lunedì 7 maggio 2012

Cuba bella, Remedios (n.14)

giovedì 19  (sèguito)
Incredibilmente, mentre attraversiamo una di queste sonnolente e tranquille strade senza traffico, passa proprio di lì proprio in quel momento un bus turistico, che si ferma e scendono René e Lizzy !!... per  salutarci cordialmente ma brevemente, e poi risalgono e il bus riparte... coincidenze di tempo e di luogo....

Dopo aver fatto un giretto, ci sediamo sulle panchine attorno al gazebo centrale a guardare chi passa.

Un tizio già un po' "bevuto" mi attacca bottone (o pezza, come preferite) e non la finisce mai... Già stamattina il tipo della scuola di scacchi "Capablanca"(lo sapevate che il più grande campione mondiale di scacchi era cubano? e che il torneo internazionale che porta il suo nome e che si svolge proprio in questi giorni di maggio all'Avana è stato indetto per volontà di Ché Guevara?) mi aveva agganciato e non mi mollava più...
Ci spostiamo infine e andiamo al bar El Parranco dove c'è un piccolo gruppo di tre che suonano e cantano piuttosto bene. Poi arriva anche lì il tipo di prima! che mi mostra che sa fare un gioco di prestigio con una moneta (che poi gli lascio)...
Ci prendiamo una "esprait" (ovvero gaseosa limòn) e un succo di frutta e restiamo a sentire un nuovo trio. A un certo punto mi chiedono cosa vorrei ascoltare, e dico: "si me dices vèn". Mi ero preparato a questa eventualità, e così mi ero segnato alcuni titoli di musica tradizionale che mi piacciono. Sono contenti. Sono bravi e soprattutto il cantante ha una bella voce, e sono anche simpatici (fanno poi anche una versione arrangiata alla cubana di "volare" apposta per noi...). 
Torniamo a casa a cena, che come sempre è buona ma eccessiva (come quantità).
Dopo cena andiamo al "centro cultural" dove ci avevano detto che c'è una festa della terza età, non voglio perdermela. Fantastica! uno spettacolo fantastico. Molti neri, moltissimi mulatti di varie tonalità, alcuni bianchi. Tutti vecchi, alcuni molto vecchi, molti col cappello incollato in testa. Tutte le donne sono vestite a festa, "eleganti", con il ventaglio, tutte messe su.
Tutti sanno ballare veramente bene, anche se lo fanno tranquilli, lentamente. La musica è da dischi. Poi tra una canzone e l'altra fanno tutti quanti assieme un giro a due per due, e forse cambiano partner in quell'occasione. Poi arriva una cantante circa quarantenne, brava, stile d'altri tempi, che canta in modo melodico, canzoni romantiche che dicono siano musica remediana. Sono tutti compìti, molto presi da questo evento. Lo speaker dice che oltre ai remedianos stasera ci sono pure molti santaclareños. Poi annuncia che il biglietto per partecipare gratuitamente alla lotteria è appiccicato sotto a un tavolino o a una sedia ... sala sconvolta.... tutti indaffaratissimi, grande eccitazione ... la tizia nera che dopo un po' lo trova fa degli urli, ma degli urli .... incredibili! 
Mi piace molto seguire una vecchietta magrissssima  e piccolina che va sempre a ballare e cambia ogni volta partner. 
Poi usciamo, e sotto i portici dove c'è il Parranco, ci sono dei giovani robusti e neri che fanno uno spettacolo di danze e pantomime yoruba. Forse sono di una associazione che fa parte di quella ripresa di tradizioni antiche  di cui dicevo alcuni giorni fa. bello spettacolo, bravi, con costumi fatti da loro, dovevano stare stretti stretti tra il muro e il colonnato, impresa non facile per tutti quei balzi, quei movimenti rapidi e secchi, dei ragazzoni, e brave le giovani, sorridenti e impegnate.
E' proprio notte e il paesone è tutto fuori, la piazza è affollata, tutti stanno a chiacchierare in capannelli, mentre i giovani se ne stanno tra di loro nel bar principale seduti vicini. 

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