lunedì 7 maggio 2012

Cuba bella, Trinidad (n.12)

A Trinidad non siamo andati a vedere uno spettacolo (chò =show) di danze che si tiene a El Ranchòn, a "Villa Horizontes MaDolores" sulla strada verso Cienfuegos, subito fuori città. E' pur vero che si tratta di qualcosa di artefatto, un po' finto, a uso dei turisti, per cui noi eravamo prevenuti, però sta di fatto che lì si possono vedere delle belle danze, ascoltare musiche guajiras (=country music) e vedere spettacolini divertenti su personaggi o situazioni tipiche campagnole come el papalote, la siribinga, el gavilàn, el esqueleto y la caringa, ... e si mangia il maialino allo spiedo, che pure è un piatto tipico.
il mercatino locale delle bancarelle
abbiamo visto el Ballet Folklorico, o il famoso Museo Romantico ... Così come non abbiamo avuto il tempo per andare in locali noti come "La Canchànchara", o la Casa Artex, o "El Mesòn del Regidor",

ma non si può fare tutto, e poi così ci resta qualcosa per cui ritornare... E ora che ci apprestiamo a partire già ci assale un po' di dispiacere, perché Trinidad è un luogo veramente un po' speciale, anzi unico, e andrebbe assaporato con più calma che non i quattro giorni che noi le abbiamo dedicato. 

Ci sarebbe anche un percorso di conoscenza della realtà religiosa, oltre ad alcune belle chiese, ci sono (come un po' in tutta Cuba) templi di Logge massoniche, e soprattutto i cabildos, cioè una tipica istituzione culturale afrocubana che è stata storicamente molto importante per la preservazione nel corso di cinque secoli dei costumi e delle tradizioni venute in parte dall'Andalusia moresca, e in parte per tramite degli schiavi strappati dall'Africa. 

Quindi istituzioni che già nascono come miscela tra i mori (servi o anche liberi), e gli schiavi africani di una medesima tribù, o della medesima lingua. Erano luoghi posti sotto il patronato di un santo cattolico, che servivano per riunioni e per l'organizzazione delle feste tradizionali (cfr. I.M. Martiatu, Cuba - costumbres y tradiciones, Prensa Latina, 2006).  Un dépliant della agenzia di turismo culturale "Paradiso" (dal titolo di un famoso importante racconto di J.Lezama), legata alla catena di negozi Artex di prodotti dell'artigianato, raccomanda un certo percorso per comprendere meglio come possa San Lazaro esser visto come una manifestazione di Babalù Aye, oppure Yemayà essere associata alla Vergine della carità del rame....

Quindi a Trinidad si trovano la casa-tempio di San Lazzaro, quella di Yemayà, il Cabildo di Santa Barbara (ove si venera Changò), il Cabildo di Sant'Antonio (che è poi Oggùn) dove si conservano le tradizioni conga.
Non bisogna dunque fermarsi a certe apparenze, ma indagare su come determinati riferimenti culturali, o simboli, siano poi di fatto visti e vissuti nei sentimenti della eterogenea popolazione cubana.

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