lunedì 7 novembre 2011

sul retaggio culturale, 2

Quella citazione riportata nel post n.1, era una delle raccomandazioni della Conferenza intergovernativa sulle politiche culturali (approvate dal settore cultura dell' Unesco) tenutasi a Stoccolma nel 1998. La Conferenza di Stoccolma aveva l'obiettivo di riflettere sul tema della precedente riunione, nello stesso anno, della Commissione Mondiale sulla Cultura e lo Sviluppo, il cui World Cultural Report era intitolato "La nostra diversità creativa" (Our Creative Diversity), intendendo dare a partire da quel Rapporto indicazioni operative, nella consapevolezza che accanto alla straordinaria biodiversità dell'ambiente, vi sono da tenere in conto le implicazioni della diversità culturale, e le sfide del pluralismo culturale alla politica. 
(cfr.: http://www.niewiem.org/tiki/tiki-index.php?page=Dichiarazione+UNESCO )
In quella occasione, riflettendo sulla relazione tra cultura e sviluppo si diedero delle definizioni di ciò che si intendeva con quei termini. Per Mc Kinley la cultura si riferisce “al modo in cui la gente vive insieme, interagisce e coopera, insieme a come essa giustifica tali interazioni attraverso un sistema di credenze, valori e norme”. 
Per l’economista Pattanaik le determinanti culturali del benessere umano includono “fattori politici e sociali (partecipazione alla vita comunitaria e politica, e immunità dalle discriminazioni) cosi come fattori intellettuali ed estetici”. 

Si veda infine la Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale voluta a Parigi dall'Unesco nel 2001, e quindi stabilita al Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile, tenutosi a Johannesburg nel 2002 che riprende in continuità parti delle  raccomandazioni di Stoccolma, e di Parigi.
cfr. in trad. it. :

http://www.unesco.it/_filesDIVERSITAculturale/dichiarazione_diversita.pdf

In generale cfr.:
Luisa Fantinel, Finalità della cultura e suoi rapporti con lo sviluppo, in Cultura e nuovi musei, Sisni edizioni, Roma 2003 
(vedi http://www.zoeassociazione.it/scarica_doc.asp?id=1178) :

Mi pare utile riportare alcuni stralci delle definizioni e disposizioni UNESCO riguardo alle nozioni di Eredità Culturale, nella distinzione fattane in Eredità Culturale Intangibile e Tangibile. 
-Eredità Culturale INTANGIBILE 
"L’Africa perde una biblioteca quando un vecchio muore. 
Il patrimonio intangibile può essere definito come comprendente tutte le forme di cultura tradizionale, popolare o folk, le opere collettive nate in una data comunità e basate sulla tradizione. Queste creazioni sono trasmesse oralmente o dal gesto e sono modificate dopo un periodo di tempo attraverso un processo di ricreazione collettiva. 
Esse includono tradizioni orali, costumi, linguaggi, musica, danza, rituali, festività, medicina tradizionale e farmacopea, arti culinarie e tutti i tipi di abilità speciali connesse con gli aspetti materiali della cultura. 
Per molti popoli (specialmente per le minoranze e le popolazioni indigene) il patrimonio intangibile é la sorgente vitale di un’identità che è profondamente radicata nella storia. 
La filosofia, i valori, le leggi morali e i modi di pensare trasmessi dalla tradizione orale, i linguaggi e le varie forme prese dalla stessa cultura costituiscono il fondamento di un vita comunitaria. 
La natura essenzialmente effimera di questo patrimonio intangibile lo rende altamente vulnerabile. E’ urgente promuovere delle azioni. 
Il patrimonio intangibile é di vasta estensione e riguarda ogni individuo, per ognuno significa l’eredità della sua stessa comunità. La salvaguardia di questo patrimonio deve essere custodita dall’iniziativa individuale e portata avanti dalle Associazioni, da specialisti e dalle istituzioni; solamente allora le autorità nazionali lo prenderanno in considerazione come valori. UNESCO c’è per dare assistenza quando uno stato membro lo chieda”. 
Dall’aprile 2003 vi è un registro internazionale del patrimonio culturale intangibile con la disposizione di inserire nelle liste ciò che ha “valore eccezionale” o è “a rischio di scomparire”, ma di dare “Significanza culturale” anche a quello che non é nelle liste. 
Ogni Stato Membro è responsabile per la salvaguardia del proprio patrimonio intangibile."
-Eredità culturale TANGIBILE 
“La memoria è vitale per la creatività: e questo é vero per gli individui e per la gente che trovano nelle loro eredità –naturali e culturali, tangibili e intangibili- la chiave per la loro identità e la sorgente per la loro ispirazione” 
Il patrimonio mondiale tangibile serve da stimolo per la memoria di ognuno. Esso cristallizza nella sua manifestazione la specificità di una cultura così come la sua vocazione universale."


Da questa seconda parte è derivata la stesura di una Lista mondiale dei beni ritenuti "Patrimonio Culturale dell'Umanità", che riguarda tutti i paesi del mondo e che è divenuta oramai molto ricca e dettagliata.

Per quanto riguarda invece la prima parte,
si veda il testo della Convenzione per la salvaguardia del retaggio culturale intangibile, 
in inglese in: http://www.patrimoniounesco.it/beniimmateriali/documenti/convenzioneparigi2003.pdf
e il testo della Convenzione per la protezione e la promozione della diversità delle espressioni culturali, 
in inglese sotto: 
http://www.unesco.org/new/en/culture
o in francese sotto:
http://www.unesco.org/new/fr/culture/

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