martedì 8 maggio 2012

Cuba bella, Varadero (n.19)

(segue domenica 22 a Varadero)
Ci sono dei bei mercatini di bancarelle, anche grandini, con prodotti di artigianato locale, tenuti da privati, e anche alcuni negozi statali con prodotti di qualità (per lo più Artex). 
Ma questa sera si è alzato un vento forte, quindi rientro.
barettino vicino alla spiaggia
ci sono ancora aree non utilizzate per fortuna!


Beny è molto orgoglioso del fatto che la casa e tutto ciò che c'è l'ha fatto lui stesso pian piano negli anni (come anche gli altri dove siamo stati) ma anche del fatto che ha ricevuto un riconoscimento dalla HostelBookers.com come la migliore B&B segnalata dagli utenti nel 2012.
Aggiunge ai suoi commenti politici di prima, che se pure è vero che ci sono cose che non vanno bene, e che sono criticabili o discutibili, però secondo lui la stragrande maggioranza della gente non vorrebbe cambiare il regime sociale ma solo migliorarlo. "Infatti -dice- quando ci sono le votazioni per scegliere i rappresentanti (a partire da quelli locali, a quelli provinciali ecc.) il 96% della popolazione va a votare. Se il sistema non piacesse basterebbe far crollare il consenso con l'astensionismo, ne parlerebbe tutto il mondo. Oppure nel segreto dell'urna potrebbero lasciare bianco o annullare, e dato che vengono sempre controllori onu, sarebbe per loro la grande occasione per far conoscere al mondo il rifiuto del sistema". Si ricorda che già erano venuti qui nel '91 migliaia di giornalisti da vari paesi aspettandosi che come in Europa dell'Est il regime sarebbe crollato (tanto più che venendo a mancare il loro sostegno, Cuba entrò davvero in crisi e rimase sola). Ma non è accaduto, e oramai sono passati ben vent'anni da allora e nonostante i gravissimi problemi economici di sopravvivenza, ciò non è ancora accaduto, questo secondo lui è significativo del fatto che la gente in realtà teme un cambiamento sociale".
Anche perché "il pericolo, come sanno tutti, è il rientro degli attivisti reazionari da Miami, e tutti sanno anche che quelli sono mafiosi (e sono sostenuti dalla destra repubblicana usa). In realtà dopo così tanti anni, più di 50 anni, la gente comune, sia qui in patria che tra gli emigrati, è oramai aperta e disponibile alla riconciliazione tra cubani, e poi gli emigrati più recenti, cioè quelli emigrati per motivi economici e di lavoro, già si sono sentiti affratellati e uniti con la gente comune in Florida, io l'ho visto anche in Canada", dice Beny. "Ora si sentono solidali con gli altri cubani, e meno con la vecchia dirigenza di quelli che erano fuggiti perché ricchi e /o anticomunisti, che sta perdendo consensi".
Al di là del poter essere d'accordo o meno con le sue valutazioni, comunque forse si può dire che in un certo senso Cuba essendo riuscita a superare il periodo especial, cioè la terribile crisi da isolamento dei primi anni novanta, è ora tornata ad essere più libera e indipendente, e per lo meno si è così tolta di dosso l'opprimente protettorato sovietico...
la scritta sulla casetta dice: "manicuri-pedicuri"

Io e Annalisa usciamo a fare un giretto intanto che Ghila si riposa. Andiamo a vedere il mare dall'altra parte, perché Varadero è una lunghissima penisola, una lingua di terra. Dall'altra parte, dalla parte interna, il mare è un po' come quello dentro al molo di un porto ... non ha attrattiva.
Passiamo dall'altro lato percorrendo la 54, che è una calle molto popolare, e ugualmente il centro commerciale "Todo Uno" che sta dietro al distributore. Ma è interessante vedere anche le cose "brutte", come questo centro attaccato alla gasolinera che è molto popolare ed essendo domenica è pieno di gente: tantissime famiglie con bambini, dato che c'è un piccolo parco-giochi, e poi gente che va a comprare (oggi è aperto per turno) pentole, vestiti, elettronica, tv, eccetera. Poi c'è un ristorantino, un bar, una pizzeria, ... il volume della musica anche se siamo all'aperto è altissimo, e c'è veramente grande confusione di gente che urla, bimbi che corrono, auto che strombazzano ...



Torniamo, stanchi anche per il caldo, e prendiamo un carretto col cavallino (ma più ben curato e più pulito di quelli di Cienfuegos...) e Annalisa è stanca anche per il vento forte.

Troviamo Ghila che gioca a un gioco da tavolo con un ragazzo olandese. Poi usciamo io e Ghila e andiamo nei mercatini, a vedere se qui troviamo qualche bel regalino da portare in Italia.



Ceniamo da loro in cucina, dove hanno un frigo-freezer veramente enorme. Io prendo dei buonissimi gamberones, papas al forno, riso, maionese fatta in casa, una bruschetta, macedonia, e un dolce di ananas (quasi una marmellata cremosa) con formaggino bianco.
Dopo cena chiedo a Benigno se ogni famiglia ha la sua casa, e mi racconta che "dopo la rivoluzione è stata assegnata a ciascuna unità famigliare una abitazione (molte erano le case abbandonate dai borghesi e dai ricchi, e divise, e poi molte nuove se ne costruirono in fretta) e ognuno doveva lasciare il 10% del suo salario per riscattarle. Dopo vari anni prima o poi tutti divennero proprietari della casa o dell' appartamento in cui vivevano. Così chi era senza tetto, e chi non era proprietario della sua abitazione, ora ha la propria casa che si è comprato. Anni fa per cambiare casa si poteva solo permutare, mentre oggi è libero di vendere e comprare, anche se ancora c'è chi preferisce la permuta".

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