lunedì 14 settembre 2015

§. 5 - Leòn 2

sabato 29 agosto

Facciamo colazione in un bar dove prendo il solito café descafeinado con leche e un cruasàn, e Annalisa un cappuccino con una tostada (bruschetta) e le chiedono sempre se la vuole di pan de molde (cioè la fetta di pan-carré confezionato per toast) o di pan de barra (cioè di pane per fare i panini che ci sono al banco), e ci fa mettere un sottile velo di burro. 
Poi andiamo a vedere il bel palacio de los Guzmanes del Cinquecento, dove c'è la Diputaciòn provinciale,  proprio di fronte dall'altra parte di calle ancha.

E poi osserviamo il palazzo ottocentesco Casa Botines, che fu progettato da Antonio Gaudì nel 1892, oggi sede della Caja de España. Un palazzo particolare, con una torre per ogni angolo (con pinnacoli) e quattro facciate (su una c'è s.Giorgio e il drago, riprodotto poi nella Sagrada Familia a Barcellona). Sembra una imitazione delle illustrazioni di fantasia  dei palazzi medievali che si trovano nei libri per ragazzi…


Ripassiamo dall'albergo e poi ci dirigiamo verso il Museo de Leòn. E' gratuito per pensionati e studenti.  La facciata apparteneva a un palazzo di stile Liberty, e poi dentro è tutto rifatto moderno. Ci soffermiamo a lungo perché ci sono diverse meraviglie. Interessantissimo il primo piano, con le sale dedicate alle epoche più antiche, con la stele di Tabuyo del 1800 a. C.

e vari utensili dell'Età del bronzo. Belle anche le sale sull'epoca medievale (c'è un famoso Cristo d'avorio dell'XI s.) e sul rinascimento e il secolo d'oro.
Vediamo le vecchie mura che dopo un riuscito assalto da parte del famoso califfo al-Mansur nel 996, furono ricostruite rinforzate.

A quel punto torniamo in albergo a lasciar giù delle cose e cambiarci perché al mattino fa fresco ma poi la temperatura cresce.
Pranziamo dopo le 2 p.m. nella vicina plaza San Marcelo, da "Los Pelayos": io prendo il menu fin-de-semana, e loro del bacalao a la plancha cioè baccalà alla griglia, e revuelto de la casa, e ensalada mixta; 36€ + iva.

plaza San Marcelo

Dopopranzo andiamo in fondo alla calle Sierra y Pambley all'angolo vicino alla piazza de Regla, dove solo pochi anni fa hanno aperto un museo (come pensionati paghiamo 2€ la visita guidata), nel palazzo che il professor Segundo Sierra-Pambley acquistò e fece arredare in quanto aveva in animo di sposare la nipote Victorina, matrimonio che però non si realizzò. E' un bell'esempio di casa ottocentesca di un borghese illuminato e liberale, un intellettuale che viaggiava in Francia, Inghilterra, e in altri paesi europei e desiderava introdurre nella provincialissima cittadina di Leòn un modello di vita laico e progressista all'altezza dei tempi moderni.
Il piano terra era destinato alle relazioni sociali, e quindi è di rappresentanza, con una sala da giunco, una sala per fumare, un gabinetto (retrete) e una fornita biblioteca; mentre il piano superiore è quello per la vita privata. Ci sono stufe per riscaldamento tecnicamente le più avanzate dell'epoca, è predisposta una cameretta esclusiva per i figli, e c'è uno studiolo (gabinete), e un budoar con tavolino da toletta, specchiera e pettiniera, e una sala di musica. Nel bagno (tocador) c'è una moderna vasca da bagno (anziché una tinozza) e persino un bidé (tra i primissimi al di fuori della Francia).

Quasi tutto era stato acquistato e fatto venire dall'estero, o fu costruito su ordinazione espressamente per questa casa. 
Essendo un filantropo nel 1887 fondò una scuola primaria in un paese di campagna, e assieme a Giner de los Rios e Manuel Bartolomé Cossìo era stato tra i fondatori della Instituciòn Libre de Enseñanza, una associazione laica per la diffusione gratuita delle scuole popolari, che è stata molto importante in Spagna tra il 1876 e il 1936, ispirata alla filosofia krausista (cioè del tedesco K. Krause). Su quest'ultima attività è annesso un piccolo museino a parte al piano terra di libero accesso e gratuito. 
Il suo erede Francisco costituì una Fondazione perché tutto ciò fosse preservato e mantenuto.

Ci fermiamo lì in piazza a un bar "La màs bonita" (la più buona/bella), dove fanno dei frullati. Ghila prende quello di arancia-carota-limone, e io prendo una orzata (una bevanda diffusa in Spagna, fatta con latte di mandorla, orzo in polvere, cereali, zucchero e altro), e Annalisa un arancia-carota-mela. Tutto molto buono e salutare.


Infine andiamo alla ricerca di un museo biblico che non si trova e dopo inutili giri a vuoto, avendo appurato che è chiuso in agosto, entriamo nella bella basilica romanica di san Isidoro, o Isidro, eretta nel 1063 (e successivi). Nella cripta sotterranea c'è il pantheon reale che accoglie le spoglie degli 11 re e delle 14 regine di Leòn. E' stata soprannominata la cappella sistina dell'arte romanica (XII s.).


E poi nel negozio annesso al museo della basilica vedo un librone di una mole immensa a disposizione del pubblico su un tavolo, si tratta di una riproduzione in facsimile edita in sole seicento copie, di una Biblia Visigotico-Mozaràbe dell'anno 960 d.C. in cartapecora, versione in latino della traduzione greca dei Septuaginta, che vale 9000 €uro….
Si vedano in internet alcune immagini in http://www.fhvl.es/fhvl/galeria.asp?gallery=5&page=1
Non perdo l'occasione e mi intrattengo a lungo a sfogliare i pesanti fogli riproducenti la pergamena, e ad ammirare le ingenue ma bellissime illustrazioni dipinte.  (vedi in questo mio Blog il post del febbraio dell'anno scorso http://viaggiareperculture.blogspot.it/2014/02/alla-radice.html ).




Poi ripassiamo dall'albergo e infine alle dieci andiamo a cena sedendoci ai tavoli fuori in strada del ristorante Ezequiel in calle ancha, prendiamo due insalatone speciali e una insalata mista, e stiamo a guardare la fiumana di persone di ogni genere che passano, e i leonesi che se riconoscono qualcuno ai tavoli si avvicinano per rendere omaggio o per salutare o per fare due chiacchiere.

[prosegue]
http://viaggiareperculture.blogspot.it/2015/09/leon-3.html

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