domenica 13 maggio 2012

Cuba bella, L'Avana II (n.38)

Lunes 30 de avril,  E' L'ULTIMO GIORNO........
Due chiacchiere mattutine, poi usciamo con Joan che ci lascia all'Hotel "Habana Libre", l'ex Hilton dove si stabilì il primo governo rivoluzionario all'inizio di gennaio 1959, ci sono le foto ricordo in una bacheca su una parete dell'hotel. Siamo qui per cambiare gli ultimi soldi per la giornata di oggi e per poter pagare la signora e Joan. 
Poi decidiamo di rimanere nella zona centrale moderna, dato che ieri ce ne eravamo andati via a causa della pioggia.

 Attraversiamo la strada ed entriamo in un negozio di cd, dvd, ecc. di musica dove comperiamo un disco dei "Buena Fé", che abbiamo ascoltato più volte in macchina con Joan, l'ultimo dei "Van Van", e uno di Benny Moré, "el barbaro del ritmo", ritenuto il più grande interprete della musica cubana, morto nel '63.
Passeggiamo lungo la 23 e guardiamo dei negozietti privati allestiti all'entrata delle case. Vediamo anche uno spaccio medicinali, le lunghe code per l'autobus, le lunghissime code per entrare in un internet-point.
per l'autobus

per entrare in una piccola cabina che è un punto internet
distribuzione medicinali

 Ma anche oggi fa molto caldo, per cui a un certo punto, avevamo pensato di andare a visitare qualcosa in calle 17, ma il sole ci dissuade. Ritorniamo indietro, dove c'è un po' di ombra, e chiediamo a una govane signora con il suo figlio ragazzino, dove ci consiglia di andare per starcene seduti all'ombra. Ma lei non è habanera e non sa, dice che l'unico posto sarebbe stato "Coppelia", ma oggi è chiuso. Scambiamo due parole, è graziosa e gentile. Dopo un po' che ci eravamo salutati, la vediamo che torna indietro per dirci che nel parque c'è un piccolo chiosco di "Coppelia" all'ombra che è aperto. La ringraziamo e diamo dei regalini al ragazzino. Ci ristoriamo sedendoci all'ombra, respirando l'aria di mare, bevendo un succo di frutta rinfrescante. 
"Coppelia"



Poi contrattiamo con quelli dei cocotaxi posteggiati, per farci portare a Plaza de Armas per 4 cuc, e insistiamo un po' di tempo, ma nessuno accetta. Stavamo andandocene e dopo un attimo una dice che ci porta lei, ha uno di quegli scooter un pochino più larghi dei coco, e ci si sta in tre. 
Costeggiando il Malecòn ci sono grandi spruzzi perché oggi le onde sono più forti di ieri sera. Alla fine (il percorso era effettivamente un po' lungo) le lascio 5 cuc senza volere il resto, è molto sorpresa e contenta.
gli spuzzi



La bella piazza è ombreggiata dagli alberoni e è abbastanza vicina al mare da cui giunge una bella brezza. Gironzoliamo all'ombra


 e chiacchieriamo con chi ha voglia di chiacchierare (e non mancano mai), guardo quelli che giocano a scacchi (che pure non mancano mai), do dei pesos nacionales a un poveraccio che vende i giornali camminando al sole, perché mi racconta che ha un figlio che ha una famiglia numerosa e hanno tanti problemi...
lotteria
negozietto popolare di frutta
un condominio in un edificio storico
negozio popolare di alimentari

Gironzolando faccio un po' di ultime foto, e poi pranziamo in un ristorantino turistico all'aperto della Habanaguanex, dove c'è pure un guarapo per fare la melassa. E' all'ombra tra la vegetazione. Non manca mai pure la musica.



Gironzoliamo un po' per il casco historico, e andiamo anche noi a tirare la barba ad una statua famosa... quella di un "barbone" che si aggirava per l'Avana Vecchia e che era divenuto sin dagli aa. sessanta un personaggio del quartiere. Figura bizzarra vagava per le calles fermando la gente e discutendo di filosofia, religione o politica. E' morto nel 1985 a 86 anni, dopo lunghe degenze in ospedale psichiatrico, ma era tanto simpatico in città che Eusebio Leal gli volle far costruire una statua che sta davanti al convento di San Francisco. Ed è consuetudine accarezzargli la baba per avere da lui un sorriso e buona sorte. E' noto come "el caballero de Paris" per il suo contegno da gran signore.

Poi andiamo a prenderci un paio di cafesitos al baretto un po' scassato lungo la avenida del puerto, il "Casablanca".  
Purtroppo siamo proprio di fianco alla parada dell'Habana Bustour ... ovunque nel mondo oramai con la diffusione del turismo di massa (e l'innalzarsi dell'età media dei turisti) si diffondono questi bus double-deckers in inglese che ti fanno fare il giretto, oppure i trenini con i loro circuiti, e attorno a questi ci sono quelli che ti offrono delle "straordinarie" occasioni di gite, e senti le proposte più disparate in ogni lingua (non solo inglese, ma tedesco, russo, francese, italiano eccetera, ecc.)...
Ma per fortuna in compenso qua possiamo guardare quelli che pescano, inaliamo l'aria salsa di mare, e osserviamo i gabbiani e i pellicani che si tuffano dall'alto a precipizio per poi tirare su dei pesciolini ...
Ammiriamo il Castillo del Morro, e la Cabana dall'altra parte del canale di imbocco al porto.

Intanto vediamo passeggiare uno con delle scarpe incredibili, forse gli erano state regalate da un cubano da Miami (hanno l'aria di quelle americanate pacchiane della Florida), oppure se  li è comperati a caro prezzo... Certi farebbero di tutto pur di attirare l'attenzione, poter vantarsi di qualcosa, poter essere invidiato da quelli del suo ambiente (e oltre) ...
Ma oramai è ora di andare a casa a fare le valige... Oramai non sono più così pesanti, abbiamo regalato già molte cose, e poi questa volta non abbiamo come al solito un sacco di pesanti libri da leggere durante il viaggio. Per il settore letture non c'è stato problema, abbiamo portato una intera biblioteca di romanzi, racconti, saggi, tra cui scegliere, nel nostro piccolo Kindle leggerissimo e comodo. 
Arrivati a casa con Joan, c'è anche Maira e dopo un po' arriva Lucy,

poi la signora, e anche René e Lizzy, tutti per salutarci. Diamo degli abiti, e gli ultimi giochi, porta-chiavi e matite per  i ragazzi e i bambini della scuola di Lucy. Regalo la mia "guida Vallardi" (cioè la Rough Guide in italiano) a Lizzy che ne farà uso con i turisti italiani.
Poi arriva l'amico anziano del primo giorno, con la sua macchina a prenderci. Pago la signora e Joan, e lui gentilmente aiuta a portare giù le valige e sistemarle nel bagagliaio. Saluti, abbracci e baci. Promesse di ritornare e rivederci, e scambio di indirizzi, anche la cagnetta è un po' eccitata.
In poco tempo siamo già all'areoporto e siamo in grande anticipo. C'è un po' di disorganizzazione nell' indicare dove si deve fare il check-in, comunque poi, pagata la tassa di soggiorno prima di uscire dal paese, ci mettiamo in coda. I controlli in uscita sono persino più meticolosi di quelli in entrata (era stato così anche in Ecuador). Dobbiamo ancora ri-cambiare cuc e pesos m.n., ma c'è una grandissima coda, e ci dicono che lo possiamo fare anche una volta di là. Arrivati dall'altra parte invece scopriamo che lì non ricambiano i "pesos - moneda nacional" ... Allora in un negozietto dove non c'è nessuno al momento, chiedo al commesso se a lui possono interessare, e mi dice che lui non può proprio e che nella sala ci sono le telecamere, ma di andare al gabinetto e di parlarne con l'addetto delle pulizie. E infatti così risolvo. A Cuba, oramai lo abbiamo visto, molte cose de jure non si potrebbero fare, ma de facto per quasi tutte alla fine si trova come farle lo stesso ... :-)
Così comperiamo gli ultimi souvenirs per finire i cuc rimasti.

anche Don Chisciotte è in partenza all'aereoporto dell'Avana
!hasta la proxima!

per qualsiasi informazione su Cuba rivolgetevi (anche in italiano) a:
alaide@infomed.sld.cu



questo diario è stato pubblicato anche su 

Viaggi e Miraggi  ( http://www.viaggimiraggi.it/Profilo/?user=55 ), 
e su Viaggiare Liberi ( http://www.viaggiareliberi.it/diari_america.htm ),
e su Cubareale ( http://cubareale.webnode.it/products/cuba-bella-il-viaggio-di-carlo-pancera )
e http://viaggiculturali.wordpress.com/



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