mercoledì 6 settembre 2017

Etiopia sud-ovest: ritorno a casa

siamo ritornati, cioè il viaggio è finito, è passato...



Tutto è stato abbastanza graduale. Il volo diretto con Ethiopian Airways e i suoi passeggeri, poi la grande capitale AA, poi si inizia ad andare giù per la Rift Valley con i suoi panorami. Infine ci si inoltre nella valle del fiume Omo, fino alla sua parte inferiore, vicino al confine con le regioni nord del Kenya. E in questi ultimi due tratti le visite consistevano nell'andare sino a lontani villaggi -chi più chi meno isolati- e osservare i suoi abitanti e le loro abitazioni, e modalità di vita. 
E poi gli usi e costumi, le lingue, e i tipi fisici. E anche gli animali e la flora.
Paesaggi mutevoli e vasti, dalla fitta vegetazione alla polvere dei territori aridi. 
Tutto era interessante per noi. A volte emozionante e anche sorprendente. A volte il contesto umano e fisico emana un grande fascino, a volte suscita una reazione di una presa di distanza.

Ma che fatica! giornate e giornate tutte in auto, con traballii e sballonzolamenti continui, con il rumore di fondo incessante della strada sterrata o della pista. Curve controcurve, tornanti, buche da evitare, guadi. Si arriva e si scende dalla 4x4 un po' tramortiti, con un po' di maldauto, e lo stomaco sottosopra.
E inoltre si passano vari climi, e la strada va su e va giù passando da una altitudine ad un'altra. Mentre intanto le scelte alimentari divengono sempre più ridotte e monotone.

Ma il prezzo vale la candela!

(foto da "Geo" sept.2016)

Ci vorrà un bel po' di tempo per rielaborare, cercare di comprendere, e digerire e accettare certe realtà. Siamo stati dunque principalmente in quella parte della Repubblica federale democratica dell'Etiopia che costituisce la Regione autonoma delle nazioni, etnie e popoli del Sud.
Quanta diversità, quanta commistione e mescolamento, specie nei borghi, cittadine e mercati. Popoli diversi che convivono ( a volte con problemi) l'uno accanto all'altro, rendendo ricche e colorate le realtà di molti luoghi. E in un certo senso anche tempi "storici" che si incontrano, o si ignorano e si passano l'uno accanto all'altro, per proseguire ognuno secondo le proprie normalità.

(foto da internet)

Ora comincia un'altra avventura, che è iniziata già appena tornati a casa, di cercare di raccontare, di rispondere a domande, a richieste di sapere com'era quel che abbiamo visto. E per questo cercherò di descriverlo e di illustrarlo scegliendo alcune immagini dalle migliaia di foto fatte. Ma non sarà facile ridurre in poche righe i circa 3000 km percorsi a rilento da Addis Abeba a Omorate (vicino al lago Turkana) e ritorno per un percorso parallelo. Quindi accennerò alla capitale sia all'inizio (due giorni) sia alla fine (tre giorni), ma cercherò di entrare più nei dettagli da Arba Minch in poi, illustrando alcune caratteristiche delle diverse etnie e culture (in totale 22 post ovvero puntate).


Intanto ringrazio il tour operator locale che ci ha seguito in tutto il percorso, l'amico Belayne Kassie, e la sua compagna Feven, e poi Messay che ci ha accompagnato attraverso Addis e i suoi dintorni, e il bravo Izack che ha guidato per tutto il percorso del tour, e infine tutte le guide di villaggio che ci hanno introdotto alle loro culture (Benna, Borana, Mursi, Sidamo, Dorze, Dessanech, Hamer,  Konso, eccetera) nei territori Oromia e della regione del sud.

(foto da internet)



questa è la bandiera repubblicana (in cui una stella a cinque punte e cinque raggi ha sostituito la bandiera imperiale che portava al centro il leone di Giudea, simbolo della dinastia salomonica).
Fino a pochi anni fa l'Etiopia era suddivisa in 14 province, corrispondenti agli antichi domini dei vari Ras o re locali di cui poi il capo supremo, Negus Neghesti, re dello Shoa, dell'Abissinia e del Tigré,  era il Re dei re, ovvero l'imperatore. L'ultimo, Hailé Selassié, fu destituito nel '74 da un colpo di stato dei militari comunisti, e divenne dittatore il colonnello Menghistu Hailé Maryam.
Alla sua caduta nel 1991 l'Etiopia è divenuta una repubblica democratica di tipo federale, che raduna 9 stati autonomi (più due municipalità autonome, le città di Addis Abeba, e Dire Dawa). Alla fine del regime comunista, contava una popolazione di 44 milioni di abitanti, che oggi sono divenuti 90 milioni per effetto del boom demografico. Un terzo sono amhara e tigrini; il 65% dei popoli etiopici sono cristiani (principalmente della chiesa ortodossa di rito etiope, ma anche di chiese protestanti, e alcuni cattolici), e i musulmani sono il 34%. 

Presto inizierò a mettere su il diario, dunque arrivederci a tutti
:-)

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