mercoledì 16 settembre 2015

§. 7 - Burgos 1

31 agosto

Ci dirigiamo verso il cuore della vecchia Castiglia, la sua parte più settentrionale, dove campeggia la città di Burgos. Sono 180 km di autostrada che attraversa la meseta iberica cioè l'altipiano piatto, coltivato a cereali, in cui ci sono molte greggi e scarsi abitanti. Il colore dominante è l'ocra, in ogni sua sfumatura, dal giallone al marroncino. Un tavoliere (questo il significato della parola) a circa 600 metri di altitudine  spazzato dai venti su cui il sole estivo picchia duramente e su cui corrono le nuvole. E' un vero spettacolo. Passiamo da Sahagùn piccola cittadina ricca di storia e di cultura (nota in Messico dove Bernardino da Sahagun fu missionario tra gli aztechi e scrisse una storia di quel popolo), e in due ore e mezza arriviamo. 
La ragazza delle ricezione a Leòn ci aveva suggerito un albergo dal nome un po' curioso, hotel Norte y Londres. Giro e rigiro più volte passando anche sopra la collina del castello, senza trovarlo finché al telefono ci dicono che sta in zona pedonale, e giunti lì nei pressi un anziano seduto su un muretto ci spiega che basta premere il bottone alla colonnina del passaggio a livello, e spiegando che andiamo solo a scaricare le valige in albergo, ti aprono la sbarra. Poi si posteggia fuori dal quartiere storico.


Ottimo hotel vecchiotto e tutto rinnovato, frequentato anche dai caminantes (fa parte della catena di belle "Posadas del Camino"), dove paghiamo 57€ più iva, in una camera per tre.


Sant' Iagopo Mayor nell'atrio dell'albergo

Facciamo i primi due passi per orientarci nella nuova realtà. In pratica ci sono almeno quattro calles parallele del centro storico, molto simili tra loro. La signorina della ricezione ci ha raccomandato per pranzo e cena di scegliere i ristoranti con la denominazione di mesòn, si mangia bene a un prezzo controllato. Quindi andiamo nella via subito accanto a destra, calle de San Lorenzo, dove ci sono tanti posti con tapas anche molto elaborate e originali
ma ci fermiamo alla "Mesòn amarilla" (casa gialla), dove ci troviamo molto bene. Prendiamo subito tre ottimi pinchos da €2,50 e da bere, poi delle favolose insalatone di verdura con pezzi di frutta di stagione (lattuga, pomodoro, pezzi di formaggio, kiwi, pesca, e altro), quindi un piatto di gamberi freschissimi, e una fetta di melone bianco dolcissimo; 16€ a testa iva inclusa.

 Poi continuiamo la passeggiata, pur con un tempo atmosferico guastato e nuvoloso. Quasi tutte le case hanno una veranda per ogni appartamento. Questo è quel che si vede dalla nostra camera:

Andiamo nella prima strada fuori dall'area pedonale, calle Santander, dove sul lato sinistro c'è il palazzo dei Connestabili (alti ufficiali di Corte) chiamato Casa del Cordòn, con antistante piazzetta. Edificio del Quatrocento di rilevanza storica, poiché  all'epoca Burgos era la capitale, e qui soggiornavano i sovrani.

Cristoforo Colombo nel 1497 fu ricevuto qui dai Re Cattolici di Spagna al ritorno dal suo secondo viaggio nelle Indie per aver conferma dei privilegi che gli erano stati promessi.

Il re Filippo I di Castiglia, il padre di Carlo V, qui visse e morì (si dice per un colpo di freddo). Ferdinando II il Reggente ne fa il palazzo reale e vi riceve Papa Giulio II.
Qui nel 1512 vennero firmate le Leyes de Burgos sui diritti dei sudditi indios del Nuovo Mondo, su istanza del frate Bartolomé de las Casas.
Il re di Francia Francesco I di Valois conquistatore di Milano, venne trattenuto qui prigioniero nel 1525 dopo la sconfitta nella battaglia di Pavia …

 Insomma già da qui si capisce che questa città è stata storicamente il centro della Spagna per molti secoli (e ancora di recente nel 1936-39 fu la capitale dei monarchici franchisti durante la guerra civile).
Giriamo attorno al Teatro ottocentesco (qui l'ingresso al Salòn de recreo):

Poi ammiriamo il bel lungofiume con i parchi sulle due rive del rio Arlanzon, e quindi ritorniamo indietro e gironzoliamo per le stradine piene di locali.

E poi -come scrive Sergio Valzania- "all'improvviso sulla destra pam!, vedi spuntare le guglie della cattedrale". (p.120)
Giungiamo vicini e diamo un primo sguardo d'insieme al grande magnifico gioiello di architettura.


E poi rientriamo in albergo. Alle nove e mezza (abbiamo oramai preso il ritmo degli orari spagnoli) andiamo a cena alla mesòn Los Herreros, sempre in calle San Lorenzo, dove prendiamo tre menu del dìa per 28€ iva inclusa.

[prosegue]
http://viaggiareperculture.blogspot.it/2015/09/burgos-2.html

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