lunedì 20 febbraio 2012

lo specchio del Tempo, visioni cosmologiche

Volevo dirvi che credo nella luce come messaggera divina. Vi spiego, e chissà se questa mia esternazione possa dare qualche suggestione a qualche lettore per scrivere un qualche racconto

Credo che ciò che è stato, rimarrà per sempre nella memoria del cosmo, per lo meno come fantasma, simulacro, immagine proiettata, tipo quelle della "macchina inventata da Morel" ...(non so se avete visto quel bel film del '74, o letto il racconto di Bioy Casares che lo ha ispirato).


Cioè: se guardando al nostro sole, noi possiamo vedere perfettamente, ad esempio, quel che avveniva sulla superfice solare 8 minuti fa, oppure -se disponessimo di fantastici strumenti ottici- potremmo vedere quel che avveniva millenni or sono su altri corpi celesti più lontani, anche in qualche angolino il più remoto,… (cioè guardando ad es. un pianeta distante mille anni luce, vedremmo il suo passato di mille anni fa). Beh allora per converso, anche ciò che sta accadendo qui ora, ad es. io che sto scrivendo, lo si potrà vedere anche fra millenni guardando verso la terra da un pianeta altrettanto lontano. Mi sono spiegato? Potendo teoricamente andare lontanissimo e guardare verso la Terra vedremmo cosa succedeva qua tanto tempo fa… (dico teoricamente… perché dovremmo allontanarci a velocità superiore a quella della luce, il che è impossibile).
Quindi non noi stessi in carne e ossa, ma l'immagine del qui ora, dell' hic et nunc, da questo istante inizia il suo infinito viaggio in ogni direzione a raggiera come una bolla, e percorre instancabile migliaia di anni luce di distanza, portandosi dietro per sempre questo filmino di me che Vi scrivo. Cioè, è tendenzialmente presente ovunque, man mano che procede come l'onda che se ne va d'attorno dopo che abbiamo gettato un sassolino in uno stagno. Ma in questo caso espandendosi all'infinito poichè l'energia luminosa non si consuma, nè esaurisce mai! e dunque tutt'intorno a noi, senza mai raggiungere i "bordi dello stagno"...



Così come ora quelli tra noi che vogliono studiare gli inizi del nostro attuale universo, possono scrutare ai margini estremi del cosmo con lo Hubble spaziale, o con i "telescopi" radar (vedi l'immagine qui sotto, che riproduce quel che Hubble ha fotografato ingrandendo quel che si vede dei limiti estremi del cosmo, cioè là dove non c'è oltre).




Ecco che arrivo al dunque: allora ciò significa che tutto attorno a noi c'è lo specchio del tempo che fu, che si riproduce, e ci riproduce, a sfera concentrica indefinitamente. Ecco come io mi figuro la volta celeste di cui parlavano i filosofi antichi. (e, avuta questa visione, subito dopo sorge l'interrogativo ancestrale sull'Altrove iper-uranio…).
Se le immagini sono eterne, come lo è la luce, non necessitano più di spazio reale, quindi nell'immenso specchio cosmico non c'è coincidenza spazio-tempo poichè in effetti si tratta del solo riflesso dei contenuti del tempo...
Insomma se non è possibile, nè mai sarà possibile, vedere il futuro, però è teoricamente possibile vedere il nostro passato guardando verso il nostro mondo da laggiù là fuori…. così come noi 
possiamo vedere il passato degli altri mondi ….



1 commento:

  1. Si, è possibile che siamo già "passato". Potrebbe essere accaduto talmente velocemente, il trapasso, che non ce ne siamo ancora accorti e crediamo di vivere. E si, forse qualcuno mi sta guardando da un altro mondo, in questo momento, magari un'altra me, e si domanda se mi piacerebbe sapere cosa altro vede di me...di lei...da un altro mondo...

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