lunedì 14 maggio 2012

un diario di viaggio cos'è? (41)


La domanda iniziale è: che cos'è un diario di viaggio? Con i precedenti Post, vi ho fornito un diario di un viaggio, corredato da foto.

Non volevo fare un diario che fosse tutto intessuto dei pensieri miei, né ovviamente solo fare la cronaca di quel che ho fatto, ma l'ho proposto con obiettivi diversi.
Un obiettivo è dare un resoconto di come vivono, cosa mangiano, come si comportano in quel tal paese, l'altro obiettivo è di fare da tramite per riferire modi di pensare, idee, credenze, .... e quindi non raccontare solo del clima, dei paesaggi, della natura, della storia, dei monumenti, dell'architettura ecc. Ma con modestia, senza trinciar giudizi e confronti, o percorrere vie di questo genere con l'ambizione di arrivare ad esprimersi sui massimi sistemi, cercare invece di limitarsi a comunicare per tramite dei piccoli accadimenti, delle piccole cose quotidiane, dare un quadro di un contesto. Attenendosi a ciò che è accaduto e si è incontrato, e si è visto fare e sentito riferire, volevo fornire degli indizi, degli spunti per cercare di far conoscere e forse capire un mondo, una società, delle usanze, una cultura che ci sono apparse diverse dalla nostra. Quindi non volevo spiegare alcunché, ma al contrario offrire motivi di riflessione autonoma. Anche se ovviamente il diario è scritto dal mio soggettivo modo di vedere e di far esperienza degli ambienti e degli eventi. Certe volte in effetti ho anche voluto contrastare certe idee preconfezionate, consolidate, e dare una versione che possa dare il senso della complessità di situazioni e di contesti, e quindi fare un po' da contraltare a preconcetti. O almeno dar da pensare che ci possono essere anche altre componenti, varie altre visioni, delle stesse cose.
Non sono affatto certo di esserne stato capace. Ma spero che ci possiate trovare qualcosa di vostro interesse (oltre a indicazioni utili per un vostro eventuale viaggio), se solo avessi dato a qualcuno un buono spunto per per dire: ah però è intrigante, mi piacerebbe andare a vedere ... , già ne sarei più che contento. 
Poi debbo dire che alla fine mi pare che su quel popolo ora ne so un po' di più, ma anche che da questa base (insufficiente) non saprei trarre delle conclusioni.
E poi la domanda finale, essendomi trovato proprio bene in quei 22 giorni, è: per quale ragione sono ritornato? e questa la trovo difficilissima, ed è una domanda a cui proprio non saprei rispondere con sicurezza. Ma è una domanda che riguarda soprattutto me, ovvero che riguarda in primo luogo ciascuno di noi singolarmente, è una domanda che di fatto si può porre solo a sè stessi. 
Per questo il viaggiare è poi in poche parole un pretesto, una occasione che ci creiamo per poterci interrogare e conoscere un po' meglio.

quadernino rilegato in pelle,  per annotazioni di viaggio

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