mercoledì 16 settembre 2015

§. 8 - Burgos 2

1° settembre

La guida Routard della Castiglia (edizione 2015) dice a proposito del museo dell'evoluzione umana (MEH): "non è questo certo il primo museo che si visiterà a Burgos, anche se il tema è appassionante"… 
Ebbene come prima cosa questa mattina ci dirigiamo dall'altra parte del ponte sul fiume per andare a visitare quel museo. E' certo uno dei più grandi e importanti del mondo intero dedicato a quel tema. Tema che da queste parti è molto importante vista la gran quantità di grotte (oltre a quella famosa di Altamira) che si trovano non solo su tutta la cordigliera atlantica, ma anche qui. Infatti  il museo utilizza e valorizza sopratutto gli scavi effettuati e che continuano a svolgersi a soli 13 km dalla città: nei  preziosi giacimenti nella sierra di Atapuerca. Per essi oggi Burgos è un riferimento culturale imprescindibile, e questo nuovo meraviglioso museo inaugurato 5 anni fa, ne è il simbolo e l'attrattiva più recente.
Ora leggo che anche Barbara Oggero nel suo "Spagna on the road" (edizioni goWare, Firenze 2015) scrive: "non appena depositati i bagagli in albergo raggiungiamo il bellissimo museo"...
Anche qui per i +65 e i disabili il biglietto è gratuito.

Come per gli altri musei di questo viaggio riserverò loro dei post specifici e più dettagliati nelle prossime settimane. (questo giretto in Sagna del Nord è stato talmente denso e ricco che se fosse più particolareggiato il diario risulterebbe eccessivamente lungo …)

Questo è uno sguardo d'insieme dall'esterno:

 e questa è la biglietteria all'ingresso:



Si sviluppa su quattro livelli. E qui si ha la possibilità di osservare reperti in esposizione di rari e importanti rinvenimenti. Molto curato l'aspetto didattico.
Mi torna alla mente quando nel giugno del 1984 andammo al museo di storia naturale di New York e vedemmo lo scheletro della ominide australopiteca che era stato scoperto in Tanzania dieci anni prima, denominata Lucy dalla canzone dei Beatles, e che in quel periodo era là in esposizione temporanea. Fu fonte di uno stupore indimenticabile. Così pure è stato qui oggi per il cranio scoperto nella Sima de los Huesos (fossa delle ossa) che apparterrebbe ad un ominide ora denominato Homo antecessor,

vissuto in Europa 400 mila anni fa (a lui è stato affibbiato il soprannome di Miguelòn, dal campione di ciclismo Miguel Indurain).  Egli sarebbe dunque un antenato sia del Neanderthal che del Sapiens… Ma qui c'è pure il bacino di un homo heidelbergensis di mezzo milione d'anni fa (pelvis denominato Elvis, da E.Presley), e il teschio di un ragazzino trovato in una cava del colle di Gran Dolina ad Atapuerca nel 1994  (chico de la Dolina) di ben 850 mila anni or sono, e una mandibola recuperata nel 2008 di 1,3 milioni d'anni fa che evidenzierebbe una evoluzione specifica del "ramo" europeo…

Una giovane addetta del museo ce ne parla con grande competenza. Così vale pure per gli altri addetti che sono anche dei ricercatori paleoantropologi, e che sanno comunicare con non-esperti in modo semplice ma corretto.
C'è pure una esposizione sui resti trovati nella Sima de los Osos (fossa degli orsi),

e una sulle specie animali estinte, e nel piano sotterraneo una mostra sulla storia delle rappresentazioni figurative dei "cavernicoli" e dei "mostri" antichi e leggendari, molto interessante per misurare come e quanto si è modificato lo sguardo sulla storia degli esseri viventi.

Andiamo a pranzo verso le 2 nell'edificio di fianco, annesso come sede del Forum sull'evoluzione, dove c'è un "Espacio Evo" che fa da bar e da ristorazione. Ci sono delle iniziali incomprensioni con la cameriera, ma poi riusciamo a pranzare con il creativo e buon menu del dìa (il motivo dei fraintendimenti era che il menu del giorno si incomincia a servire dalle 14 e in quel momento erano le due meno cinque, quindi secondo lei non ci potevamo nemmeno sedere ai tavoli…).
un pincho, una sorta di involtino con strisce di pastella di pesce

una sorta di cannelloni con una crema di carne, ricoperti di marmellata di albicocche

Nel pomeriggio torniamo dentro alle due esposizioni che menzionavo prima, e alla libreria.
Usciamo stanchi a rivedere il cielo e la luce

e andiamo a riposarci non solo i piedi ma anche la mente su una panchina

nell'adiacente paseo lungofiume. Quindi riprendiamo a girare per il centro. Osserviamo la statua equestre del Cid Campeador, nato vicino a Burgos e sepolto nella cattedrale, l'eroe leggendario della Reconquista (in realtà dopo che ebbe degli scontri con il re di Castiglia Alfonso, per cinque anni combatté con i suoi mercenari al servizio del Taifa (=Re) musulmano di Saragozza nemico degli Almoravidi del sud, e si meritò il titolo arabo di El-Sid, il signore, il condottiero, poi si impadronì di Valenza di cui si proclamò Duce, lì patrocinò l'eguaglianza tra i gruppi etnici, e infine combatté ancora contro la dinastia berbera Almoravide, appartenente a una setta fondamentalista, e divenne così un eroe anche per i regni cristiani del Nord, anzi il simbolo stesso della guerra santa dei cavalieri cristiani).

e ci incuriosiamo del piccolo ma prezioso Museo di storia del libro, che visitiamo. Ci sono alcuni pezzi interessanti.

 una antica ordinanza stabiliva:

Infine stanchi ci sediamo a un bar in Plaza Mayor.

Gironzoliamo e guardiamo negozi e manifesti e insegne.
il programma di spettacoli all'Arena de toros
Ci sono ancora alcuni spagnoli -evidentemente non animalisti né ecologisti- per i quali la corrida dei tori resta un mito, con i suoi personaggi leggendari considerati come eroi…


 ombrelleria

stamperia

Infine torniamo in albergo stanchissimi.
la finestra della nostra camera al primo piano

E per cena andiamo giusto alla porta accanto, che è un ristorante di cucina italiana (ma di spagnoli) che si chiama "La Mafia" (alludendo ai film del Padrino) dove ci consoliamo con pasta e pizza. Sono oramai le dieci meno un quarto…

[prosegue]
http://viaggiareperculture.blogspot.it/2015/09/burgos-3.html

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