sabato 5 maggio 2012

Cuba bella, Valle de los ingenios (n.8)

Lunes 16
Ci svegliamo chiacchieriamo con la famiglia, ci sono Marelis e la sua aiutante Marioli che è una vicina del barrio (quartiere). Andiamo a pendere il trenino storico a vapore che attraversa le piantagioni di canna da zucchero passando lungo la Valle de San Luìs detta de los ingenios, cioè dei macchinari che servivano per la canna. Sono circa una quarantina di kilometri.
Di fatto questo è diventato un trenino per turisti, ma d'altronde la strada passa da un'altra parte e questo è l'unico modo (tra l'altro molto gradevole) di vedere bene la vallata con i suoi piccoli paesini di coltivatori. Ed è anche un viaggio dentro la storia, sia per il treno con locomotore a caldaia a legna, sia per il fatto che prima della rivoluzione c'erano a Cuba solo 4782 km di ferrovie  per passeggeri e merci, ma ben 4771 km. di ferrovie interne alle piantagioni... (e questa era una di quelle).

la stazione

Si attraversa la campagna, si vedono villaggi, povere casupole di legno di campesinos, mucche, tori, cavalli ...







sullo sfondo, al di là del canneto
la fitta vegetazione delle colline dell'Escambray


una ceiba


Un chitarrista va su e giù e canta mediocremente per intrattenerci e poi chiedere dei soldini. Ci fermiamo ad un villaggetto di contadini, che fu l' antica sede della grande piantagione di Maznaga Iznaga,

dove c'è ancora la casa padronale del latifondista Alejo Maria del Carmen Iznaga, un negriero, che fondò l'azienda nell'ottocento, e grazie alla inesauribile fonte della "tratta" degli schiavi, divenne un ricco zuccheriero, e che poi passò di padre in figlio.

Ora restaurata e adattata a ristorante e negozio, e nello spiazzo campeggia la grande torre di guardia, alta 43,5 m. da cui si poteva controllare tutta l'immensa proprietà dall'alto dei 137 scalini (e ancora si vocifera che lassù avesse fatto rinchiudere la sua sposa, sospetta di infedeltà...).

c'è pure un piccolo mercatino molto semplice con tovaglie decorate a mano, cappelli di raffia o paglia, collanine di semi vegetali, bamboline di stoffa cucite a mano, eccetera. una donna mi regala dei piccoli grilli fatti a mano con la foglia di banano.



gironzoliamo un po' per il paesino curiosando di qua e di là:



torniamo al treno e ripartiamo


il trenino prosegue e si ferma al capolinea alla ex hacienda Guachinango. Era una azienda di allevamento bestiame e aveva anche una piantagione di banani fino alla fine degli anni '80 quando lo stato l'ha rilevata e trasformata orientandla in parte al turismo. Alla Casa de campo c'è un ristorantino, cavalli, gallinacci, conigli, cani, ecc. Con le camere da letto originali, il salone con i seggioloni a dondolo, ... Una orchestrina ci allieta con belle canzoni ben cantate e eseguite. Scambiamo due parole e comperiamo un loro cd, e allora ci fanno sentire una loro canzone dedicata al Ché. Il tizio ci spiega che lui è nato nel cinquanta e dunque si ricorda bene come era la miseria terribile dei campesinos di quando era piccolo. Parole e musica le ha composte lui e c'è del trasporto sentimentale nella canzone, con questo lui ha voluto ringraziare chi ha rischiato o dato la propria vita per rendere possibile la grande riforma agraria, l'alfabetizzazione popolare, e i servizi sociali per tutti. Lui non dimentica, dice, e per questo ha voluto esprimere toni di affetto verso il Ché.




Mangio il famoso arroz a la cubana, che già avevo assaggiato in Messico. 
Ingredienti: 350 gr di riso bianco; 4 banane; 4 uova fresche; olio di oliva; 3 denti di aglio; una lattina di salsa di pomodoro; 25 gr di burro, una foglia di alloro, sale e pepe. Preparazione: cuocere il riso in abbondante acqua salata, con un poco di olio. Quando sarà cotto, scolarlo e passarlo in acqua fredda per non farlo attaccare. Metterlo da parte. In un tegame con poco olio, fare concentrare la salsa di pomodoro. In un altro tegame capiente, soffriggere la foglia di alloro e i denti d’aglio; quando saranno dorati, rimuoverli e, nello stesso tegame, soffriggere il riso precedentemente bollito. Prendere i piatti per ogni commensale e collocare il riso e la salsa di pomodoro su ognuno. Friggere le uova al tegame e collocarne una al centro di ogni piatto. Tagliare le banane in rondelle e friggerle leggermente nel burro fuso. Disporre le rondelle di banana intorno all’uovo. Servire caldo.

Al ritorno in treno il barista nero grande e grosso balla e coinvolge alcuni passeggeri. Il treno si ferma per raccogliere una catasta di legna lungo i binari, che forse servirà per il prossimo viaggio. Poi si ferma, come fece all'andata, per caricare acqua da raffreddamento da un tubo apposito molto arrugginito e che perde. Poi si ferma per nonsoche. . .

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