giovedì 17 ottobre 2013

Bali 11 (Ubud)

continua sabato 14 settembre

Poi dopo i massaggi e la visita alla Monkey Forest di cui vi ho già riferito nella puntata precedente, ci rincontriamo e andiamo a pranzo proprio di fronte al gang in un warong di nome "Pundì Pundì" grill and asian cuisine, dove ci raggiunge Jabier, un giovane basco con cui Ghila era in contatto tramite Couch Surfing, e chiacchieriamo di viaggi. Beviamo un lime juice, e un lime ginger squash, oltre ad acqua minerale, e prendiamo Thai mango salad, cream pumpkin soup, mie goreng, grill eggplants, e Tom Yum noodles, tot. in quattro 21€. Bel ristorante, con magnifica vista sulle risaie.

Dopo di che andiamo alla Yoga Barn per frequentare una seduta di meditazione accompagnata dal suono delle tazze tibetane in lega di bronzo-rame e di rame-argento.
Stupendo luogo nella vegetazione lussureggiante con bellissime architetture di strutture in legno ben inserite nell'ambiente. C'è anche un bar-ristorante con balconata sulla valle del fiume, e una libreria, più varie palestre e luoghi di riunione. "un angolo interno di paradiso" come dice il loro volantino.

Fondata nel 2007 oggi organizza una gran quantità di attività diverse ogni giorno dell'anno, bisogna studiarsi bene il programma settimanale e prenotare in anticipo. Il dépliant dice anche: "fate esperienza del potere trasformativo di Bali". Ora già viene buio, andiamo giù nello spiazzo e poi saliamo nell'edificio dove si tiene l'incontro.
Bella atmosfera nel grande capannone a forma di barn (granaio); anche queste tazze e campanellini delicati non li dimenticherò.
Ci sono davvero "good vibrations" come dicevano i Beatles nel lontano 1966 ...

"I, I love the colorful clothes she wears
And the way the sunlight plays upon her hair

I hear the sound of a gentle word
On the wind that lifts her perfume through the air
I'm picking up good vibrations...."

Le coppe hanno una sonorità e producono delle vibrazioni che ti penetrano tutto il corpo e la mente. Ne ho una a casa, ma non è di così alta qualità, comunque mi è sempre piaciuta da associare alla meditazione, l'avevo comprata in Nepal mi pare. Un'ora di silenzio nel buio con le onde sonore delle tazze, è veramente molto rilassante.
Infine a cena di nuovo al Siam Sally anche perché è qui attaccato. Ci riconoscono e ci salutano, anche questa volta avremo lo sconto. C'è una bravissima cantante

con un terzetto che suona R&B e bossanova jezzata, si chiamano "Koko Harsoe Quartet Jazz". Ottimo lui alla chitarra. Anche qui ascoltiamo "Just the two of us" che cantava Nancy ieri sera e altre canzoni molto soft, smooth jazz.
Nell'intervallo viene sollecitato a intervenire un giovane che c'era anche le altre volte tra i clienti habitués e che è un artista noto. Ed è bravino, gradevole.

Intanto prendo Pandanus chiken, annalisa beef tender loin, e ghi: chiken wings con nachos, infine lime tart e sticky rice-mango; acque e bibite, e di nuovo ghi prende per finire un alcolico. Solito totale di 8€ a testa.
le foglie di pandanus da srotolare, e la salsina

Torniamo a casa nel buio e silenzio delle strade vuote. Al solito gli uccelli in gabbia della homestay mi riconoscono e ci salutiamo.

DODICESIMO GIORNO, domenica 15
La "Nick's Homestay" è stata dichiarata nel 2009 la "Nr 1 Hostel" in Indonesia, dalla HostelWorld.com in base alle votazioni (reviews) dei clienti. E se lo merita. Pago il conto di questi dieci giorni che comprende 29€ la camera per tre con bagno e veranda, e breakfast servito a ciascuno in veranda, cui si aggiungono il taxi che era venuto a prenderci, due volte la lavanderia, i tre massaggi, delle bottiglie d'acqua, ecc. totale generale con le tasse: 333€uro, cioè 33€ al giorno in tre. Loro ci hanno procurato anche i biglietti per le danze e per il teatro, e il biglietto del traghetto per le Gili con lo shuttle, che abbiamo pagato a parte, ad un buon prezzo.
Gli uccelli in gabbia mi salutano e come al solito io faccio loro eco imitando il verso, e loro rispondono.


Non solo i tre amici cui faccio una foto-ricordo, ma anche gli altri, e le galline e sopratutto il cagnetto.
I bimbi si svegliano, aprono la porta della stanza-casetta e vedono le altre casette del terreno di famiglia e gli altri loro famigliari. Yandé ritorna da una riunione del Banjar con il sarong a quadri b/n, decorazioni, fronzoli, il turbantino elegante, e una busta di cuoio alla cintura con i due coltelli.
Qui la quasi totalità dei viaggiatori sono giovani, con illoro zaino. E' un piacere perché negli ultimi viaggi avevamo notato un innalzamento notevole della età media, essendoci sempre più molti pensionati e anziani. Avevamo concluso che ormai sono gli unici che hanno tempo e mezzi, e hanno conservato viva la mania del viaggiare, dai tempi del '68 e degli aa. settanta. Ma qui sono in gran parte aussies cioè della confinante Australia, e giapponesi, e altri asiatici, per cui il volo per loro è più breve che per noi e più cheap, economico.
Fra poco prenderemo il bussino per Padang bai (dove ci fermeremo qualche giorno) e quindi andiamo nel solito punto in strada dove si aspettano i taxi. E là attendiamo in piedi per tre quarti d'ora.
Intanto riguardiamo i negozi vicini che vendono vestiti, quadri e aquiloni.



Si sente sempre qualcuno che si sta esercitando con tamburi o canti.
Intanto mi risponde alla richiesta di info un albergo di Gili T. cui avevo chiesto per mail se si può mettere in camera un 3° letto, e se il bagno è di quelli chiusi tipo occidentale. Ma nel momento in cui inviavo la mail third è stato corretto in thriller, per cui la risposta è "non so che cosa intendi con thriller bed" !, e poi per il bagno dice "i nostri bagni sono forniti di porta per chiudere" ! (il che ci sembra una  idiozia, e ci fa ridere).
 Finalmente arriva il piccolo van, si va!

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