lunedì 13 febbraio 2012

"corso" sulla cultura tradizionale andina kichwa (6)


MARTEDI'  1° dicembre mattina a casa nostra, conversazione-dimostrazione di Pumaquero (ci siamo io, e le studentesse Valentina, Michela e Elena), in cui fa compiere, e illustra, esercizi corporei andini.

Pumaquero per iniziare ci chiede che ciascuno dica come ci sentiamo, come stiamo, se siamo soddisfatti di noi stessi, come ci confrontiamo con i nostri problemi. Ognuno espone brevemente.

"Sì, per alcuni di voi l'albero è cresciuto, sappiate che potete trovare aiuto dalle forze interiori, l'albero è maturato quando sapete che le cose bisogna anche lasciarle andare, e danzare col vento.
Molte volte è il nostro corpo che sente come vanno le cose, il nostro corpo è molto saggio e sapiente (=sabio), è saggia la pelle, lo sono gli occhi, le narici con l'olfatto, tutto il nostro corpo è molto saggio, c'è una sapienza corporea, sa quando non sta bene e ci dice dentro: così non va bene. E se dentro non va bene, è forse anche perché ciò che sta attorno a noi, il contesto in cui siamo (=el entorno) non va bene, perché le cose, i componenti, non si armonizzano bene, perché in generale il cuore delle cose non sta bene, il nostro corpo non sta bene perché la terra non sta bene, l'aria non sta bene, tutta la natura non sta bene, gli uccelli non stanno bene, cioè è tutto un insieme complesso (=un conjunto) di cose interconnesse, le cose sono tutte ingranate tra loro, il che fa sì che ci sentiamo bene o male, perché siamo un punto di congiunzione, e proprio questo è il punto focale della questione.
Pertanto quando diciamo ad es. che il mio corpo sta bene e tuttavia dentro di me mi sento male, mi sento a disagio (rif. a una delle ragazze), questa non è una contraddizione. Ma se non siamo coscienti delle cause, ne siamo inconsapevoli, non pensiamo al fatto che ci sono delle relazioni, delle connessioni, che sono importanti, allora questo non ci fa comprendere che il nostro malessere interiore condiziona molto il nostro benessere fisico, intellettuale, della mente, ecc. Tutto è intrecciato, se qualche parte del tutto non sta bene, ne sono influenzate anche le altre componenti, ad es. per il singolo: la parte del corpo fisico ti parla nella sua maniera, siccome c'è una saggezza corporea, dato il suo sapere, la sua esperienza, e questa  è relazionata con la parte della coscienza, e con la parte mentale, e con tutte le altre, tutte devono stare in armonia. Anche se non ne sei cosciente, il corpo fisico ti sta dando a suo modo degli avvisi perché tu ne prenda coscienza di questo squilibrio, di questa disarmonia."
Interviene Michela: "e tu come stai?"
P.: "Io sono più contento da quando il nostro popolo ha cominciato a risvegliarsi, ha ripreso la sua propria cultura, e una volta che ha acconsentito a una nuova forma di rallegrarsi per la recuperata libertà, per aver ricominciato a sentirsi in connessione con la natura, e con la propria natura, a relazionarsi con le piante, la terra, gli uccelli, l'ambiente, le montagne, i fiumi, e anche con sè stessi, e col proprio stesso corpo, eccetera. Tutti noi ci sentiamo un po' meglio.
Fondamentalmente abbiamo tutti necessità di star bene, e di sentirci felici. La felicità è una energia che se si va espandendo al nostro interno, può aiutarci veramente molto.
Ho pertanto vari progetti che desidero condividere con altri. Prima di partire ho chiesto ai nostri anziani, ai nostri superiori (= mayores) come comportarmi, e mi hanno dato il loro consenso, mi hanno detto che se vedo che posso seminare con la parola in un terreno fecondo -e mi è parso che sia così qui- mi davano il loro consenso a farlo, pertanto ora qui sono contento di comunicare con tutti voi, all'università, in circoli, in centri, in riunioni come questa. Penso che le cose che ci diciamo potranno dare frutti, e questo mi anima. 
Il mio corpo fisico sta bene perché si sta abituando al nuovo clima, alla nuova alimentazione, deve prendersi il suo tempo per questo, per imparare a conoscere e a relazionarsi con i nuovi alimenti. Quando il corpo fisico sta bene, questa è già una buona base, ma ci sono altri "corpi" o dimensioni interiori, che fanno sì che questa condizione di vita sia compresa e che noi si impari a relazionarci con la realtà circostante. Ora vedo (ad esempio con Michele, il figlio di Carlo) che riesco oramai a comunicare abbastanza bene i nostri codici corporei, vorrei pertanto cominciare a condividerli anche con voi, ad es. certi movimenti fisici di importanza spirituale, che possano aiutarvi a stare meglio fisicamente e in armonia con le dimensioni interiori, per rendere più facile la via al benessere, alla felicità.
Ora che sono qui da una settimana, già vedo che di notte sto dormendo e riposando bene, e questo è importante, sono importanti i sogni, le visioni che si hanno. Le prime notti ero sconcertato dalla differenza oraria che per noi è di sei ore. E' stato complicato che il mio organismo, la mia pancia, il mio sangue, le mie ossa, gli occhi, si abituassero ai nuovi ritmi.  E in più il tempo qui da voi  davvero vola molto rapido. 
Il sole qui ha altri luoghi dove sorge e tramonta, e compie altri percorsi, più bassi... e non lo riconosco, perché è sempre molto basso sull'orizzonte  (ride). 
Comunque sto bene, sono riuscito a compiere i miei esercizi, e a bagnarmi...noi ci bagniamo tre volte al giorno, e qui non è facile ad es. a metà giornata. Da noi questi esercizi fisici (e fra poco ve ne mostrerò alcuni) si fanno insieme ad altri, anziani, giovani, anche cantando, e danzando, e suonando. Queste cose mi mancano. Io di solito faccio esercizi per varie ore ogni giorno. Ma ho trovato qui altre cose e mi sono interessate, mi sono piaciute.
C'è un unico linguaggio che ci accomuna tutti, il linguaggio dell'amicizia, e il linguaggio della saggezza ad esempio, che ci possono facilmente unire. Queste considerazioni che faccio da quando sono qui, mi sembrano riaffermare una legge che è una Legge Cosmica, che si chiama la Legge dell' Affinità. C'è qualcosa anche tra culture lontane che è affine e che ci unisce e ci permette di comunicare. Per esempio anche qui adesso tra di noi, c'è qualcosa che è un linguaggio di amicizia, del cuore, di amore, per cui si arriva ad intendersi anche se ci sono tante e grandi differenze nei modi di vita, come dicevo prima. Comunque ci sentiamo in relazione, non è vero? possiamo continuare la nostra conversazione. 
Lei ad es. prima accennava al rapporto complesso con sua madre. Io ho una relazione molto stretta con i miei genitori, mi da gioia il loro abbraccio, mi fa piacere che mi seguano, che mi chiedano, si preoccupino per me, mi consola sapere di poter dire loro certe cose, e che loro si interessino. L'esprimermi mi aiuta a divenire più consapevole di tante cose di cui non ero ben cosciente. Quando conosco e frequento qualcuno, lo racconto e ne parlo. Certo nel mio caso sento che posso con loro volare tranquillo; però è anche importante avere, come si dice, tagliato il cordone ombelicale al suo debito momento. Molte volte ho visto che chi non ha potuto farlo continua a vivere con questo cordone, questa catena d'argento, e si determinano problemi a volte molto seri. 

Per una legge naturale gli uomini sono come tutti gli altri, ad esempio come gli uccelli che tengono con sè i loro piccoli sino a che questi possono volare sicuri per proprio conto. Anche l'aquila o il condor li spingono a volare e a lasciarsi andare, così li fanno maturare e crescere. Gli dicono: sù vai, vola, sii libero. E' una legge di natura che va osservata, e poi si continuerà uniti dall'amore.
Il mio essere, il mio modo di essere, il mio mondo -perché ciascuno di noi ha il suo "mondo"-, è una rappresentazione cosmica. Perché l'essere umano è la rappresentazione del Cosmo qui sulla Terra. Il Cosmo ha anch'esso occhi e orecchie, in quanto ci vede e ci ascolta, e ci manda messaggi, e la Terra ugualmente è un Essere anch'essa, cosciente, che parla, ci parla nel suo linguaggio, ha le sue reazioni, le sue soluzioni, i suoi cicli, ugualmente come noi umani, è fatta di ciò di cui siamo fatti anche noi che ne siamo figli, siamo fatti ed è fatta degli stessi elementi costitutivi.
Ci sono domande?"
Elena: "io credo che l'energia sia cosmica. Se ad esempio io vivo un certo tipo di energia, vedo che incontro persone simili a me, o comunque che sono in sintonia con me, che vogliono le stesse cose che desidero anch'io. Niente accade per caso"
P.: "Sì. Quando accadono questi incontri bisogna rafforzarli, bisogna saper raccogliere le idee e riflettere. La riflessione è sommamente importante per considerare cosa ci ha posto in relazione, cosa ha originato certe esperienze concrete. Tutte le esperienze ci forniscono indicazioni sui passi da compiere, ci fanno creare progetti di vita, per diventare più consapevoli su da dove vengo e verso dove vado, come devo relazionarmi con altre entità viventi, con altri esseri, con le cose, come posso farmi ponte, divenire un ponte perché si prenda maggiore cognizione della realtà. L'essere umano e in particolare la donna, va vista come un laccio (=un lazo), un ponte (conoscete gli antichi ponti di corde andini?), tutti abbiamo una aspirazione all'incontro.  Per esempio qui Carlo è stato un ponte perché voi possiate apprendere a conoscere la cultura andina, per potere ascoltare e guardare nell'anima di questa cultura, e come le varie culture in questo nostro tempo possano e debbano porsi in relazione, divenire più unite, fare in modo che si intendano anche coloro che come noi stanno in due diversi continenti, e voi al nord e noi al sud."
Michela: " volevo sapere se la tua, la vostra, è una cultura orale?"
P.: "Sì, è orale, però è stata codificata in simboli ideogrammatici, per esempio questa decorazione geometrica sul mio maglione sono codici, anche questi sulla mia cintura sono codici. Sono stati impressi in codice per lasciare, per trasmettere dei messaggi culturali alle future generazioni.
In primo luogo ora nella nostra cultura stiamo cercando di consolidare certe tecniche che sono specifiche nostre, quindi da far sì che ad esempio i ragazzi raccolgano la lana dell'alpaca o del lama, o della pecora, o del montone, ecc., e poi che imparino come si fa ad intrecciare questo filo, a unire i colori, e imparare a fare dei tappeti, o altre cose della nostra produzione. Da noi nelle scuole di comunità non inizi l'esame per il diploma se non ti presenti con un abito fatto tutto solo da te stesso, e bisogna che ogni ragazzo sappia tutto quel che occorre per consentirci di sopravvivere. Comunque in questo modo i ragazzini vanno sviluppando, affinando la manualità, le destrezze, i movimenti corporei, e abituandosi a sentire, a percepire i materiali e ad entrare nella medesima vibrazione con la lana di quel certo animale, con le fibre di quei vegetali. Vorremmo che tutto fosse fatto di fibre naturali in modo che il nostro corpo possa entrare in relazione con la loro vibrazione. Cose sintetiche o fatte di materiali strani, derivati da procedimenti chimici, causano anche allergie, cioè rifiuti da parte del corpo, poiché il corpo ci dice in questo modo, non sto bene, non mi sento bene con questo, mi disturba. E se noi continuiamo a indossare certi abiti con certi materiali, il corpo dice no, per favore no."
Elena: "in effetti qui da noi non ci sono quasi più cose fatte solo di cotone o lana, ed è così anche nell'alimentazione, noi quasi non mangiamo più cibi naturali. Ne parlavo con Roberta, una amica che ha una erboristeria e molta esperienza in merito, e mi ha parlato molto di questi problemi. Come mai da noi non si riprende a fare i nostri abiti e i nostri cibi in modo naturale?". Carlo: "Abbiamo anche perso la memoria di certe tecniche, di certe pratiche, di certe professionalità, che sono scomparse, e ora non sappiamo più come si fa, come si dovrebbe agire, procedere, e poi mancano i contesti, oltre che i mezzi."
Pumaquero: "In tutto il mondo, in tutti i paesi, ci sono gli animali, le piante, in tutte le culture originarie, gli antichi abitanti di qualsiasi luogo si vestirono e alimentarono in modo naturale utilizzando le risorse locali. Questo è proprio ciò che ora noi stiamo tentando di recuperare. Dobbiamo ritornare alla natura perché noi stessi siamo parte della natura. Per questo ci addestriamo a sapere fare cose con le fibre, con certi vegetali, o anche con certe piume di uccelli, col legno, eccetera.
Inoltre bisogna dare importanza all'alimentazione, e all'atto della preparazione dei cibi. Anche questo fa parte di un percorso spirituale, di meditazione e di orazione, eccetera, perché è tutto connesso e intrecciato. E' importante che pensiate sulla alimentazione, e sullo stile di vita. Cosa pensate di quel che si fa in generale in Occidente?".
Elena: "sostanzialmente si tratta di un abuso, è un po' tutto un non prendere in considerazione il valore di ciò che si ha davanti a sè. C'è molta confusione. Per esempio io lavoro in un ristorante, e vedo delle cose sia riguardo alla ristorazione che all'ambiente, senza senso. Le persone vogliono, ordinano, delle cose che poi lasciano, e quindi le gettano, perché non attribuiscono valore alle cose, sono superficiali nella loro visone della alimentazione". Michela: "Siccome anche abbiamo poco tempo, nessuna si dedica più a preparare più niente, c'è il microonde... Sia la preparazione del cibo che il consumo è veloce. Si prendono cibi già pronti, o scatolame. Non si dà più nessuna importanza al preparare, al cucinare". Elena: "sì, magari si vogliono le verdure per essere vegetariani o per la dieta, però non si comprano le verdure, si prendono le buste con tutto già preparato". 
 Michela: "Al mio paese in Cadore, per esempio quelli di una certa generazione, mia nonna per esempio, hanno tutti l'orto dove si riforniscono. Mia nonna mi dice sempre che mangiare quello che tu stesso hai fatto crescere e che ha un suo determinato percorso, è bello, è una soddisfazione, che comunque ti da più valore alle cose".


Carlo: "E' tutto collegato, noi non facciamo quel che pur sappiamo che dovremmo fare, non lo vogliamo fare, non ce ne occupiamo nemmeno, perché siamo condizionati, se non obbligati, a fare certe cose in una maniera che magari non ci piace del tutto, in certi contesti, e in certi tempi."
Elena: "il fatto è questo, cioè che quello che senti che sarebbe giusto non riesci a farlo. Volevo anche chiederti se da voi si usa il riso?"
P. :" Se è integrale va bene, vuol dire che non è passato attraverso certi processi, ed è rimasto ricco di fibre così com'è. Allora va bene, però un piatto deve essere composto per tre quarti di verdure e di condimenti, e il riso essere al massimo un quarto del piatto."
Carlo: "noi di solito facciamo la proporzione inversa: la base del piatto è il riso, e il suo condimento e il contorno è pari a un quarto del totale."
P. : "bisogna anche diminuire la quantità di sale. E poi è importante assumere regolarmente certe abitudini di vita, fare esercizi fisici, e di meditazione.
Un'altra cosa importante è abituarsi al sole, prendere, assorbire le energie solari, nella stagione secca noi ci copriamo il basso ventre e la testa e prendiamo bagni di sole, prendiamo i suoi raggi. 
Adesso che ore sono?" tutti: "E' mezzogiorno e mezza". Michela: "come si dice nella vostra lingua?"  "Mezzogiorno si dice Chawpy pungia";  "e buongiorno?" "Pakari oppure Tutamanta.

Ora dunque passiamo a fare alcuni esercizi del corpo e esercizi di respirazione. La respirazione è massimamente importante. Dobbiamo fare in modo che la circolazione del sangue e la respirazione alimentino meglio il nostro cervello e tutto il corpo. Ma dobbiamo procedere sempre con attenzione. Ecco per esempio facciamo così: (... ...)
Con la respirazione incontriamo nell'atmosfera tutti gli elementi che ci servono per la vita, che sono nell'aria, essa è per noi come "oro" atmosferico, aiuta a bruciare tutte le scorie e a purificarci dentro. L'organismo ne trae il massimo beneficio, quindi va curata bene. Dunque ora passiamo a questo esercizio: (... ...). Attiviamo i processi di trasformazione nel sangue di tutti gli alimenti che abbiamo ingerito, e di ossigenazione del sangue". (... ...) (mostra vari esercizi), eccetera.
Elena: "quando si inspira la pancia deve sempre rientrare così tanto?". "sì"
(altri esercizi). "come vi sentite ora?". Valentina: "sento che devo elaborare un qualche piano mentale per superare certi problemi che mi assillano riguardo alla accettazione piena del mio corpo. Facendo questi esercizi ho sentito di prendere maggiore consapevolezza delle varie parti del mio corpo, e così mi sono un po' dimenticata del mio problema di stamattina ".
P.: "Durante gli esercizi si può pervenire a comprendere molte cose, e a trovare la propria direzione. La prima cosa importante è cercare di trovare da dove hanno origine i blocchi, gli intoppi nella comunicazione. Quali sono le radici proprio di certi problemi. E' chiaro ad es. che forse i tuoi genitori dovrebbero prestarti più ascolto,... ma anche tu ascoltare di più loro, cioè creare un ponte per entrambi."
Elena: "quando faccio certi esercizi ho problemi al plesso solare e a volte mi pare che mi manchi l'ossigeno".
P.: "quando si fanno esercizi fisici l'ossigeno circola più rapidamente e comincia a raggiungere temperature maggiori, perciò bisogna stare attenti a fare quegli esercizi che aiutano a lavorare bene con la circolazione, se no l'ossigeno non si distribuisce in modo equanime e si accumula troppo nella parte superiore. Se senti quel tipo di problemi fai dei saltìni, e molléggiati sulle punte dei piedi in modo da far riabbassare la distribuzione dell'ossigeno.
Vi mostro ora l'esercizio del condor". Carlo: "è quello che hai mostrato già l'altro giorno nelle lezioni in classe?". P.: "sì. E' una tecnica che favorisce l'ampliamento della coscienza. (mostra l'esercizio, e insegna come farlo, tutti provano)(... ...). Bene, abbiamo terminato. 
Ora mi preme che vi impegnate a restare uniti come gruppo, e con la volontà di mantenere e rafforzare questo legame. Il ventre e la terra sono in comunicazione, aiutano a collegarci col cosmo. Continuate con il gruppo e imparate a coltivare le connessioni con la natura. Prestate attenzione alla respirazione, e alla alimentazione, a rispettare il vostro corpo. Tutto ciò che stamane abbiamo detto è molto importante ricordàrlo e praticarlo. Anch'io quando ero un ragazzo fumavo, e poi ho capito che dovevo smettere: è una violenza verso sè stessi. Bisogna smettere in generale con la violenza esternata in tutti gli atti della vita. La vita deve essere necessariamente spirituale, non per fini religiosi, ma perché il nostro corpo sta imprestando una casa al nostro spirito perché viva. La forza spirituale che è in noi deve vivere nella sua pienezza. Così pure il nostro "corpo" animico: ci deve essere armonia nel complesso psicosomatico. Perciò l'alimentazione è importante, e così il fisico, e il modo di vita in generale è importante. Regolatevi con una dieta che non causi alcuno shock nei ritmi e negli equilibri interni. Per esempio gli alcoolici, i troppi dolci elaborati, possono compromettere il fegato. Non mescolate alimenti che abbiano energie differenti. Attenetevi a una alimentazione naturale. Poi è importante fare esercizi fisici anche per espellere tossine. 
L'occidente ha creato molte nuove tecnologie, ma ha fatto dimenticare saggezze  e saperi secolari, millenari. Vi vorrei stimolare in questa direzione. Solo così saremo integri e purificati per poter condurre una vita spirituale. 
Ci sono vari cosiddetti campi energetici, l'intelligenza, la coscienza, il campo amoroso, l'animico (l'animo), l'astrale (lo spirito). L'amore è il campo energetico più forte, creativo, e positivo se collegato a una intenzione pura e quindi bella. Per attuarla bene però l'essere umano necessita sapere, sapere come fare, come orientarsi. Necessita forza sia spirituale che fisica, ma anche necessita volontà, che è una grande energia. L'essere umano ha anche una facoltà superiore, che è quella che gli permette di poter convertire la creatività -intellettuale e della volontà- in atti consapevoli, coscienti, volti a cose buone e belle.
Yupaichani

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