venerdì 11 maggio 2012

Cuba bella, Cabo Jutias (n.27)

Miercoles 25
Colazione con yogurt, mermelada de guayaba, fruta, jugo de piña, café con leche, miel de abeja, queso blanco, tostaditas.
Ci sono delle grandi pianagioni di caffé, che sono statali, dove portano i ragazzi delle scuole secondarie per imparare cos'è concretamente e cosa vuole dire il lavoro manuale.
In cima ad una collina vivono in una casona i cosiddetti  Acuariani, chiamati per derisione"acuaticos" che si curano solo bevendo acqua pura, almeno così si dice scherzosamente in paese, e che si sono ritirati lassù.
In ogni paesino, villaggio, che abbiamo attraversato c'è un consultorio, un parco ricreativo, una scuola, ecc.
A Viñales abbiamo visto un circolo scacchistico, e un luogo di ritrovo per anziani. Il posto dove fanno dalla canna da zucchero la melassa da bere, si chiama "guarapera". Un'altra bevanda, che è tipica di questa zona è la guayabita del pinar.
Tutti i contadini hanno dei lunghi machetes, che si infilano nella cintura dietro la schiena. I contadini come vestito da lavoro si mettono ropa verde: è un tessuto robusto (a quanto ci diceva anche Guille che lavora nel settore), ed è da lì che deriva la divisa color verde oliva dei soldati.
Attraversiamo in auto con Yosvany una grande pineta mista con palme, e infine dopo vari su e giù, per le colline della Sierra de los Organos, attraversiamo Matahambre, poi Santa Lucia, e infine con un terrapieno di 7 km, giungiamo a una specie di penisola lunga e stretta, e in fondo c'è il Cabo Jutìas.





il capannone bar

La strada si interrompe, posteggiamo.

Ci sono solo 8 nuclei di persone (coppie o famiglie) un bar-ristoro in una grande struttura di legno, e alcuni inutili pedalò. L'acqua è fresca e anche l'arietta. Ci sono vari granchietti non piccoli che entrano e escono da buchi nella spiaggia dove hanno le tane.

Faccio una camminata lungo la riva, e si capisce che ci deve essere stata di recente una forte bufera. Trovo sulla sabbia anche grandi conchiglie rotte, ma ancora belle.

Poi dopo un po' troppo sole ci ripariamo (i sombrillos sono un po' scarni) all'ombra nel bar. Arriva una orchestrina con tromba e qualcuno si mette a ballare. Ai cubani piace molto ballare per il gusto di farlo, si sentono proprio come trascinati, attivati, non possono evitare di muoversi al ritmo. In effetti la musica di per sè invita a danze sinuose e sensuali che richiedono una esibizione del corpo, e si vede che c'è la soddisfazione del far bene i movimenti, le mossette, gli ancheggi, c'è un sentimento della corporeità. Poi le coppie che si erano formate si separano e ognuno va al suo tavolino con i propri amici. Ma quando riprende un bel ritmo invitante, tornano con il bravo, o la brava, ballerina per trovarsi bene nell'accordo tra i due.
Ora posteggiata c'è solo qualche macchina e un solo pullmino. Ma mi immagino che al fine  settimana chissà come potranno riuscire a starci le famiglione cubane in una spiaggia così strettina... C'è una che arriva con una infinità di frighini portatili e contenitori in plastica, bottiglie, eccetera... I cubani al solito si parlano spesso a distanza, sono abituati ad impostare la voce in modo da farsi sentire da lontano. Commentano, fanno battute ... E' così che ci si passa il tempo in spiaggia, no?
Ritorniamo su al bar a prendere ombra. Ci sono di nuovo i tizi che suonano. Certo che il ballo per il cubano è un elemento fondamentale del proprio essere. Non è come da noi in europa, la musica è un tratto culturale distintivo della loro stessa identità. Non è un caso che la gran parte dei ritmi e degli stili della cosiddetta musica latina, siano nati proprio a Cuba, e non in altri paesi del centro e sud America...
Ad es. anche in Messico la musica è un elemento importantissimo della loro cultura, e c'è dappertutto, non manca mai, non c'è località dove non si sia accompagnati in qualche modo dal sentire musica. Ma si tratta forse un pochino più delle canzoni, che non del ballo. Comunque la sorgente dei ritmi è spessissimo afrocubana.
C'è oramai una tavolata tutta solo dei cinque autisti che se la raccontano tutto il giorno standosene qui al bar all'ombra. Ci sediamo allo stesso tavolo, all'altra estremità, per sentire un po' anche i loro discorsi. Ora ci sono due che ballano sempre. Lui è un nero grande e robusto, forse è qui perché fa l'accompagnatore di un piccolo gruppo..., conosce tutti gli autisti posteggiati qui, lei è una bianca corposa e non certo giovane europea, e si trovano benissimo a ballare assieme, in perfetta armonia anzi sintonia. Lui ha degli scarponi, e lei è a piedi nudi.
Poi c'è una cubanita mulatta scatenata che balla sempre anche lei, e si vede bene che le piace un taxista nero-chiaro di dieci anni più di lei. Anche da seduti a due tavoli lontani ci sono continue scermaglie di sguardi e di battute. Durante le frequenti giravolte c'è un accarezzamento tutt'intorno, a volte fanno ancheggiamenti mimati, o stanno strettamente appiccicati di fronte oppure l'una con la schiena sul petto dell'altro; certi movimenti mi paiono un po' tipo quelli della lambada (in cui quando stanno appiccicati, lei è a cavalcioni della coscia di lui, oppure mette la sua coscia tra le gambe di lui...).
E questo costituisce lo spettacolo-passatempo per tutti quelli che sono al bar.
Moltissime cubane in generale hanno una bella pancetta arrotondata portata con grande disinvoltura tra la canottiera corta e i calzoncini jeans (los chor cioè gli shorts) bassi e aderentissimi.
Sono tanti in generale anche i culoni prominenti, soprattutto delle nere e delle mulatte, e tanti gli omoni de'panza . Quindi non è che proprio tutti i cubani e le cubane siano belli/e con fisici strepitosi ...
Si mettono a ballare ogni tanto anche i camerieri, il barista, il cassiere, interrompendo il loro lavoro.
La quasi totalità di quelli in spiaggia invece resta sempre là in un dolce farniente. L'arietta è fresca e abbastanza forte e costante da far dimenticare che il sole è veramente fortissimo, con in più i riflessi dell'acqua. La musica, anche a poca distanza, se sei controvento non si sente.
Ci sono purtroppo tante alghe, legni e residui vari, nella stretta spiaggia (e visto che c'è del personale, statale, potrebbero anche ogni tanto tenere questo pezzo di spiaggia con la sabbia pulita...).

Sono già le quattro passate e io come sempre dopo un po' di ore al mare mi stufo e inoltre la condizione dello stare in spiaggia sdraiati mi inebetisce al punto che non riesco neanche a leggere, mi bastano le ondine, gli uccelli, il vento, i granchietti, la sabbia ...
Anche qui sembra che i turisti stranieri costituiscano una presenza prevalentemente pomeridiana e serale: arrivano verso le 11 e mezza o le 12, se non dopo pranzo.
Comunque spesso i cubani arrivano anche verso le 17...

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