sabato 5 maggio 2012

Cuba bella, Trinidad (n.9)

(seguito di domenica 15)
Sul treno al ritorno passiamo il tempo conversando con la coppia di giovani cileni di Santiago che abbiamo reincontrato. Quindi poi torniamo a casa e ci chiedono di raccontare. C'è anche la figlia di Marelis e Guille, con la sua bimbina bellissima.
ecco una cubana del futuro
Guille con la sua immancabile espressione sul volto

A Iznaga una tale mi regala dei grilli di foglia di palma; a Cienfuegos un venditore di biscotti fatti in casa, passando davanti a dove me ne stavo seduto, mi regala un biscotto; la venditrice ambulante di collanine di semi dopo che l'ho pagata per le sei collanine che vogliamo prendere, me ne regala altre due. Non ricordo in quale ingresso, una mi si avvicina e mi porge un piccolo regalino e se ne va...
Qui fanno un bel po' di storie per spiegare che la tal cosa qui è proibita e che quindi non puoi farla e devi andartene non ci si può far niente, ma quando ti metti a discutere e non te ne vai, prima che tu stia per tirar fuori una qualche mancia, ti dicono che non fa niente, e che però se dovesse venire un controllo lui non c'entra. Così è successo per entrare nel centro storico pedonalizzato con un taxi; così è successo quando abbiamo preso sdraio e ombrellone e ci siamo messi nella spiaggia riservata dell' albergo ...
Alla stazione del treno chiedo se c'è una riduzione sul biglietto per una persona con handicap motorio, risponde brevemente che "no", resto fermo e la guardo, ... "non è prevista nessuna riduzione". Allora insisto dicendo che è una cosa rara... e che mi pare incredibile. Allora urla al suo collega dell'ufficio accanto e gli chiede se sa se c'è una riduzione, e lui senza muoversi le urla: "no". Dico che però mi pare una cosa molto strana essendo le ferrovie statali, allora urla alla direttrice che evidentemente sta in un ufficio di dietro, se è sicura che non ci siano riduzioni per handicap, e quella senza muoversi urla semplicemente "non paga". Alla fine dunque pago solo due biglietti su tre. 
All'Avana un taxista a un certo punto, quando ormai siamo già seduti dentro, riduce la richiesta a 8 cuc andata e ritorno, dico che io però gli darò 6. Non ribatte nulla e parte.
Al Prado, sempre all'Avana chiedevamo al bicitaxi se ci portava in tre dato che si trattava solo di un percorso veramente breve, dice di no, e che non si può proprio. Poi dice che ci verrà a costare come col cocotaxi (che è uno scooter). Insistiamo ancora, e ci porta tutti e tre per un prezzo più basso del coco (ma la differenza alla fine gliela lascio come mancia). Ugualmente ci era successo anche con un taxi.

Alla sera di domenica infine ritorniamo alla Casa de la Trova, dove ci raggiungono i due cileni Daniel e Fabiola. Il primo gruppo fa musica cubana jazzata, il trombettista è veramente molto bravo.

Poi viene una coppia, lui suona la chitarra tipo blues molto molto bene, e lei canta, prima dei blues con testo di poesie cubane, poi una musica che mi ricorda po' tipo il vecchio Sergio Godinho, brava, bella voce potente.

 Poi ritornano i precedenti con rumba jazzata.
C'è gente che viene qui solo per ascoltare, e altri/e che vengono solo per ballare. In parecchi ballano davvero molto bene, in modo sensuale e con impegno. Ci sono anche tre uomini anziani (per non dire proprio dei vecchietti), arzilli e magrissimi, pelle e ossa, che sono superbravissimissimi. Forse sono fissi della sala per far ballare... chissà. Si muovono in modo sinuoso e morbido, lentamente, senza sforzi o esagerazioni, senza stancarsi, ma muovendo lentamente dolcemente tutto il corpo, eccezionali. Ci sono molte ragazze e molte donne, praticamente gente di tutte le età, condizioni, e corporatura. Ballano molto bene, certe -oltre alla soddisfazione da loro il fatto di far bene-, si esibiscono proprio, e questo è appunto lo spettacolo di questo posto. Sono tutti ritmi coinvolgenti e sensuali.
Serata entusiasmante. Al costo di una bibita.


Per quanto riguarda i mezzi di trasporto, qui a Trinidad ci sono oltre ai taxi e alle vecchie auto private, dei carretti a cavallo a 6 posti, dei calesse per tre, dei bicitaxi (rickshow), dei piccoli camion con rimorchio per 8, delle specie di vecchissimi camper riadattati per il pubblico (cioè entrambi con motori a nafta), e poi carretti di vario tipo. Alcuni usano il cavallo. Molti vanno a piedi e molti in bici.



Mi ha fatto tornare alla mente Ivan Illich che proponeva per ogni diversa distanza un diverso mezzo, ma qui in realtà è il trionfo del sapersi arrangiare e industriare (oltre che adattare).

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