martedì 29 novembre 2011

intolleranza e conflitti tra identità

mercoledì scorso vi avevo girato, inoltrato, una mail da me ricevuta sull'Olocausto e l'avevo fatta precedere da queste mie righe:
A proposito di affermazione prepotente di una identità e di negazione violenta di identità altre.... scusatemi, ma vi giro questa mail che ho ricevuto oggi. 
Da allora questo grande sterminio continentale è divenuto il riferimento obbligato per chi voglia a partire da là ripercorrere tutti i purtroppo numerosi stermini di massa che sono seguiti nei decenni successivi... (Hiroshima-Nagasaki, spartizione dell'India britannica, le violenze brutali dei razzisti nei paesi coloniali, tra cui lo sterminio degli aborigeni australiani, e americani, e poi i massacri apocalittici in Cambogia, o in Rwanda/Burundi, la lacerazione intestina inter-jugoslava tra serbi-croati-bosniaci, la distruzione della Cecenia, la cancellazione della civiltà del Tibet, il sud-ovest del Sudan, gli stermini di civili in Algeria, nel Libano, nella Somalia, in SriLanka, eccetera eccetera eccetera!) che vanno al di là di "semplici" guerre tra contendenti, o di repressione di oppositori, e che sembrerebbero rendere vana la speranza che basti la memoria storica perché questi orrori folli non abbiano mai più a ripetersi... e fanno sì che divenga troppo difficile perdonare la disumanità dell'Uomo, dato che lo rendono la bestia feroce più temibile per l'essere umano ... ... ...

   Mi aveva dato riscontro Anna, che mi diceva:
assieme ai terribili stermini che ha citato, mossi dalla volontà di negare identità altre,  aggiungerei quello degli Armeni ad opera dei Turchi: libro e film della Masseria delle Allodole lo descrivono in tutta la sua crudeltà e mi rimane incomprensibile capire la ritrosia che c'è ancora nel voler riconoscerlo in tutta la sua gravità, cioè senza se e senza ma
  
E poi ora mi scrive Serena:
Abbiamo così paura della diversità, credo sia insito nell'uomo aver paura di ciò che non si conosce che è diverso. Questo è naturale.
Quando però la paura va oltre, si muta in vero e proprio terrore e poi questo, successivamente in odio, ripudio, la semplice umana inclinazione diventa PATOLOGIA.
Se questa non viene eliminata, curata, estirpata come un'erba nociva contamina tutto, distrugge e annienta sè stessa e tutto ciò che le sta intorno.

le ho risposto:
grazie Sere, provo i tuoi stessi sentimenti, e mi sento offeso dalle brutture che la storia ci mostra. Ahimé purtroppo la contraddizione insita nei princìpi stessi delle libertà democratiche impone di consentire anche ai loro oppositori più estremi la libertà di espressione, comunicazione, e organizzazione; se non si fosse liberi di criticare, contestare, contrastare anche radicalmente un sistema democratico, allora questo non sarebbe tale... La libertà è di tutti o non è; la democrazia anche.
Lo so è sconcertante.... Diceva Voltaire ai suoi avversari gesuiti fondamentalisti che avrebbero volentieri messo l'eretico al rogo: voi vorreste impedirmi di esprimere i miei pensieri, ma il giorno in cui dovessi essere io al potere state certi che non lo impedirò mai a voi.
   

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