent'anni. 
/Domanda: siete tutti vegetariani?/ No, non tutti lo sono, solo alcuni, solo chi vuole. 
Ora però volevo mostrarvi ancora alcuni oggetti. Per esempio questo capo è solo per la donna, serve per coprire la parte che è considerata la più sacra del corpo, che è il basso ventre, le anche, la parte centrale. Perchè da qui viene la vita, si riproduce la vita. Quest'altro capo invece è per gli uomini. 
Questa invece è una tela che si può usare per metterla sulla tavola, oppure come decorazione alla parete, o anche come tappeto. Qui potete vedere molti nostri simboli. Qui si tratta della luna, e qui della direzione cui guardare per orientarsi, il nostro popolo si orienta guardando in cielo verso una costellazione che è il nostro riferimento principale, cioè la cosiddetta "Croce del Sud". La sua posizione aiuta a scegliere il momento migliore per seminare, a capire se è giunta l'epoca delle piogge, quando compiere certi atti, certe cerimonie. 
Quando la nostra gente ha terminato di seminare, o lavorare la terra, o raccogliere, allora ci si dedica a tessere, e si fanno anche questo tipo di prodotti. Ciascun tessuto, o oggetto, ha, è portatore di una simbologia che si riferisce a certe cose. Ad esempio questo è relativo al tema della uguaglianza tra uomini e donne. Ci dice, ci ricorda, che c'è un tempo per gli uni e per le altre. Deve esserci armonia. Questi invece, queste figure, ci parlano delle nostre attività, dei nostri lavori, ... eccetera.
Qui c'è la rappresentazione di quella sorta di scrittura per simboli cui già vi accennavo. Nella storia che è stata scritta a proposito dei nostri popoli, si dice che la nostra civiltà amerinda non ebbe scrittura, non raggiunse la fase della scrittura. Questo simbolo viene dal periodo incaico. /prende in mano un nastro con delle perline cucite sui bordi/ e quindi da più di cinque secoli fa. A quel tempo la società andina degli Incas registrava ogni dato tramite questo sistema, chimato quipùs

Questa dunque non è una scrittura tramite alfabeti, ma che si realizza mediante nodi e intrecci, ed è significativo anche lo spazio che intercorre tra un punto ed un altro. In questo caso qui, non ci sono nodi ma perline, che rappresentano i nodi, e quel che si guarda è appunto la distanza tra loro, e questo si può considerare un tipo di scrittura a codice, perchè è stato escogitato per permettere di registrare, e di comunicare, dati. C'era dunque una scrittura attraverso l'impiego di codici. Consentiva di registrare beni, cose immagazzinate, tutta una serie di elementi, rendeva possibile così amministrare e conservare proprietà, ricchezze, beni, grani, eccetera, tutto quanto può essere prodotto, e scambiato. Tutto ciò di cui si voleva tenere registrazione nel mondo andino lo si catalogava con questo sistema di codifica.
Quest'altra invece /e mostra dei disegni/ è un altra maniera di comunicare per iscritto. Questa è più facile da capire, la gente può intenderla più facilmente perchè è ideografica. E' un codice più immediato da riconoscere. Tutto questo /e mostra tessuti con decorazioni, borse, cinture, abiti, ecc.../ porta dei simboli iscritti, è dunque portatore di significati in un complesso insieme di simbologie, come vi mostravo per il mio poncho. Ciò fa sì che un abito abbia un suo potere di comunicazione, una sua energia comunicativa.
 mantella o poncho riccamente decorato
 tessuto bordato

 adorno di un poncho antico


Ma nei capi d'abbigliamento si mostra anche l'energia che una persona possiede, che ha nel suo corpo, intorno a sè, quando si muove, come per esempio in questi nastrini, o in questi pon-pon, che si agitano con l'aria, ecc. 
Queste cose le ho mostrate perchè non si pensi solo alle tecnologie ma a tutto ciò che può regalarci Madre Terra. Quindi queste sono tutte cose su cui si potrebbe conversare avendo più tempo. 
Che il Grande Spirito della Jatùn Pachacama vi accompagni sempre, e che il suo corpo solare sia parte della vostra energia. Che l'Acqua pura delle montagne entri a far parte del vostro sangue. Che la Terra di cui dobbiamo sempre prenderci molta cura, sia una terra sana e diventi parte della nostra carne attraverso gli alimenti che ci dona. Che l'Aria, il vento, e l'ossigeno -quello puro- che respiriamo divenga parte del nostro fiato.
Per favore in piedi, ... siete tutti molto alti, siete belli e belle tutti quanti. Dunque il nostro popolo dopo queste attività si dedica alla respirazione. La vita è fatta di respiro, in tutto il corso della nostra vita lo facciamo. L'essere umano può vivere sino a quaranta giorni senza mangiare, sino a due-tre minuti senza respirare. Certi molto allenati e dediti a certe pratiche possono stare più a lungo senza cibo, ma ben poco di più senza respirare. Dunque la cosa più importante è il respiro. Qualcuno di voi ha mai cercato di vivere senza respirare per 4 o 5 minuti? o per 3 o 2 minuti? Allora adesso vi insegno un esercizio. Non è una cosa che invento io, lo facevano già i nostri anziani, e i nostri antenati, da secoli o anche millenni.
Alzate le mani, poi chiudetele a pugno portando le braccia in basso; ora piegate le ginocchia, guardate...così...osservate si tengono i pugni all'altezza del bacino, così...  Si può trattenere l'aria che avete inspirato, portando lo stomaco, il ventre all'indentro il più possibile, e mantenete la posizione con le gambe leggermente piegate, per almeno sette o dieci secondi, poi chiudete la bocca così...e gonfiate le guance. Ecco tratteniamo contando sino a sette. Poi di colpo la espelliamo tutta assieme. L'aria che abbiamo ricevuto, cioè inspirato, e che si trattiene dentro, sta purificando e raccogliendo tutte le impurità, pulisce e brucia le impurità con l'ossigeno, e poi deve uscire tutta assieme in un sol colpo. Ecco, facciamo una prova, ma dovete farla partecipando con il cuore. Su! inspiriamo, mandiamo lo stomaco dentro, tenendo i pugni all'altezza delle anche, e le ginocchia un po' piegate, ecco questa è la posizione che chiamiamo "del puma sacro". Non lasciate uscire l'aria, trattenetela, e ora conto sino a sette. Ora chiudete bene la bocca, gonfiate le guance, e soffiate di colpo. Ecco, ora proviamo a contare sino a 14 (ma molti espirino se vogliono al 10). Proviamo di nuovo; bisogna provare. Si dovrebbe cercare di raggiungere almeno i 30 secondi. Ci sono molti che con facilità stanno un minuto intero senza respirare. Questo esercizio va fatto al mattino, e a metà giornata per rilassarsi, e alla sera per poter meglio riposare. 
Mettetevi a farlo in un luogo dove non ci sia inquinamento, vicino a dei ruscelli, dove ci siano delle acque, su in montagna. Questo è uno degli esercizi che ci rende parte della Madre Natura, e che fa parte della nostra spiritualità. Questo della respirazione è il primo esercizio di base di quella pratica che si chiama uyari. Come dicevo, l'aria si inspira e poi con la stessa aria che abbiamo ricevuto dentro, dopo averla trattenuta ci gonfiamo, ci riempiamo. Questa aria dunque comincia ad operare dentro di noi, e si riscalda a più di 37 gradi, quindi brucia le impurezze mentre ci si gonfia le guance, e poi la si espelle rapidamente tutta in un botto perchè non disperda nel percorso quel che ha assorbito. Se siete interessati al uyari, se volete mettetevi in contatto con me o con l'istituto. Potete scrivere una mail, l'istituto si chiama Jatùn Yachay Wasi che in lingua kichwa vuol dire "casa del grande sapere", è un istituto di studi superiori sui saperi ancestrali andini, e si può vedere anche sul web, sulla rete internet. Condividete questo esercizio con altri amici. 
Ora posso farvi omaggio di questi semi di avena per ricordo del nostro incontro ?
Tutto quello di cui vi ho parlato e quel che vi ho mostrato, sono ciò che ci identifica come popolo indigeno kichwa dell'Ecuador, e vanno a formare parte della nostra cultura andina. Grazie per l'attenzione.

Commento di Annalisa Pinter: "Manuel Pumaquero ha voluto presentarci alcuni elementi che sono parte essenziale della sua cultura, ma il messaggio più ampio che leggo in questa sua esposizione interessantissima (perchè ci ha mostrato e spiegato molte cose e ci ha messo così a contatto con una cultura che non conosciamo gran ché ma che è ricchissima e complessa, e che ha molte sfaccettature e agganci con questioni che oggi non si ha tempo di poter affrontare), quel che ritengo che meriti trattenere come messaggio di ordine generale, è l'invito ad essere attenti a quella che è la propria cultura specifica, autoctona, originaria, alle proprie radici. Poi uno può cogliere questo messaggio come  meglio crede, ma quel che mi sembra ci abbia detto, è di fare attenzione a non perdere gli elementi fondanti della propria cultura, che sono parte di noi stessi anche come singoli individui. E inoltre a prestare attenzione al legame che c'è tra gli esseri umani e la Natura, sia come singoli, ma soprattutto come collettività, questo ad esempio è un modo per non disperdersi nel contingente, per non restare travolti dalle piccole cose della vita quotidiana, che però non riescono a darci un senso globale. Quindi l'attenzione alla Natura e a noi come parte della Natura stessa. E' un invito a non dimenticarcene, ma soprattutto a curare quell'immagine dell'identità nostra, che noi possiamo avere, che ovviamente è diversa da quella che ci è stata proposta, perchè altre sono le nostre radici, altra la nostra storia, altre le nostre credenze diffuse. Ma anche che ciò non implica che noi si debba abbandonare un legame che in generale l'essere umano ha sempre avuto con quella che viene chiamata da loro la Pacha Mama, la Madre Natura nel suo insieme, considerata nella sua generalità. Quindi penso che qui ci sia stato un invito anche a valutare sè stessi e i propri legami con gli altri. Pumaquero ha sempre usato termini come "connessione" per esempio, che io ritengo sia un concetto molto importante, che vuole dire sapere essere non da soli, saper capire che non si è soli come genere umano e che è inutile anche tentare di immaginare di essere soli nel mondo che ci contorna, quindi connessione tra uomo e donna, connessione tra esseri umani e altri esseri viventi, connessione sempre col mondo della natura, il cielo (ci ha ricordato per esempio la costellazione della Croce del Sud che è una costellazione celeste che da qua noi non possiamo vedere) e la natura intesa come legame con tante cose, come le piante, i legami con le coltivazioni, che poi significa con quello che mangiamo e che prendiamo quotidianamente dalla terra. Un'ultima cosa: Pumaquero ha sottolineato molto l'importanza della vita comunitaria che è un elemento base della società."

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